E' il poeta che è insito in te che amo. Tutto quello che segue è grossolanamente IMHO: 1) una marina moderna di medie-piccole dimensioni, ci pensa non due ma dieci volte prima di realizzare un invasione anfibia sotto il fuoco nemico. Le perdite rischiano di essere decisamente alte. Meglio "ararare" i primi 10 - 20 km nell'entroterra con l'aviazione (obbiettivi specifici) e con l'artiglieria convenzionale/missilistica (obbiettivi specifici, aumento della "suppression" e sconvolgimento linee di comunicazione/logistica nemica). e quì la cosa potrebbe andare avanti anche per un mesetto. Vi ricordate "desert storm"? Nonostante la decantata superiorità della coalizione USA & friends, l'arma areonautica fece gli straordinari per un mesetto o più prima che un solo carro armato posasse un cingolo in zona di combattimento. Stessa cosa in Libano, nel' 80, quando la Missouri sparacchiò con i Ø455 mm (e non con i tomahawk) per un bel pò, prima che i marines sbarcassero a Beirut. Ah...le colline alle spalle della città sono tutt'ora bucherellate da crateri di discrete dimensioni. E' in quei momenti di massima tensione e sforzo che partoriscono (oltre a spropositati frammenti di se) le idee migliori.
ritorno sull'argomento chiedendo lumi ai più esperti, mi sembrava di ricordare che la OTO-Melara producesse dei lanciarazzi multipli da impiegare a bordo di navi da guerra per il fuoco di soppressione controterra, ho guardato un po in giro e non ho trovato niente.
Mi pare d'aver letto qualcosa in merito, ma non ricordo granchè...:humm: Proverò a dare un'occhiata in giro....
lanciarazzi da 105mm imbarcati su fregate, però occhio, la progettazione è iniziata alla fine della seconda guerra mondiale
ho trovato che gli hovercraft russi hanno a bordo dei lanciarazzi (almeno quelli forniti alla Grecia).