Sei un grande Manuele Paleologo.....poi alla fine dell'AAR ci aspettiamo un post simile a quello che ha fatto Ciresola per il suo dell'Impero Italiano, dove ha racchiuso tutti quelli precedenti unendo tutti gli "spezzoni" del racconto in un unica sola storia.........complimentoni tra te e altri utenti state riempendo questo magnifico forum di magnifici racconti...
Oltre ad avere un'ottima memoria ho passato anni ed anni a giocarmi AoE2 che è poi stato l'unico RTS che abbia mai veramente giocato ed apprezzato a fondo Ancora complimenti per l'AAR che è fantastico
Stai andando alla grande fino ad ora,complimenti! però dai Manuele Paleologo non approverebbe che giocassi con gli infedeli
OMAYYADI Dopo un decennio di grandi e inaspettate conquiste Abu Bakr dovette riporre nel fodero la scimitarra per riorganizzare il vastissimo stato e per far rifiatare le sue devote armate: nuovi missionari furono inviati in Egitto e nelle regioni ancora strette attorno allo Zoroastrismo in Persia, incrementò e incoraggiò le carovane di mercanti a spingersi anche fuori dalla Umma e specialmente a stabilire un fondaco nella ricca Costantinopoli mentre nuove moschee e scuole di legge furono create nelle province con la conseguenza che venne dato nuovo impulso alla ricerca e alla cultura. Ma si sa che in tempi così instabili e insicuri la pace è solo la calma prima di una nuova tempesta; questa volta ad aprire le ostilità fu proprio Bisanzio che, ripresasi dal tracollo degli anni precedenti, cercava di rifar sentire la propria voce in un Medio Oriente che aveva catastroficamente perduto. Abu Bakr forte di ben 30'000 cavalieri si riversò sull’ altopiano anatolico mentre altri 11'000 Arabi invadevano il Caucaso. Mentre nel fronte caucasico il regno di Armenia e di Albania giurarono fedeltà vassallatica al califfo dopo una dura lotta, in Anatolia l’ esercito imperiale non cercò minimamente di contrastare l’ invasore preferendo ritirarsi ed impegnarsi in piccole scaramucce di logoramento; sembrava che la campagna dovesse volgersi in una facile vittoria araba ma in uno dei tanti scontri tra cavallerie accadde la tragedia: Abu Bakr, la Spada dell’ Islam, il Califfo Vittorioso, l’ Erede del Profeta nonché mio carissimo benefattore e amico , cadde trafitto dalla lancia di un catafratto…. Subito la notizia si diffuse in ogni angolo del califfato e le popolazioni iraniche, siriane ed egiziane , ritenendo che fosse morto il ragno che maligno e potente tesseva e controllava tutti i fili della sua ragnatela, si ribellarono in massa mentre i Sassanidi videro che era giunto il momento propizio per riprendersi ciò che gli era stato tolto….la situazione era gravissima e io, che avevo assistito alla nascita dell’ impero arabo ora forse potevo diventare anche il testimone della sua caduta…. Nel caos generale venne eletto come califfo Al Malik della famiglia degli Omayyadi, subito si dimostrò un uomo energico che non era disposto a perdere neanche un tassello di ciò che era stato fatto finora : Bisanzio poteva aspettare ora era vitale giungere nel califfato a soffocare le insurrezioni senza subire gravi perdite per mano dell’ esercito imperiale che stava celeremente marciando alle spalle degli Arabi per imbottigliarli in Anatolia e permettere l’ estendersi delle rivolte. Fortunatamente Allah non era disposto a vedere distrutti i suoi seguaci e le armate del nuovo califfo riuscirono a disimpegnarsi indenni mentre un grande aiuto giunse dagli stati etiopi che rimasero fedeli al loro giuramento e si impegnarono nel salvare il salvabile. Dopo un anno di lotte e di sangue tutte le rivolte furono soffocate mentre un forte tributo in oro ammansì l’ aggressività bizantina; per quanto riguarda la Persia, lo Shāhanshāh, il Re dei Re, venne crocifisso assieme a tutti i suoi seguaci come un volgare brigante e come monito verso futuri malumori: l’ ultima propaggine sassanide fu annessa e la Persia unificata sotto la Mezzaluna dell’ Islam. Ora finalmente Al Malik potè entrare a Damasco salutato festosamente dai cittadini e prendere realmente possesso del suo nuovo ruolo. Il nuovo califfo cercò di raffreddare gli animi dei sudditi innalzando nuovi templi, riformando l’ amministrazione ( instaurando dei governatori locali nelle province) e ultimando la conversione alla Vera Fede dell’ Egitto. Ma come aveva detto Maometto che bisognava portare la parola di Allah a tutti i popoli, il nuovo califfo non poteva di certo rimanere tra gli agi di Damasco e non replicare i successi di Abu Bakr: la via per l’ Occidente passante per Bisanzio era assai rischiosa ora che l’ imperatore aveva recuperato forze e potere, ma come dissero i consiglieri pù anziani, vi era un’ altra strada appena tentata con la conquista dell’ Egitto: la costa africana e il ricco porto di Cartagine…
Quindi hai deciso di seguire la direttrice storica (conquista del nordafrica e poi mi pare di aver capito la Spagna)
Si non vedo l' ora di misurarmi con i visigoti :sbav: , esercito numerosissimo, luogo dello scontro lontanissimo quindi difficoltà legate all' invio di rinforzi ( devo tener conto delle rivolte e della loro estensione specie se finanziate dai Visigoti o dalle spie bizantine), inoltre la Spagna è iraggiungibile via terra e io per adesso non ho ancora una flotta MA NON TI PREOCCUPARE CHE PER STRINGERE IN UNA MORSA L' EUROPA BISOGNA PRESSARE LA TENAGLIA DA 2 LATI E TI ASSICURO CHE COSTANTINOPOLI ( SIGH) IN QUESTA PARTITA NON CADRA' NEL 1453
bè allora vedremo se riuscirai a conquistare la spagna come successe nella realtà..... una domanda: quanti anni sono passati dall'inizio dell'AAR?
ma il bello è che ho un BB che non sale mai oltre a 3 e in più sono difensore della fede quindi mi piovono casus belli dal cielo :sbav::sbav::sbav:
LE RIVE DEL GRANDE MARE Il casus belli avvenne quando alcune tribù di Mori provenienti dalla Cirenaica sconfinarono in Egitto per far razzia e subito le nubi di guerra si addensarono all’ orizzonte: il regno dei Mori si estendeva dal Marocco sino ai confini col regno vandalo di Cartagine e solo da poco aveva acquisito il controllo della Tripolitania, pertanto in quella zona vi erano stanziate solo poche milizie e fortificazioni facilmente debellate da un esercito di 30'000 cavalieri beduini, ma a sbarrare la marcia del califfo si pose l’ immenso mare di sabbia che è il deserto del Sahara in cui un esercito così numeroso non avrebbe osato neanche avvicnarvisi; era chiaro che la porta per entrare in Algeria si chiamava Cartagine… I Vandali si erano insediati in quella regione ben 2 secoli prima, rispetto a oggi avevano vissuto tempi ben migliori, ma il fuoco che ardeva negli animi di questi guerrieri venuti dal Nord non si era per niente acquietato negli agi d’ Africa: in una grande battaglia combattuta presso Tunisi un’ intero esercito arabo ( 10'000 cavalieri!!!) fu letteralmente fatto a pezzi dal freddo furore germanico e da quel giorno i cantastorie e i poeti arabi ricordano con dolore il Balāt al-shuhadā' , “ Il lastricato dei martiri”. Ci vollero ben 3 guerre per piegare in un lago di sangue i Vandali e dopo un lungo assedio finalmente anche Cartagine aprì le porte ad Al Malik, il Vittorioso, che subito, vedendo in che stato di decadenza si era ridotta la possente città, si prodigò a ricostituire il porto creando così un fiorente centro di commercio controllato dagli scaltri mercanti arabi. Riorganizzate le forze e attese le truppe dei regni vassalli di Armenia ed Etiopia, Al Malik in sella al suo focoso destriero si lanciò verso la costa algerina disperdendo e inseguendo le forze berbere che invano cercavano di ostacolare l’ invasione, mentre gli assedi venivano affidati alle fanterie alleate. In tre mesi l’ Algeria si piegava alla volontà di Allah, mentre, superato l’ Atlante, i suoi seguaci come il Vento d’ Oriente spazzava via i suoi nemici, misera polvere al vento, e il califfo, attorniato dagli uomini della sua scorta e bandiera al vento , cavalcava implacabile alla battaglia; la grande capitale nemica, Marrakech, fu rasa al suolo. L’ inarrestabile avanzata dei beduini infine si arrestò, ma solo perché non c’ era più niente da conquistare: davanti a loro, maestosa ed interminabile vi era l’ immensa massa d’ acqua dell’ Oceano; Al Malik come già aveva fatto il suo predecessore in una terra e in un tempo che sembravano ormai remoti, togliendosi l’ elmo scese da cavallo commosso di fronte ad una tale muraglia, impossibile da conquistare se non con un’ immensa esplosione che avrebbe fatto sprofondare le acque in un’ oscuro pozzo nelle radici della Terra, ed inizio’ a pregare verso Oriente, verso la ormai lontana Mecca….
Wow, bella l´Inghilterra al tuo ritorno non sarebbe male un tuo nuovo AAR con l´Impero Britannico Ti auguro buone vacanze da Vienna