il 12% dalla lotta all'evasione fiscale, il 15% dal condono di abusi edilizi, il 22% dalla somma delle accise sulla distribuzione migliorata dei carburanti, 4% da donazioni anonime, il 26% dagli interessi generati dalla detassazione del rientro dei capitali esteri reimmessi nel flusso monetario nazionale, il 13% dall'aumento delle aliquote fiscali per i redditi alti dichiarati, il 7% dal rientro delle forniture estere di energia che saranno inutli una volta costruite le centrali, il 4% dall'extra gettito da parte dell'associazione costruttori edili che si troverà con un surplus produttivo derivante dall'indotto della costruzione del ponte sullo stretto, il 6% dall'abilità dei nostri manager nel far fruttare i capitali generati dai fondi pensione integrativi, il 2% dall'aumento di capitale di Banca Italia, il 4% dall'incremento del volume pubblicitario televisivo creato dal programma del ministero dei beni culturali inteso a valorizzare l'opera architettonica senza precedenti del ponte sullo stretto, il 5% dalla detassazione sul lavoro straordinario che si rivelerà un'incremento del valore IVA sui beni che verranno acquistati grazie a questa detassazione, e infine l'11% da fattori derivanti dal miglioramento infrastrutturale nazione dovuto al miglioramento delle condizioni di vita seguito all'espulsione degli immigrati clandestini. ecco da dove saltano fuori i soldi... Miscredente
Bhè certo,nei migliori dei mondi possibili... "il 13% dall'aumento delle aliquote fiscali per i redditi alti dichiarati" Ah bhè certo,nel mondo rovesciato lo faranno sicuramente...
Concordo su tutto con quanto scritto da Solctis, che ha oltretutto tralasciato un "piccolo" particolare oltre alle scorie. Siamo la nazione della diga del Vajont. Tra appalti truccati e mazzette varie, spero che la UE ci mandi un bel po' di ispezioni per verificare che le nostre centrali siano davvero costruite a regola d'arte e non siano certificate sicure solo "sulla carta". Non vorrei svegliarmi una mattina e trovarmi ad ammirare il fungo CIAO!!!
Aspetta, la diga del Vajont come solidità costruttiva è perfetta (se così non fosse l'inondazione si sarebbe vista pure a venezia) il problema fu la scelta del sito...
Come si dice nel monolgo di non-mi-ricordo-chi sul Vajont, la diga era ed è un capolavoro. Per caso è ancora la più alta del mondo a doppio arco? Infatti, lì la scelta sbagliata fu il sito e il voler proseguire nonostante si sospettasse che qualcosa non andava nella montagna. Un po' come se si costruisse una centrale nucleare su un territorio a rischio sismico
Il monologo sul Vajont era di Marco Paolini... Spero che per le eventuali costruzioni di centrali nucleari tengano in forte considerazione la scelta di un territorio adatto...
Appunto, ti pare poco? Se non erro vi fu il parere di un esperto straniero che la montagna sulla quale la diga appoggiava era friabile. La diga ha retto, la montagna è venuta giù e ha provocato un'onda spaventosa che ha sommerso la vallata. E c'erano documenti che dimostravano che la montagna era una zona a rischio, ma ovviamente c'é chi preferì non dargli peso... Ovviamente non ci fu mai un vero responsabile. Se un cosa analoga accadesse per una centrale, le conseguenze sarebbero ben più devastanti...
Ma dove nella bananifera repubblica equatorial-peracottara italiana? Lungi da me considerarmi un esperto Luca! I miei più che altro erano domande e dubbi persoali trasposti in un intervento scritto; nulla di più dell'opinione di un uomo informato quanto tanti altri individui. Il fatto però è che secondo me non solo l'Italia sbaglia nell'affidarsi al nucleare (evitando di investire nel rinnovabile o perlomeno in energie pulite come ad esempio il metano o similari), ma sbaglia ancora di più ad ignorare belamente il patrimonio di energi rinnovabili di cui potrebbe essere depositaria. Parlo da 'popolano' sia bene inteso, però mi viene da domandarmi come non possa essere sfruttata l'energia eolica in zone ampiamente soleggiate come il nostro Sud; l'eolico in zone ventose come il triestino, la Liguria, la Sardegna; il geotermico in zone come le pendici del Vesuvio e l'Etna. Insomma; a parità di tempi d'attesa (mi è sembrato di intendere) non ci converrebbe investire sul rinnovabile e sull'ecologico?La domanda è: perchè le energie rinnovabiili sono una realtà pluriennale in altri paesi europei già da diverso tempo mentre noi ancora barcolliamo tra il fantasma del nucleare e le utopie del rinnovabile (utopie in temrini scherozi eh?!)? Quando si raggiungerà il punto di non ritorno (barile di pterolio al di la della convenienza economica) noi ci troveremo ancora a discutere sul nulla? P.S: Non è che l'italia abbia ignorato il nucleare; è che semplicemente nel referendum in proposito il popolo ha scelto così...Questa è la democrazia maggioritaria.
Ciao! Ho votato che non saprei dirlo perchè non so se primo L'Italia possa reggere delle centrali nucleari visto che problemi gravi c'è ne già come la spazzatura e l'edilizia che non e delle migliori e poi se possa far conto con i riufiuti tossici delle scorie che si formeranno e dell'Inquinamento che si formera. Io non decido niente comunque e il popolo Italiano che decide.
a volte è proprio quello il problema Scherzi a parte il referendum dell'87 era una sciocchezza clamorosa: era ovvio che avrebbe vinto il no, era appena scoppiata chernobyl! E' stata una manipolazione clamorosa.
E se ne rifarebbero un'altro, chi vincerebbe ? su NWI ha stravinto il Si, ma l'utenza di NWI è molto diversa dall'italiano medio
Quoto gy Comunque non so che maggioranza serva per annullare la decisione presa con un referendum. Premettendo che non lo so, se fosse 2/3 la vedo difficile
i referendum non hanno proibito di costruire centrali atomiche o di usare l'energia nucleare, ma hanno solo abolito alcuni dei privilegi fiscali dei comuni con centrali. hanno vietato all'enel di avere centrali all'estero e hanno proibito l'intervento statale se il comune non voleva ospitare uan centrale... guarda qui volendo, quindi, si potrebbe cominciare anche subito a costruire una centrale senza problemi con i referendum
Questa non la sapevo!! Di fatto le centrali si posson costruire e quelle esistenti potevano andare avanti a funzionare perche non lo hanno fatto
Perchè "politicamente" non era conveniente. Cioè nessun governo fino ad ora ha osato sfidare un'opinione pubblica sostanzialmente ostile al nucleare. Il governo Berlusconi ora può provarci (non è detto che faccia sul serio) forte di una maggioranza apparentemente granitica e di un costo degli idrocarburi che desta preoccupazioni Che poi il nucleare non farebbe diminuire il costo ed il consumo della benzina è altro discorso.
prima del 1987 l'Italia aveva una sola centrale nucleare "produttiva": Caorso, le altre erano piccoli impianti. In tutto producevamo circa il 3% dell'energia elettrica con le nostre centrali. Eliminare il nucleare non fu quindi una scelta "pesante" per la collettività. L'enel continuò a produrre energia nucleare all'estero. Da allora è cambiato il modo di vedere dell'opinione pubblica nei confronti dell'ambiente (Icmesa/seveso, amianto, Marghera, ecc.) Certamente c'è molto Nimby in questo, però non è solo questo: c'è voglia di parteciapzione nella gestione del territorio, voglia di far sentire la propria voce e di non accettare le scelte programmatiche altrui; scelte che spesso sono state catastrofiche. Oggi si parla di nuove centrali nucleari: dove le facciamo? Forse il nuovo governo ha capito come usare i 196 Ariete che l'EI ha in dotazione.
a Viadana (MN) sono già iniziate delle proteste vista la possibilità di costruzione della centrale in quella zona (cosa prevista da studi fatti negli anni 80) e a capeggiare alcune di queste proteste ci sono esponenti della Lega. Il problema è che a parole (e magari col referendum) ci sarebbe la maggioranza di SI (tanto oramai il nucleare è sicuro, non si rischia più chernobil...),ma poi nessuno vorrebbe la centrale vicino a casa.
in Provincia di Brescia (la più energivora d'Italia) è prevista la realizzazione di una centrale a gas a Offlaga. C'è già un forte movimento popolare contro la centrale. http://www.italianostra.org/come_lavoriamo/gl_energia/laghetto_offlaga.html "...Il Piano energetico 2006 della Regione Lombardia non ritiene necessaria la centrale di Offlaga. Tutte le grandi centrali esistenti nella regione sono in corso di rinnovamento e potenziamento; la potenza installata è passata negli anni dal 2000 al 2006 da 5.969 a 9.410 MW; al termine delle azioni in corso raggiungerà 11.485 MW. All’anno 2015, considerando un incremento medio annuo dei consumi dell’1,5 %, senza costruzione di ulteriori centrali, con funzionamento di quelle esistenti per 6.000 ore all’anno, la produzione possibile supererebbe del 46 % il fabbisogno..." vorrei farvi notare la parte grassettata: la Lombardia (prima regione d'italia per numero abitanti e per PIL) esporterà energia elettrica (se il mercato lo richiederà). Nuove centrali qui non servono se non a produrre energia da esportare, quindi a Viadana, a Offlaga, ecc. l'opposizione alle centrali elettriche diviene un fenomeno naturale.
Esatto, qui in Italia il problema principale è quello... E' un pò come la faccenda dei rifiuti napoletani: nessuno vuole la discarica nel proprio comune...