Questo è un punto interessante, perché con un po' di fatica si può sapere quanti ricoverati ci sono in una regione, o in un ospedale, per CoViD, ma non sono mai disponibili i numeri degli altri ricoverati in totale. Ho letto che negli ultimi anni l'occupancy in Italia dei reparti di TI è stata del 45-49%, ma questa sarebbe una media annuale: d'estate sono di meno, d'inverno di più, perché ci si ammala e ci si fa male di più in inverno in genere. Quindi possiamo ipotizzare che su circa 5200 posti preesistenti, al massimo la metà potrebbero essere vuoti, ai quali aggiungerne circa 1400 creati per l'occasione e già disponibili, ai quali sottrarre circa 1200 posti fra pazienti critici positivi e negativi al tampone ma lungodegenti (basandosi sui dati del Veneto, sono il 5-15% dei positivi in TI). Sono proprio i conti della serva, ma secondo me adesso non abbiamo più di 2800 posti liberi in TI. Stimare quanta autonomia abbiamo ancora è più difficile, ma se continua così, a questo ritmo direi fra uno e due mesi al massimo, poi bisognerà iniziare a fare delle scelte. E bisognerà sperare di non farsi troppo male, perché anche a buttare giù dal letto un vecchio o un diabetico per fare spazio a un ventenne che è entrato in un albero con la macchina, ci vuole del tempo materiale. Preparare il sistema sanitario non era possibile oltre certi limiti, principalmente per una questione di personale: non so se sei al corrente delle disposizioni nazionali e regionali, ma si parla di bandi di assunzione a tempo determinato dei medici non ospedalieri, di richiamare i medici in pensione in corsia, di arruolare i medici militari, di spedire nei team di TI gli specializzandi del terzo e del quarto anno (un brivido freddo mi scorre lungo la schiena). Mandare gli specializzandi del terzo anno in TI, magari a comandare gente che ha il doppio degli anni, significa essere oltre la disperazione. Si poteva comunque pensare a tante altre cose, che non sono state fatte. La guerra ai microbi non si è mai vinta negli ospedali.
Parlo per Genova e la Liguria, spero non sia così anche altrove ma non ci conto. Nelle statistiche giornaliere degli ospedalizzati sono contati solo i ricoverati nei reparti, non quelli nei pronto soccorso. Cioè se c'è un ipocondriaco che è andato all'ospedale, fa il triage al PS e se non è severo o grave, si fanno esami di routine, tampone e poi a casa, non lo "vedi" nelle statistiche dei bollettini giornalieri della PC, perché non è nei reparti di degenza. Anzi, a onor del vero il San Martino ha scarsità di posti (in TI ieri ce n'erano liberi sei, a meno di non dimettere qualche paziente), quindi è "ricoverato" al PS anche qualche paziente sotto ossigeno che avrebbe bisogno serio di un letto d'ospedale, ma per lo stesso motivo non "vedi" neanche questi qui nei bollettini, che invece avrebbero tutto il diritto al ricovero. La soluzione in questi casi è il trasferimento ad un altro ospedale, ma ieri c'era di nuovo scarsità di ambulanze disponibili, soprattutto la sera che è il momento in cui è più probabile sviluppare ipossia.
Vabbé dai, sdrammatizziamo perché non è ancora venuto giù il mondo: il buon Bassetti che si fa un selfie al San Martino... ma si è messo la mascherina al contrario e non se n'é neanche accorto
https://www.open.online/2020/10/25/covid-19-pronto-soccorso-mancano-3000-medici-intervista/ Stesse cose dette qualche post fa, impreparazione del sistema sanitario e isteria collettiva
Su questo sono d'accordo con te, ma quello che mi chiedo vista la preparazione di virologi ,comitato scientifico etc etc che prevedevano da tempo questa seconda ondata, come ci si possa trovare dopo cinque mesi in questa situazione, e più precisamente dal momento che si parla di emergenza: solo alcune delle cose che mi vengono in mente in questi cinque minuti Primi due punti se si è in emergenza e si prevede una seconda ondata, e la salute è priorità per i cittadini, deve diventare priorità anche quella di creare una risposta a quella che è un emergenza, l'unica risposta non può diventare il lockdown......... probabilmente è stata sottovalutata un emergenza, che invece continuava ad essere sostenuta, nonostante si permettessero vacanze e libera circolazione di stranieri sul territorio (non parlo di immigrati), cinque mesi di nulla e discorsi, questo da ogni parte politica. secondariamente se si è in emergenza, la scuola non può diventare una priorità e tanto meno si può predicare che non vi siano alti rischi di contagi, quindi o non si è in emergenza,o lo si è, e anche in questo caso la comunicazione è molto confusa, e soprattutto poco efficace. Perdere un anno di scuola e impiegare un anno con progetti, ristrutturazione, e riprogrammazione potrebbe essere più utile che un anno di scuola fatto alla cazzo, visto che vi è emergenza e si vuole tutelare la salute. Informazione, penso sia una delle componenti più negative in tutto questo, la risultanti diventano gli estremi patologici che prendono forma nell'isteria o nel negazionismo collettivo. La comunicazione deve essere precisa, non deve terrorizzare perchè può portare a forme ansiogene o all'opposto a forme di negazione, quando la paura viene alimentata ,si materializza anche in queste modalità. Non serve la politica del terrore come non serve sminuire, tutto dovrebbe essere misurato a dati di realtà, ma a quanto pare su alcune cose è importante terrorizzare ,mentre su altre è più facile chiudere gli occhi. Ovviamente ci sarebbe da dire molto su lavoro,viaggi,economia,sport.......ma mi sono già stufato
@feste il problema è che i giornali devono vendere , al giornalista frega nulla di matematica , di dati oggettivi ecc... sa che per vendere deve fornire emozioni forti, a partire dal titolo , altrimenti non compri il giornale o non clicchi sulla notizia.
Ti do ragione su tutto. Su questo aspetto in particolare, più volte ho sentito dire da gente, di varie età e condizione sociale, che un anno di scuola svolto "in presenza" è più importante della vita di 10-20-50.000 anziani o comunque malati. Sorvolo su un caso patologico che mi ha detto che farebbe volentieri morire i genitori pur di mandare a scuola il figlio. Io non riesco ad avere un'opinione precisa in merito, è chiaro che non si potrà andare così per sempre, ma la cosa che mi lascia un po' perplesso è che ad alcune di queste persone, che conosco sufficientemente bene, prima del 2020 della scuola dei figli non importava assolutamente niente.
la scuola è prioritaria come parcheggio per i figli, una delle lamentele più sentite nei mesi scorsi post lockdown è stata "non ne posso più di averli a casa, neanche i nonni li sopportano così a lungo" a cui aggiungere chi, giustamente, o va a lavorare o guarda i figli
non è che ti ricoverano e finisci direttamente in terapia intensiva: la maggior parte viene ricoverata in reparti normali e va in intensiva a seguito del peggioramento. poi certo silvione e assimilati a questo ritmo se i posti liberi sono 2800 hai 22-23 giorni (35 con 80 ricoveri al giorno stabili, non più in esponenziale). a questo ritmo se raddoppiavi i posti, guadagnavi 10-11 giorni già in corso: mio padre, ricoverato con tumore ai polmoni e prognosi infausta, è stato dimesso giovedi, quando fino a una settimana prima si parlava di un paio di mesi.
1200 covid in terapia intensiva su 6600 posti disponibili. Seconda ondata ormai a regime e solo 1200 posti? Aumenteranno? Certo. Ma i livelli sono ancora quelli della normale influenza. In compenso i pronto soccorso rimangono al collasso ... Protocolli inutili , lentezza e troppe persone che vanno in pronto soccorso senza motivo, ma anche credo paura dei medici di mandare a casa qualcuno che poi magari ti collassa dopo poche ore per cui tutti in radiologia...
A regime? non è per nulla a regime, siamo solo all'inizio, l'aumento sarà costante nei prossimi mesi. 6600 posti devono essere disponibili per tutti, anche per gli interventi seri cuore oncologia gente che di schianta in auto ecc... Il problema non sono solo le terapie intensive ma anche gli altri posti in ospedale che si stanno riducendo rapidamente, solo oggi altri 1000 ricoverati. La prevenzione è stata azzerata, stop a mammografie, colonscopie ecc... Tutto questo si ripercuoterà sulla salute delle persone. Non ho capito quale sarebbe la soluzione per te? Liberi tutti e chi deve crepare di Covid crepa e per gli altri la vita va avanti?
Forse non riesco a spiegarmi , a livello terapie intensive, i casi covid sono ad oggi pochissimi, stanno riempiendo ospedali e pronto soccorso di casi, ma non le terapie intensive. Durante le normali influenze invernali i casi in TI sono più alti. Cosa sta succedendo? Credo che le procedure stiano bloccando i pronto soccorso e in generale tutti gli ospedali. Se fosse trattata.come influenza standard oggi gli ospedali riuscirebbero a funzionare? Non voglio dire che che è un viris meno pericoloso dell'influenza o uguale, sicuramente è più forte, ma dobbiamo distinguere ciò che fa il virus da ciò che fa l'uomo. Cosa farei io? Io non avrei fatto nessun lockdown in primavera...
ormai se pensi sei terrorista ... poi figurati io che me ne giro per il paese senza mascherina sono più eversivo che mai
Ma il problema è che anche se lo tratti da influenza, la gente in terapia intensiva il virus ce la manda lo stesso. Piuttosto, godiamoci i risultati di decenni alla Sanità.
Parcheggio ha una connotazione negativa. La scuola, tra le altre funzioni ha anche quella di seguire i figli permettendo, come dici anche tu, ai genitori di lavorare. A mio avviso, non è possibile chiedere alle persone di lavorare e, contestualmente, chiudere le scuole.
La paranoia ti segue passo passo, non guardarti mai dietro, non fissarli negli occhi, cammina lungo il bordo del marciapiede, non parlare agli sconosciuti
la mascherina solo per entrare da Gucci è un parcheggio, a pagamento e senza custode. Basta vedere il livello generale di cultura dei ragazzi. Ma non usciamo dal discorso covid. Come le vedete queste proteste? Sarà ora di aprire un nuovo thread per discuterne lasciando qua lo spazio più scientifico?
Intanto sembra scomparsa l'influenza.. https://www.ilmessaggero.it/salute/...L32qfxiyiO8hu_mIVB8UpqdzNDu6AVhwxAGrJFOPDuL1M La domanda da porsi ormai è esiste ancora la scienza o è tutto ideologia e politica?
"Allora dov'è finita l'influenza? E cosa significa per il nostro inverno? Ci sono teorie intriganti, alcune più stravaganti di altre. Ci sono quelli che affermano che i casi di influenza non sono affatto scomparsi, ma vengono invece registrati come Covid-19. Gli scettici dicono che i test Covid non sono in grado di distinguere tra coronavirus e influenza, «ma questo è semplicemente falso», spiegano gli esperti." Gli esperti...
