La situazione non può essere sia tranquilla sia seria in contemporanea. Se fanno trasferimenti da un'area all'altra del paese, vuol dire che è seria. La Svizzera ha "semplicemente" terminato i posti in terapia intensiva esistenti prima dell'epidemia, peraltro a vedere il grafico viaggiavano con circa 200 posti di "lasco", quindi l'avvenimento non era imprevedibile, anzi sembrerebbe che abbiano addirittura sacrificato dei ricoveri per non sforare in passato. In Italia del resto i 5.179 posti originari sono stati sorpassati ben prima che in Svizzera, già in primavera era così da noi.
https://video.repubblica.it/dossier...371418/372024?ref=RHTP-BH-I274379573-P3-S2-T1 Manco Pozzetto e Villaggio erano riusciti in comiche simili
Ha detto una cosa non vera (un'altra...), a questo punto direi deliberatamente? Tra l'altro non è una linea molto intelligente, fosse vero vorrebbe dire, stante anche l'età dei contagiati più bassa ora rispetto a questa primavera, che negli ultimi sei mesi i medici avrebbero disimparato, invece che imparato, a trattare la patologia. Ieri la media mobile a 7 giorni dei decessi ha toccato i 611 al giorno... E comunque se il dottor Matteo Bassetti ha qualcosa da ridire sui criteri di ospedalizzazione e sui certificati di morte in Liguria, può andare a chiedere spiegazione al primario del reparto di malattie infettive del principale ospedale di Genova, il San Martino, dove la mortalità nelle ultime due settimane ha raggiunto picchi di 10 decessi riportati al giorno. Sarebbe interessante assistere alla discussione fra il dottor Matteo Bassetti e uno specchietto retrovisore
Riprendendo il discorso di ieri, le raccomandazioni dell'ISS per la compilazione delle schede (o certificati) di morte sono queste: https://www.iss.it/documents/20126/...a-128f-e2d6-6f53-a9ee3cf8e3d7?t=1592561756983 e non sono cambiate. Questo procedimento non è una novità, si è sempre fatto, per tutti i decessi, anche prima dell'attuale epidemia. Oltre alle normali attività di accertamento del decesso, il personale medico deve infatti sempre compilare una scheda, in cui riportare tutti i dati del paziente e la sequenza dei problemi di salute del deceduto. Il ministero e l'ISS hanno solo aggiornato le definizioni e raccomandato particolare attenzione alla compilazione delle schede, vista l'importanza statistica. E' plausibile che in primavera ci sia stato un certo numero di decessi classificati "probabili" o "sospetti" Covid, ma oggi questo non deve succedere più, non essendoci scarsità di test negli ospedali. Ciò non è comunque in relazione con la presenza di cause e/o concause diverse di morte, per cui non è che "chiunque arrivasse in ospedale con tampone positivo, anche se aveva un infarto, veniva classificato come morto per Covid", anzi a pagina 19, nel paragrafo "Decesso non COVID-19", è proprio portata ad esempio la sequenza: infarto miocardico -> insufficienza cardiaca -> decesso, pur in presenza di Covid-19 come altro stato morboso rilevante. Inoltre il virus, come altri, può provocare un danno infiammatorio sui cardiomiociti del cuore: https://www.heartrhythmjournal.com/...cid=raven_jbs_etoc_email#.X0kCOJW7SIE.twitter
https://www.nature.com/articles/s41467-020-19802-w Speta... Stanno forse insinuando che gli asintomatici non sono contagiosi ??
Ho letto lo studio, IMHO è interessante ma non dice niente di particolarmente nuovo, soprattutto il tasso di positivi senza sintomi dello 0,003%, di cui il 33,7% senza igG nel sangue, credo sia anche meno del tasso di falsi positivi per contaminazione o altro al test molecolare, per quanto perfetto possa essere, anche se per fare delle considerazioni sull'opportunità o meno di effettuare screening di massa come questo bisognerebbe conoscere la prevalenza reale di un'infezione nella popolazione di riferimento; se è incredibilmente bassa e distribuita spazialmente come sembra in questo studio, non ha più senso. "Fortuna" che noi non siamo ancora in questa situazione
Tu che sei appassionato di indici, qui c'è un utile riassunto della questione: https://pagellapolitica.it/blog/sho...er-decidere-se-chiudere-o-riaprire-le-regioni magari a parte le conclusioni un po' perentorie in una direzione; c'è anche il link a uno dei modelli che vengono utilizzati per la stima di Rt, se qualcuno ha voglia di perderci dietro qualche mese (io no ).
Questa potrebbe essere una terapia promettente, forse una cura vera: https://www.rainews.it/dl/rainews/a...a-b94d-46d1-a56c-72ed58272b65.html?refresh_ce Se davvero funzionerà - non ho ancora leggo studi a riguardo, lo scopriremo probabilmente entro fine anno. I punti deboli: 1) ne è approvato l'emergency use solo negli Stati Uniti, dalla FDA; è e sarà disponibile in quantità limitata; è molto cara; l'emivita degli anticorpi è di circa 3 settimane.
Ora pure dal sole 24 ore si inizia a instillare il dubbio ? https://www.econopoly.ilsole24ore.c...xTPopLsJ7vQlKOjLJGKviDCVk0#Echobox=1606638125 Covid-19, l’azzardo di puntare sull’emergenza e sulla paura
Signore e signori abbiamo un campione di triplo salto carpiato del "non sono negazionista, ho tanto amici affermazionisti!" Sgombriamo subito il campo da possibili accuse di negazionismo. Il Covid-19 è temibile, causa seri problemi e spesso la morte per una certa percentuale di popolazione.
intendeva non sono un negazionista dell'influenza , non la sai che il mondo si divide tra negazionisti covid e negazionisti dell'influenza?
Sono più d'accordo con la prima parte dell'articolo, non molto sulla seconda, che peraltro contraddice la prima nel momento in cui afferma che il lockdown è servito a guadagnare tempo. Lasciamo anche perdere il lockdown, o altre misure così impropriamente chiamate che dir si vogliano; per affermare che il distanziamento personale non ha effetto sul numero dei contagi in una società, bisogna prima dimostrare che un virus respiratorio non si trasmette per via respiratoria e/o per contatto con le cornee degli occhi, ma in un altro modo. Manca l'ipotesi alternativa.
Le discussioni scientifiche non sono tornei medievali e non ha ragione chi riesce a mettere nel sacco l'altro a parole. Ho letto qualcosa. Que viva Mexico e The Lancet, io però nella Discussion leggo anche che: There are important limitations with our data, including the fact that at or prior to May 1, 2020, many countries included in our dataset were not yet in the “plateau” or downslope phase of their individual epidemiologic curves […]. Poi mezza pagina di pappardelle su quanto il loro studio possa essere biased, limitato nel tempo, con dati incompleti, con fattori confondenti non determinati, e la magica conclusione: Notwithstanding these limitations, our findings propose avenues for further debate, research, and exploration, and do not support a definitive judgement on the effectiveness of various public health interventions implemented across different countries. Cioè, non siamo in grado di giungere a una conclusione, su nessun tipo di intervento non farmaceutico implementato dalle varie nazioni. Grazie per il prezioso contributo al progresso del mondo, arrivederci Rigorosa analisi statistica sì, ma forse un'altra volta: […] the preceding fit and the incubation period imply that the infection-to-death distribution can be well modelled by a log-normal distribution with log scale mean and standard deviation of 3.19 and 0.44, respectively. That is a mean of 26.8 days and standard deviation of 12.4 days. Rimango perplesso A parte la sfuggevole utilità pratica di un valore modellato di 26.8 giorni con una deviazione standard di 12.4 giorni, per esempio nelle Supplementary Imformations di questo studio sulle discriminanti dei NPI, pagine 3 e 4: https://www.nature.com/articles/s41586-020-2405-7 la media riportata è di 22.9 giorni, di cui 5.1 giorni dall’infezione all’insorgenza dei sintomi e 17.8 dai sintomi al decesso. Peraltro i dati raccolti in Italia dall’ISS, presumo io, tramite misurazione diretta del tempo trascorso: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia mostrano valori ancora inferiori, pari a 15-17 giorni contandone 12 come mediana dai sintomi al decesso ed assumendone sempre 3-5 dall’infezione ai sintomi (mediana e non media ("mean", come l'hanno calcolata gli inglesi), quindi il valore dell'ISS è un po' sottostimato rispetto alla media perché la distribuzione ha una coda lunga). Per cui mi sembra che l’ipotesi iniziale non sia dimostrata, anzi che sia più probabile il declino qualche giorno dopo l'enforcement, non il 19/03 ma neanche il 23/03. Questo studio contraddice i due precedenti, o sono veri quelli, o lo è questo, oppure sono errati tutti e tre, è basato sugli algoritmi dell’Imperial College, e non parla di lockdown in senso stretto ma degli effetti sulla mortalità in UK della chiusura delle scuole. Le conclusioni non tengono conto del concentration risk e del fatto che guadagnare tempo ha consentito di conoscere meglio la patologia, migliorarne i trattamenti, sperimentare cure che sono state da poco approvate ed abbassare quindi la letalità. Certo, che con le limitazioni si raggiunge molto più lentamente l’immunità di gregge e muoiono persone di questa patologia per più tempo; l’alternativa in primavera erano gli ospedali travolti e gente che muore anche e forse addirittura più di altre cause, perché il personale sanitario è insufficiente. Proteggere le fasce più deboli della popolazione è idealmente la soluzione migliore, si aspettano proposte legali per implementarla ancora di più all’atto pratico, visto che ci sono già il ban alle visite alle residenze per anziani, gli ospedali in protocollo Ebola, in Liguria incentivati gli orari dei negozi differenziati per fascia di età, le raccomandazioni a uscire il meno possibile di casa. Più di così, non mi viene in mente niente, a parte la riorganizzazione dei trasporti pubblici.
Dannati governanti!1!1!111!\|!2 Estinguere ci vogliono!122!!1"21! e COME SEmpre i teteski salvatori dell'umanita''!!!\11!\ https://ambiente.provincia.bz.it/downloads/AppaBZ-Studio-qualita-aria-mascherine-ver24-ita.pdf
Io lo ripeto, per me le misure prese a marzo erano giustificabili da "buon padre di famiglia" , quelle successive no. Oltretutto aver limitato la diffusione del virus in estate può essere stato molto controproducente e i dati della mortalità per milione sembrano dimostrarlo.
Il virus in estate rallenta già da solo e in Italia non c'era nessuna restrizione si poteva andare dove si voleva. Per me la mortalità italiana estremamente elevata, uno dei dati peggiori al mondo, dimostra tre cose: - Che gli italiani sono refrattari a seguire delle semplici regole - che il sistema sanitario italiano è tragicamente inadeguato - che i nostri governanti sono penosi