Perdite americane durante Desert Storm e condotta di guerra iraquena

ma per accendere i sistemi di mira e puntamento e far girare la torretta non bisogna forse accendere le batterie elettriche e il motore? :humm:

 

per l'abrams sicuramente... non ha un motore convenzionale ma una turbina a gas, con quel che ne consegue

 

parlavo dei tanks russi, un motove va acceso comunque per attivare la torretta e i sistemi compresi quelli a guida laser, dunque una traccia calorica lo può emettere, certo non tanto quanto un abrams ma pur sempre un segnale termico lo lascia :humm:

 

dipende dal mezzo, comunque perlpiù no, le batterie garantiscono un bel po' di autonomia...

 

Purtroppo in questo momento non ricordo la fonte ma ho letto da qualche parte che spesso i carristi iracheni tenevano il motore acceso di notte per proteggersi dal freddo che caratterizza le notti nel deserto, diventando così facili bersagli per l'aviazione della coalizione.

Potete confermare o smentire questo mio ricordo?

 

vorrebbe dire che gli equipaggi erano addestrati da schifo... Comunque mi sembra strano, non è che nel deserto le temperature scendano sotto zero, gli ambienti sono anche angusti, molte apparecchiature elettroniche sempre accese, mah... non credo ci fosse così freddo da non poterlo combattere con una coperta in più... E come facevano allora i fanti direttamente all'aperto sotto le stelle??

 

secondo me si cagavano addosso;

non mi sembra strano che i motori dei carri trincerati venissero accesi di tanto in tanto sia per ricaricare le batterie che per verificare l'efficienza dell'apparato motore. questo poteva in effetti accadere la notte, l'accensione dei motori di giorno poteva rendere visibile la posizione del carro generando fumo.
Molto imho.

 

Uno dei grossi problemi del T72 è l'esaurimento della batteria dello starter del motore, ad accenderlo così di frequente si rischiava che poi quando serve veramente il motore non parta.. L'autonomia delle batterie era enorme, le Varta da 24v e 44A avevano un'autonomia iniziale dichiarata di 20 ore con un'assorbimento di 2A (2A praticamente alimentano l'intero comparto di sorveglianza e controllo del mezzo) alla temperatura di esercizio di 28°. Per ricaricare le batterie basta anche una fonte esterna, un gruppo elettrogeno da 2,2 Kw le ricaricava tra 4 e 8 ore indipendentemente dalla quantità di carica residua.

 

Non poteva essere il calore del sole che batteva tutto il giorno sull'acciaio?

 

Toricamente non credo. Ha una dispersione molto veloce del calore. Di notte dovrebbe rimanere molto più caldo il terreno circostante.

 

Dipende da quando ti arrivano addosso: se arrivano poco dopo il tramonto il carro è ancora rovente credo.

 

solo se è esposto al sole, ma molte postazioni avevano teli mimetici a coprire i mezzi

 

per i T72 con che hanno il caricatore automatico non ci metto la mano sul fuoco,

ma i carri più vecchi hanno il brandeggio manuale d'emergenza,
i sistemi ottici passivi I.R e ad intensificazione di luce hanno le loro batterie,comunque non penso propio che scaldino più di qualche grado,non sono dei grandi consumatori di energia

 

mi ricordo che con le camere termiche vedevano appunto la differenza di temperatura fra il terreno e i mezzi corazzati,
gli Irakeni non sapevano che bastava per essere individuati,
essendo i loro sensori più arretrati credevano che bastasse non accendere i motori

 

E' vero che coglioni che siamo!

Non occorre che il carro sia più caldo del terreno: basta che comunque risalti sullo sfondo! Se è più freddo del terreno ancora caldissimo per il sole spicca lo stesso sui visori termici!!!

 

In effetti il discorso è lo stesso.
Grazie