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Questa storia del virus cinese...

Discussione in 'Off Topic' iniziata da GyJeX, 25 Gennaio 2020.

  1. MrBrightside

    MrBrightside

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    L'Argentina non ha fatto il lockdown. Nessun paese del Sud America ha fatto il lockdown come noi. Ci aveva provato il Perù per qualche settimana, poi hanno visto che non ce la facevano con l'economia, hanno riaperto tutto alla buona e il paese è saltato in aria. In Argentina è successa la stessa cosa, solo con il conseguente ritardo.
     
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  2. bacca

    bacca

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    Hai idea di che misure fossero in essere ? perchè effettivamente ormai si chiama lockdown qualsiasi cosa
     
  3. blizzard

    blizzard Moderator Membro dello Staff

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    Penso che intendesse per la gestione del Covid.
    Comunque non puoi negare che sia una dittatura di successo, da paese di straccioni con carestie e morti per fame al tempo di Mao sono diventati la seconda potenza mondiale.
    Forse è l'unica dittatura che nel lungo termine ha migliorato le condizioni di vita dei suoi abitanti.
    Certo che ormai sono comunisti solo di nome, di fatto sono la quintessenza del capitalismo.
    Io non farei cambio eh, la libertà non ha prezzo (fino a che hai la pancia piena).
     
  4. MrBrightside

    MrBrightside

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    Sì più o meno, chiusura di bar, ristoranti, palestre e scuole, per un periodo forse anche restrizioni al commercio; il fatto è che, in realtà, tutta questa roba ha funzionato solo fino all'inizio di maggio, poi anche loro hanno lasciato andare le briglie, giusto in tempo per l'arrivo dell'inverno australe... :facepalm: L'unica area dove hanno continuato con qualcosa di simile a un lockdown è la zona di Buenos Aires, ma più che altro a parole.
    Quindi in sintesi a parer mio hanno messo le restrizioni nel momento sbagliato e le hanno tolte proprio quando sarebbe stato necessario implementare, anche se non credo che nelle bidonville di Bahia Blanca tengano in considerazione le indicazioni del governo.
     
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  5. Iscandar

    Iscandar

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    @MrBrightside , secondo il buon @bacca nelle bidonville e nelle favelas il covid non è un problema, io continuo ad essere dell'opinione che i morti di covid di queste "città" non li sapremo mai
     
  6. bacca

    bacca

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    non è il problema infatti, ma l'ultimo dei problemi
     
  7. MrBrightside

    MrBrightside

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    Anche secondo me in un certo senso non è un problema, nel senso che è un problema secondario rispetto ad altri che deve affrontare chi le frequenta. Inoltre l'età media di chi ci abita è presumibilmente bassa, per cui una patologia che è poco pericolosa sotto i 50 potrebbe essere meno visibile lì di quanto ci si aspetta altrove; vero anche che la letalità fra le classi più anziane, che pure esistono, residenti in queste aree è probabilmente molto più alta che da noi, ma sconosciuta nei numeri.
    Comunque, zone in cui si vive in modo particolarmente promiscuo come queste possono funzionare da volano per veicolare l'infezione da una parte all'altra delle città, peggiorandone la situazione epidemiologica e causando fenomeni di tracimazione dei contagi dalle classi di età giovani a quelle anziane.
     
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  8. bacca

    bacca

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    @MrBrightside oggi un medico del covid hospital ci ha detto che: " il virus prima o poi dovremmo farlo tutti, conviene essere esposti a piccole dosi ora che ha una carica virale bassa"
    Tu che sei "medico" riesci a tradurre cosa volesse dire ?
    Perchè io sto pensando sia deficiente
     
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  9. MrBrightside

    MrBrightside

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    In effetti mi sembra un'affermazione senza molta logica, anche perché la carica virale di un infetto è un valore che varia nel tempo e raggiunge il suo massimo nel periodo circa compreso fra D-2 e D+2, dove D è il giorno in cui insorgono i sintomi.
    Chiaro che non tutti i contagiati possiedono valori elevati di "densità" del virus, neanche al loro picco, ma non è certo possibile dedurre la carica virale di un infetto, in quel preciso momento, soltanto guardandolo in faccia. Tra l'altro, è verosimile l'ipotesi che, a parità di condizioni al contorno, chi "possieda" una maggiore carica virale abbia sintomi più evidenti, e viceversa, ma lo sviluppo dell'infezione in chi eventualmente viene da costui contagiato dipende anche, per non dire soprattutto, dalle peculiarità di quest'ultimo, cioé in primis età e poi condizioni di salute preesistenti, stato infiammatorio delle vie aeree superiori, sesso del soggetto infettato, forse anche genetica della popolazione di appartenenza, varie ed eventuali.
    In casi estremi, un bambino senza sintomi potrebbe mandare all'ospedale suo nonno (in realtà in alcuni casi sono state rilevate alte cariche virali anche in bambini, e anche con pochi o nessun sintomo), perché l'esercito dei virus, anche se inizialmente poco "denso", riesce lo stesso a farsi largo nelle vie aeree superiori e poi in un organismo debole e con un sistema immunitario inefficiente.
    E comunque "ora", se capisco cosa intendesse dire il medico, poteva avere vagamente senso ad agosto, non certo il 10 di novembre.
     
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  10. MrBrightside

    MrBrightside

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  11. MrBrightside

    MrBrightside

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    Nella gestione dell’epidemia da Covid si «sta esagerando. È una malattia che si può curare a casa, il problema è che non abbiamo l’organizzazione per farlo». A dirlo è Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, durante `I love scienza: maratona della scienza´, evento online promosso dalla Fondazione De Sanctis in occasione della Giornata Mondiale della Scienza che si celebra oggi. «Il SarsCov2 è un virus respiratorio, un po’ particolare, perché nell’80% dei casi non si ha nulla, mentre si hanno sintomi nel 20% dei casi, che sono gravi nel 10% dei casi e possono portare al ricovero per il 5%», continua. Se la metà dei medici di medicina generale presenti in Italia potessero seguire i pazienti da casa, «il numero di malati che arriva in ospedale sarebbe piccolissimo».


    Qualcuno chiami Remuzzi al telefono e lo avverta che il numero dei ricoverati sul totale dei positivi attualmente noti è ormai inferiore al 5%, ma vista la quantità di quelli che ormai sfuggono al tracciamento, personalmente dubito che in realtà sia in ospedale più del 2%.
     
  12. bacca

    bacca

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    Ieri è stato annunciato il successo sperimentale di un vaccino americano, mentre sempre in USA è stata autorizzata la cura in emergenza con gli anticorpi anche senza la adeguata sperimentazione clinica .
    La cosa incredibile è che in Cina il vaccino SinoPharm è disponibile a 50$ e lo stanno somministrando ufficialmente a centinaia di migliaia di persone, ma molto probabilmente siamo nei milioni, ( mentre in brasile un'altra azienda cinese ne sta sperimentando un altro che proprio oggi ha avuto uno stop per un evento avverso, ma a Bolsonaro non piace il vaccino cinese ...).
    La Cina però dovrebbe spiegare come è riuscita la società farmaceutica statale in soli 4 mesi a creare il vaccino, che già da giugno veniva somministrato ai funzionari del partito che si recavano all'estero.
    Ma anche ammettendo che fosse ancora in fase di sperimentazione e che hanno rischiato, dandolo successivamente al personale medico , militare e di frontiera tra luglio e agosto, mi chiedo non ne valeva la pena?
    Cioè in una situazione di emergenza come oggi , con riduzione delle libertà e una mortalità da lockdown per mancanze sanitarie che raddoppia i morti per covid, non converrebbe rischiare sul vaccino ?
    Rischiare poi ... scansando la teoria del complotto , è possibile che avessero già degli studi per dei vaccini sui coronoavirus e che fossero avvantaggiati nel modificarli per adattarli al covid-19 ?
    Ma allora se questo è vero, perchè non condividere con il mondo la propria conoscenza ? Non vorrei che qualcuno pensasse ti vendono il virus , i reagenti , le mascherine e il vaccino ....
     
    Ultima modifica: 10 Novembre 2020
  13. GyJeX

    GyJeX

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    80+20+10+5= ??

    sicuramente intendeva 80% e del restante 20% solo il 10% è grave e solo il 5% è da ricoverare
     
  14. MrBrightside

    MrBrightside

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    Può darsi benissimo intendesse così, ma se fosse si sbaglierebbe nell'altra direzione: verrebbe 20% * 0,05 = 1% del totale, cioé in pratica la percentuale dei ricoverabili sarebbe su per giù dal doppio ad uguale a quella dei deceduti. Anche così non torna molto, mi sembra più probabile che siano numeri pronunciati a caso, senza pensarci su. Anche considerando gli ospiti delle case di riposo, che non sempre vengono ricoverati.

    In realtà il comunicato stampa della Pfizer è stato in parte strumentalizzato dai media, il trial di PIII non è ancora finito, i dati non sono stati resi pubblici. Con i vaccini stiamo già rischiando :):)
     
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  15. albertismo

    albertismo

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    beh però la borsa ha fatto Bum! la finanza crede nel vaccino
     
  16. GyJeX

    GyJeX

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    Stanno solo giocando short

    upload_2020-11-10_22-23-31.png

    Come si vede dal grafico, le vere scommesse sul vaccino le hanno fatte a luglio e a fine ottobre (e forse qui qualcuno stava già strofinandosi le mani mentre preparava il terreno con l'ufficio marketing :lol: )

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  17. GyJeX

    GyJeX

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  18. bacca

    bacca

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  19. bacca

    bacca

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    dal webbe (@MrBrightside dimmi se non ti torna qualcosa, è un post di un medico evidentemente schierato, ma sono curioso di sapere se anche tu concordi che il vaccino cinese della Sinpharm è preferibile.):
    Corsa al vaccino
    La competizione per l'affare farmaceutico del secolo è accesissima e probabilmente vicina alle ultime battute. I competitors si affannano a far trapelare notizie sull'efficacia dei loro prodotti. I governi si affannano a saltare sul carro del vincitore: ho letto che il nostro, dopo aver già pagato molti milioni per lo sviluppo di quello AstraZeneca, ora si è fatto promettere che ci venderanno milioni di dosi di quello Pfizer.
    Altrettanto curioso ( e drammatico) è che di tanto in tanto trapelano notizie su blocchi delle sperimentazioni per strani effetti avversi su volontari. Tali notizie fanno calare le azioni dei competitori.
    Però la grande guerra del vaccino è tra Cina e Occidente. E facilmente vincerà la Cina. A nostre spese. Il vaccino cinese di cui si parla in questi giorni è fatto con virus "veri", isolati da pazienti o già coltivati in laboratorio, espansi in quantità industriali, inattivati (uccisi e spezzettati) e attaccati su particelle di alluminio. Questo antico metodo (è lo stesso dell'antitetanica e dell'esavalente, per intenderci) ha più vantaggi: a) i vaccini prodotti in questo modo hanno sempre dato una certa efficacia, b) il vaccino assomiglia molto all'intero virus aggressore e quindi il sistema immunitario riconosce gli antigeni sull'adiuvante e monta una risposta complessa "CONTRO L'ESTRANEO", c) c'è da aspettarsi che gli effetti avversi dovuti alla vaccinazione non siano molto diversi da quelli già noti per le comuni vaccinazioni. Richiede però una capacità straordinaria di coltivazione dei virus pericolosi su larga scala, in contenitori di tonnellate e tonnellate.
    D'altra parte, i vaccini "occidentali" (tra cui quelli in cui sono impegnati Italia, Inghilterra, USA e Russia) hanno il vantaggio che si possono preparare senza dover coltivare il virus, bastando la conoscenza della sequenza di RNA, la quale fu comunicata subito dopo la notizia del primo focolaio (sorvoliamo sul primo focolaio). Però queste tecnologie hanno alcuni svantaggi piuttosto seri: a) non sono mai state collaudate sulla popolazione, b) funzionano iniettando RNA nelle cellule (o con vettori fatti da adenovirus vivi attenuati, o con particelle artificiali), cosa che introduce un principio di azione completamente nuovo, c) quelli con adenovirus sono coltivati su linee cellulari ottenute da aborto umano e portatrici di particolari difetti genetici. Noi non sappiamo DOVE vada a finire questo RNA, in quali cellule, né esattamente cosa succeda quando queste cellule cominciano a produrre le proteine virali, guidate dal nuovo messaggero che hanno dentro. Dagli studi di fase 1 finora pubblicati, questi vaccini "biotecnologici" hanno dato maggiori effetti avversi (parliamo solo di quelli entro pochi giorni dall'inoculo) di quello cinese, assumendo che i vari reports siano corretti.
    Se si confermasse quel che è fatto trapelare, che il vaccino cinese è efficace altrettanto di quelli "nostri", ma meno reattogeno, il finale di partita sarebbe facilmente prevedibile.
    Da tutto quel che si dipana, comincia a farsi evidente un'altra cosa, che la Cina ha gestito tutta l'operazione coronavirus in modo più efficiente, sia per quanto riguarda il controllo dell'epidemia, sia per quanto riguarda la capacità di arrivare a produrre un vaccino con virus inattivati in tempi comparabili a quelli dei vaccini a RNA. L'evidenza più clamorosa è sotto gli occhi di tutti, se si vede la situazione sociale ed economica in quel Paese rispetto a quel che succede in Occidente. Da noi la lotta è raffazzonata, combattuta con mascherine farlocche che non proteggono gli adulti e soffocano i bambini, raffiche di DPCM che ammazzano l'economia, polemiche tra destra e sinistra, o Biden contro Trump. Quest'ultimo, aveva almeno il merito di chiamare il virus col suo nome: virus cinese.
    Comunque andrà a finire, una cosa è fondamentale dirla subito e a gran voce: NESSUNO dovrà essere obbligato all'inoculo di questi prodotti, né cinesi, né americani, né prima che siano conclusi gli studi sulla sicurezza (ci vorranno anni), né dopo. Esistono mille altri modi per controllare il virus, curare i malati, vivere o morire in pace.
    [​IMG]
     
    Ultima modifica: 11 Novembre 2020
  20. MrBrightside

    MrBrightside

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    Fin qui io credo che ci siano scritte cose giuste... più o meno (a memoria l'antitetanica si prepara con le tossine del tetano, non con un virus inattivato, anche perché il bacillo del tetano è appunto un batterio e non un virus).

    Poi però inizia una minestra di imprecisioni (l'mRNA del vaccino Pfizer è incapsulato in particelle lipidiche, cosa succede dopo lo si sa - le cellule producono una proteina Spike virale, che deve essere riconosciuta dal sistema immunitario, i virus vettori non sono una novità sviluppata apposta per il nuovo Coronavirus e anche se fosse non ci sarebbe nulla di male di per sé, le linee cellulari tipo le HeLa non derivano da aborto (ma è vero che ce ne sono delle altre che ne derivano), non portano chissà quale difetto genetico e comunque servono per lavorare in laboratorio, mica uno se le deve iniettare per sport) e cose plausibili ma ancora non provate o opinabili (gli effetti avversi a confronto, la produzione del vaccino più o meno rapida, le strategie cinesi, gli studi sulla sicurezza che durano anni).

    Il tutto ovviamente IMVHO, ma alcune affermazioni mi sembrano proprio sbagliate. Non se ne sa ancora abbastanza per dare giudizi così netti, né in un senso né nell'altro. Aspettiamo, ancora qualche mese.
     
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