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Padania vs Italia

Discussione in 'Off Topic' iniziata da cecco, 18 Settembre 2011.

  1. MrBrightside

    MrBrightside

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    Guarda io non me ne intendo, ma non credo che funzioni proprio così.
    Chi è che decide cosa è al di sopra del sistema giuridico e cosa no? Qual è la linea di demarcazione? E se il referendum passa ma a macchia di leopardo con qualche provincia a favore e qualche altra contro che si fa? Il corridoio polacco?
    A proposito, la costituzione non è stata votata dal popolo ma dall'Assemblea Costituente e se anche il popolo di una regione o di tutte quante le regioni una mattina si sveglia e decide di cambiarla, non si cambia proprio niente perchè l'Art. 5 è uno dei principi fondamentali e non credo che possano essere oggetto di modifica attraverso il procedimento di revisione costituzionale. Non dico che mi piaccia, ma è così. Però dice anche che la Repubblica "adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento", quindi lo si può interpretare un po' come si vuole...


    ps: incredibile, mi ricordo il testo a memoria e pure giusto, a quanto vedo!
     
  2. metalupo

    metalupo

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    Manco per idea.


    1° Nulla è al di sopra della costituzione, neppure la volontà popolare.




    2° La Costituzione è modificabile solo mediante la procedura prevista dalla costituzione stessa, percui non è che il popolo la cambia e punto.



    3° Un referendum per poter essere ammesso deve passare al vaglio della costituzione e quindi de facto essere costituzionale, altrimenti niente referendum, anche se firmato da 60 milioni di italiani.




     
  3. bacca

    bacca

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    mettiamola così, forse è più chiaro:
    Zaia si sveglia e convoca una assemblea costituente
    L'assemblea approva un progetto di costituzione con indipendenza veneta e abrograzione precedente costituzione italiana, che viene quindi dichiarata inefficace su territorio veneto.
    Il popolo Veneto nel suo complesso approva con referendum.
    Risultato, la costituzione Italiana non esiste più in Veneto.

    La costituzione ha valore perchè approvata da apposita assemblea su delega di votazione del '46.
     
  4. metalupo

    metalupo

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    Mettiamola così forse è più legale.

    Zaia si sveglia, convoca un'assemblea costituente e viene immediatamente incriminato per atto eversivo nei confronti della Repubblica Italiana.

    Il punto è che per redigere un'altra costituzione, senza imbarcarsi in una guerra civile, occorre l'accordo di gran parte delle forze politiche e sociali della nazione, onestamente Zaia e la maggioranza degli abitanti del Veneto non mi pare che possano definirsi "gran parte delle forze politiche e sociali della nazione".
     
  5. bacca

    bacca

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  6. bacca

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    per l'indipendenza di una regione non è fondamentale la volontà dell'Italia, ma quella del popolo di quella regione.

    stiamo parlando di un referendum di autodeterminazione, non di un referendum costituzionale italiano.
     
  7. Blede

    Blede

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    Ah beh se non parliamo di referendum costituzionale regolare allora hai ragione. Permettimi però di completare la tua sequenza.

    L'EI invade il Veneto.
    La costituzione italiana esiste di nuovo in Veneto (fin da subito se il Veneto è mooolto fortunato, con limitazioni provvisorie ai diritti civili se non è fortunato).

    La morale è che, parlando con Machiavelli, "li profeti disarmati ruinorono", cioè se il neonato stato non ha già preparato una difesa efficace tanto varrebbe non farlo nemmeno nascere, visto che finora (se non mi sbaglio correggetemi) NESSUNO stato ha mai accettato pacificamente la secessione di una delle sue regioni.
     
  8. Terminator

    Terminator

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    prendo atto che tu in caso di ipotetica secessione attuata tramite metodo democratico auspicheresti una repressione dello ''stato padrone'' io invece starei dalla parte dei secessionisti (sempre se pacifici e non violenti)
    in Cecenia trovi giusti i massacri dei russi sulla popolazione civile? (non giustifico i terroristi sia ben chiaro)
    in Cina stai con il Dalai-lama o con i comunisti turbocapitalisti cinesi?
    stavi con Gandhi o con gli inglesi?


    l'esempio della guerra civile americana per coerenza non dovresti farlo in fin dei conti anche loro hanno fatto la secessione da Re giorgio:D:D
     
  9. SkySpace

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    gandhi e usa non sono esempi non classificabili nella lista scritta da te secondo me.
     
  10. cecco

    cecco

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    secondo me la democraticità di un referendum non sarebbe sufficiente per sancire la legittimità della secessione. Il tibet era uno stato sovrano e l'india un'entità etnica sociale e culturale non certo assimilabile all'impero britannico....la padania invece cosa è??
     
  11. Blede

    Blede

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    No, io volevo dire che una secessione non verrebbe mai riconosciuta senza lotta, da nessuno stato.
    Non trovo giusti i massacri, chiaramente. Ma sono per l'unità: ci sono già troppi staterelli su questo povero mondo, non ne servono altri. Ti dirò, secondo me il numero ideale di stati per pianeta è UNO. Detto questo, unità non significa omologazione, non sono certo un tifoso della russificazione/cinesificazione (o hannificazione, perdonatemi per questi inascoltabili neologismi)/francesizzazione/xyzazione, l'ideale sarebbe un solo grande stato fatto di regioni con larga autonomia (anche perchè governare uno stato del genere in maniera centralizzata sarebbe quasi impossibile). Questo perchè essendo assodato che i vari stati non riusciranno MAI ad agire senza pensare solo a loro stessi (come è natura degli stati) uno stato unico è l'unico modo per garantire la coordinazione necessaria a risolvere i problemi comuni in maniera decente.

    Comunque anche gli americani per staccarsi da re Giorgio hanno dovuto combattere, e l'India si è resa indipendente dall'UK perchè quest'ultimo era stremato dalla guerra mondiale (e comunque era una colonia britannica, non una regione della madrepatria come la Padania/Veneto, se la Scozia avesse provato ad approfittare della situazione sarebbe stata attaccata, guerra mondiale o no).
     
  12. cecco

    cecco

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    ed è proprio per ciò che dici giustamente tu, Blede, che una secessione non verrebbe mai riconosciuta senza lotta, che ho ipotizzato lo scenario di una guerra di secessione
     
  13. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Se non ricordo male Repubblica Ceca e Slovacchia si sono divise senza troppi traumi e non credo siano state l'unico caso, anche perché la situazione è diversa rispetto a 100 anni fa e - forse - c'é una diversa sensibilità pubblica rispetto a certi argomenti.
    Sgombriamo il campo da equivoci che ho contribuito a creare con il mio messaggio: ovviamente un referendum per la secessione non è ammissibile perché incostituzionale (oltre al fatto che il nostro ordinamento ammette solo referendum abrogativi e non si può abrogare la costituzione). Siamo però nel 2011 e credo che di metodi per esprimere la propria opinione gli abitanti di una regione ne abbiano parecchi. Esistono poi le elezioni regionali: una vittoria a larga maggioranza di partiti spiccatamente secessionisti dovrebbe indurre un Governo democratico (di nome e di fatto) a porsi alcuni dubbi. Io non credo che il Veneto (o altra regione a caso) farebbe un affare a rendersi indipendente dall'Italia, ma se la maggioranza dei residenti di quella regione decidesse per l'autonomia non credo che una soluzione sensata sarebbe quella di mandargli i carriarmati e fare un bagno di sangue.
    Non sono d'accordo neppure con chi ritiene la Costituzione al di sopra della volontà popolare: per quanto essa rappresenti le fondamenta della nostra nazione, la costituzione può essere modificata, anche abrogando quella in essere, con assemblea costituente. Lo statuto albertino, per l'epoca, era una carta estremamente avanzata, poi è stata sostituita da un'altra migliore.
    Non vedo perché questa costituzione debba dover durare in eterno e non essere sostituita/modificata, nel pieno rispetto delle procedure democratiche, qualora se ne ravveda la necessità.
    Discorso Padania: a mio personalissimo avviso, se ci fosse veramente una secessione, il nord italia si frammenterebbe, la Padania non esiste e ognuno se ne andrebbe per conto suo. Peraltro, per la mia regione (il Piemonte), il passaggio da "Roma Ladrona" a "Milano Predona" (perché la Lega si è sempre dimostrata molto lombardocentrica) porterebbe pochi vantaggi, per cui "meglio soli che male accompagnati".

    CIao.
     
  14. bacca

    bacca

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    quoto in totos Invernomuto
     
  15. huirttps

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    Se la "Padania" :D si staccasse dall'Italia , avrebbe solo da perderne , come recentemente dimostrato scientificamente da uno studio. [questo è una presentazioen , lo studio vero e proprio è un libro a pagamento]

    "Uno studio dell’economista Paolo Savona ha messo in evidenza il fatto che su 72 miliardi l’anno di spesa fatta dai cittadini del Sud, ben 63 sono di beni e servizi prodotti al Nord. Solo una parte dei restanti 9 miliardi resta poi nel Mezzogiorno, essendo compresa in essi anche la quota di spese estere.
    Ufficiale è il fatto che la bilancia commerciale delle Regioni settentrionali sia positiva verso il sud Italia e negativa verso l’estero – fatta eccezione per il Veneto – che ha entrambe le voci positive"
    [la fonte di queste affermazioni non è il massimo dell'imparzialità..]

    Inoltre considerate anche gli effetti collaterali delle boiate di Bossi , se avete voglia cercate su google "spesa meridionale" "boicotta il nord" etc e vedrete che il peggior nemico delle "fabbrichétte" nordiche è proprio quel buffone con la cravatta verde e la moglie siciliana
     
  16. bacca

    bacca

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    Il problema non è economico, è semmai di efficienza dello stato e comunque non solo.
    il discorso, forse semplicemente è : come risolvere il problema di uno stato che non funziona?
    1 risistemi lo stato
    2 ne fai uno nuovo
    Anche la cultura comunque, o "l'insopportazione" verso culture troppo differenti.
     
  17. SkySpace

    SkySpace

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    la lega pur essendo un partito incostituzionale è al governo.
    ma resta il fatto che l'efficenza è la stessa.
     
  18. metalupo

    metalupo

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    Come già dissi in precedenza :

    Nulla vieta di abolire l'attuale costituzione e redigerne una nuova, a patto che si sia tutti d'accordo.
    Altrimenti è altamente probabile che la cosa sfoci in un qualche tipo di conflitto.
     
  19. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Metalupo, non ho mai immaginato che Zaia e i leghisti in autonomia possano modificare la costituzione. Il nostro assetto costituzionale si può modificare con un'assemblea costituente oppure in parlamento ma a larga maggioranza (mi sembra serva, in prima battuta, una maggioranza di 2/3).
    Uno scenario plausibile, secondo me, potrebbe essere il seguente: elezioni regionali in Veneto, un partito marcatamente secessionista vince con una maggioranza bulgara, il capo di quel partito si presenta a Roma con l'intenzione di negoziare delle condizioni.
    Il governo centrale ha due strade:
    1) prende civilmente atto del fatto che una regione vuole staccarsi dall'Italia e si mette a trattare, garantendo ampie autonomie (o ratifica la secessione se quest'ultime non vengono accettate) e modificando il proprio assetto costituzionale
    2) decide che l'unità è inviolabile e fa scoppiare una guerra civile.

    Nel malaugurato caso di secessione (idea assurda secondo me, più dannosa che benefica visto il nostro sistema economico), personalmente ritengo l'1) l'unica opzione percorribile, la 2) mi sembra assurda nel 2011, oltretutto secondo me lo stato unitario è già fallito se si arriva alla guerra civile...


    Saluti.
     
  20. bacca

    bacca

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    non posso che riquotare invernomuto.

    da Veneto Stato:
    1. Come otterremo l’indipendenza?
    Il percorso è semplice.
    Prima di tutto, alle elezioni dell’attuale Regione Veneto, il Popolo Veneto vota la coalizione politica che è a favore dell’indipendenza.
    Poi, il governo di Venezia retto da tale coalizione organizza un referendum di autodeterminazione del Popolo Veneto chiedendo se il popolo veneto è a favore dell’indipendenza.
    Infine, il governo veneto conduce i negoziati per l’indipendenza con Roma, dando vita a un accordo sull’indipendenza.
     

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