Art. 81 Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese. Ogni altra legge che importi nuove e maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte.
Anche discorrendo di filosofia, il principio liberale della divisione dei poteri regge alla grande in ogni paese civilizzato. Quello che suggerisci tu, ossia di rimettere alle camere il giudiziario, è un obbrobrio giuridico: renderebbe automaticamente impossibile condannare personaggi di rilievo politico in caso di illeciti. Per carità, io sono per il primato della politica, però così si giunge all'assurdo. La divisione così come attuata, in esecutivo, legislativo e giudiziario, si è dimostrata più volte efficace: certo, il legislativo è un potere abbastanza controverso. Parte del legislativo è in mano ai governi, parte al parlamento, parte ai giudici, come tra l'altro voluto dai costituenti, essendovi possibilità d'interpretazione e la presenza di una corte suprema/costituzionale, in Italia. Però attenzione: guai a creare commistioni troppo forti tra due poteri dello stato: se l'esecutivo si appropria del legislativo si va nella dittatura delle maggioranze. I giudici, se sono fonti atto del diritto nel principio della common law britannica ormai in parte anche in Italia, non devono ottenere maggiori poteri, né potersi candidare senza dimettersi (e non mettendosi in aspettativa).
Una filosofia ben strana la tua. La legge o, meglio, la norma non è un giudizio perché non giudica alcunché si limita a prevedere delle disposizioni del tipo "Chi ruba sia punito con la reclusione da 6 mesi a un anno" ma questo non è un giudizio (se non, forse, nel senso di giudizio morale: l'ordinamento ritiene deprecabile, e quindi perseguibile, il furto) sarà poi la magistratura a giudicare che il furto del Sig. Rossi ai danni del Sig. Bianchi va punito con 9 mesi di reclusione. Anche se la norma fosse più stringente, "il furto è punito con un anno di reclusione", ancora non sarebbe un giudizio, perché sarebbe compito della magistratura giudicare se l'atto perpetrato dal Sig. Rossi è un furto o meno. L'idea che l'organo legislativo possa, quindi, svolgere assieme e contemporaneamente la funzione legislativa e giudiziaria è assurda (o molto primitiva mettila come vuoi). Vorrebbe dire che partendo dal caso del Sig. Rossi il Parlamento decide che rubare merita un anno di reclusione, ma se nel mentre anche il Sig. Verdi avesse compiuto un furto, magari rubando tutti i soldi della famiglia Viola mentre Rossi aveva solo rubato uno stereo? Il Parlamento, agendo da tribunale e creatore di norme al tempo stesso, niente di più facile che decida che il Sig. Rossi va condannato a un anno e il Sig. Verdi a due, quindi creando due diverse norme che prescrivono due diverse punizioni per due diversi tipi di furti col discrimine della gravità. Ok, ma se il giorno dopo arriva il Sig. Gialli che ha rubato la macchina al Sig. Aranci? E questo senza nemmeno toccare il vero grosso tema toccato dalla tua ipotesi, ovvero cosa ne sarebbe della possibilità del cittadino di prevedere le conseguenze legali, ed eventualmente penali, del suo agire? Inoltre, anche prevedendo una ipotesi meno estrema, ovvero che il Parlamento svolga sia la funzione di creare norme che di giudicare all'ultimo grado i casi concreti, comunque le due operazioni non sarebbero equivalenti poiché in funzione di corte nomofilattica non potrebbe far altro che dare l'interpretazione autentica della norma preesistente per quello specifico caso concreto quindi la sua decisione non sarebbe vincolante, o lo sarebbe solo in parte, in tutti gli altri casi che le corti inferiori affronterebbero e ricadenti sotto quella norma queste continuerebbero a giudicare secondo la loro interpretazione della norma. Diventerebbe semplicemente un Parlamento che svolge anche funzione di Corte Suprema senza vantaggi di sorta (abolisci una corte per addossarne la funzione a un altro istituto) e con lo svantaggio che il Parlamento potrebbe tenere l'interpretazione autentica inchiodata alla ratio che ha dato alla norma oppure stravolgerla a ogni cambio di legislatura seguendo gli umori politici del momento, tutto il contrario della progressiva e ragionata evoluzione giurisprudenziale del diritto che è uno dei motivi per cui si sono separati i due poteri (oltre che per ridurre abusi del tipo il legislatore/giudice che si assolve da sé).
Mai sentito parlare di legge finanziaria? E' la legge più importante che un governo deve approvare, per prassi se non passa quella legge salta l'esecutivo... Ciao
Si che ne ho sentito parlare. Chiedevo solo questo chiarimento in seguito all'affermazione di bacca riguardo al fatto che non sono compito del Parlamento le leggi finanziarie.
Capisco che tu abbia una formazione di tipo giuridico e che quindi per te valga la regola che hai citato, ovvero <<una buona formazione politica presuppone almeno conoscenze di diritto pubblico e costituzionale, oltre che di scienza politica, sociologia e quant'altro>>. Ma il mondo reale, che è dominato dai fattori economici e finanziari, globalizzati, avrebbe bisogno di politici che capiscano di queste materie e semmai si rivolgano ai tecnici del diritto pubblico e privato, amministrativo e costituzionale, come consulenti al momento della emanazione delle leggi, e non l'inverso, come è sempre accaduto negli ultimi decenni, con il risultato di avere centinaia di migliaia di leggi (10 o 20 volte il numero di leggi in essere in paesi come la Germania o la Francia) inutili, farraginose, che complicano solo la vita ... Se avessimo politici con una formazione più equilibrata (e non solo laureati in legge, filosofia o lettere) forse potremmo essere meno supini rispetto alla grande burocrazia sovranazionale che detta le regole (che accettiamo senza nemmeno averne capito l'impatto) e forse, con una maggiore comprensione dei fenomeni micro-e-macro-economici si potrebbero avere legislazioni più efficaci e spendere i soldi pubblici in modo più efficiente ... l'ultimo esempio è stato quello dei 10 miliardi di tesoretto Renzi, dispersi a pioggia, quando l'Italia avrebbe bisogno, al di sopra di ogni altra cosa, di finanziare la ricerca e lo sviluppo nei settori avanzati e permettere la costituzione di centri di eccellenza tecnologici, assorbendo migliaia di giovani ricercatori, italiani ed anche comunitari. L'unica cosa, IMHO, che potrebbe rappresentare IL volano di sviluppo a medio termine, non 50 euro in più al mese ...
IMHO abbiamo bisogno di due ordini separati come ho spiegato sopra... Esecutivo - tecnici economici-informatici Giudiziario - giuristi-sociologhi-filosofi
@rob.bragg parli con uno che ha ritenuto non tanto di affrontare studi di tipo giuridico, quanto più di tipo politico, ché ritengo le due cose ben distinte. Comunque, il ragionamento generale è condivisibilissimo, io stesso ritengo che una conoscenza quantomeno delle fondamenta di economia politica innalzerebbe immediatamente il livello medio della nostra classe politica. Il problema, manco a dirlo, è che tali persone, per entrare in parlamento, devono essere elette e, si sa, dove non v'è tradizione democratica (e l'Italia, ahimé, rientra in questo club a pieno titolo) non si ha la cognizione del voto come delega della propria sovranità, ma come moto di simpatia. Il problema è che, per quanto io e te possiamo auspicare, in termini diversi per differenze di vedute o di formazione, un miglioramento della classe politica, visti i comportamenti dell'elettorato italiano, mi sa che stiamo decisamente nel reame dell'impossibilità. Mi sembra un circolo vizioso da cui difficilmente usciremo, quello attuale. Si dice che il proporzionale responsabilizzi l'elettorato, ma rischia anche di spazientirlo, e il Referendum Segni a suo tempo lo dimostrò ampiamente. Un maggioritario premierebbe lo schema carismatico-leaderistico. Non vi sono molti strumenti di ingegneria elettorale che abbiano effetti sulla qualità degli eletti, tra l'altro.
Mi dispiace che @rob.bragg @hurricane non ci sia più perchè volevo informazioni in merito a questa tabella del solito sito complottaro che sembrerebbe smentire la free tax area italiana. http://data.worldbank.org/indicator/IC.TAX.TOTL.CP.ZS scusa @huirttps se non ho verificato tutti i dati presenti nella tabella ma non ne sono capace, mi fido dei complottari.
il total tax rate della banca mondiale include i contributi. che non sono tasse ma costo del lavoro. http://data.worldbank.org/indicator/IC.TAX.TOTL.CP.ZS girone a e girone b annullati. gli altri accendi la testolina e ci arrivi da solo se vuoi
Sì, però bacca ha solo fatto 'na domanda. Se si vuole rispondere, fa piacere. Mi pare che ultimamente è un po' preso di mira. Poi sbaglio io, per carità.
è scritto anche nel testo in alto del database, se guardi c'è scritto anche delle tasse escluse. Ti faccio due osservazioni: - I contributi ti vengono restituiti ai tuoi eredi se muori prima del tempo (lascia stare le reversibili che sono assegni sociali), cioè in pratica i contributi sociali obbligatori sono l'equivalente di un fondo caso vita? No. - Solo in italia si pagano i contributi? Detto questo , cancella pure le tabelle, non sono il succo del discorso, anche se sinceramente sono curioso di sapere dove devo arrivare da solo ...
Tornando alla domanda originale, la mia 'casa' politica sarebbe un centrodestra liberale. Se riuscirà a presentarsene uno solido alle elezioni 2018 voterò quello, altrimenti turandomi il naso il PD, quantomeno l'unico dei grandi partiti che non ha l'Apocalisse come programma elettorale.
ciò di cui tutti abbiamo bisogno è un presidente come charlie sheen in Machete 2 , è l'essenza della destra liberale Ps: però scusa , ma come fai a votare PD se sei fai parte della destra liberale ?
non credo accadrà... Credo che il PD sia uno dei pochi partiti in italia con una componente liberale (Pietro Ichino per dirne uno).
in realtà a livello locale, comuni regioni ecc... , nel centro destra c'è molta componente liberale. Non so perchè invece a livello romano questo partito non riesca a esprimerla. Forse perchè a quel livello è un partito di servi, e siccome sono servi non sanno cosa sia la libertà.
non sei tu, è il rum... Se ci hai dato così dentro, sento che tra un po' leggeremo brutte cose nel tuo aar del pacifico...
Io ho cercato sotto "PCI", ma non ho trovato nulla... Per fortuna non voto ancora anche perché se votassi non saprei chi votare...
