1. Questo sito utilizza i cookies. Continuando a navigare tra queste pagine acconsenti implicitamente all'uso dei cookies. Scopri di più.

Regno delle due Sicilie: Regno povero, o terza potenza industriale?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Vlad12395, 23 Giugno 2015.

  1. auricaesar

    auricaesar

    Registrato:
    26 Luglio 2014
    Messaggi:
    1.521
    Ratings:
    +182
    Hai prove che "non ci fosse la fame"?
    Non è che forse non c'era emigrazione perchè la gente NON AVEVA I SOLDI per permettersi un viaggio?
     
  2. Silvan

    Silvan

    Registrato:
    13 Gennaio 2011
    Messaggi:
    857
    Località:
    Trento
    Ratings:
    +36
    Questa considerazione è talmente sciocca che non meriterebbe risposta se non un ironico motteggiamento prendendo
    per buono che vuoi scherzare.
    E secondo te i 442 milioni in oro da dove venivano? Crescevano sugli alberi??
    E visto che i Piemontesi ne avevano solo 20 milioni in oro e un mare di debiti, loro li avevano i soldi per fare la guerra?
     
  3. auricaesar

    auricaesar

    Registrato:
    26 Luglio 2014
    Messaggi:
    1.521
    Ratings:
    +182
    Ora faccio un'altra considerazione sciocca, in modo da far ridere vistra eccellenza l'illuminato.
    Non è che i 442 milioni erano tutti in tasca a nobili, latifondisti, familia reale e compagnia cantante?
     
  4. Maxim Hakim

    Maxim Hakim

    Registrato:
    5 Agosto 2007
    Messaggi:
    3.596
    Ratings:
    +574
    Massimo D’'Azeglio, presidente del consiglio del Regno di Sardegna, lettera a Diomede Pantaleoni: "In tutti i modi la fusione con i napoletani mi fa paura e come mettersi a letto con un vaioloso”."
    Enrico Cialdini, luogotenente del re Vittorio Emanuele II a Napoli, lettera a Cavour: "Questa è Africa! Altro che Italia. I beduini a confronto di questi cafoni sono latte e miele”."
    Carlo Nievo, ufficiale dell'armata piemontese in Campania, lettera al fratello Ippolito: "“Ho bisogno di fermarmi in una città che ne meriti un poco il nome, poiché sinora nel Napoletano non vidi che paesi da far vomitare al solo entrarvi, altro che annessioni e voti popolari dal Tronto a qui ove sono, io farei abbruciare vivi tutti gli abitanti, che razza di briganti, passando i nostri generali ed anche il re ne fecero fucilare qualcheduno, ma ci vuole ben altro”."
    Carlo Bombrini, direttore della Banca nazionale degli Stati Sardi e successivamente, Governatore della Banca Nazionale del Regno d’Italia dal 1861 al 1882: "Il Mezzogiorno non deve essere messo più in condizione di intraprendere e produrre”. "

    Stiamo parlando di figure istituzionali dell'epoca, non del primo Salvini trovato in mezzo alla strada.
     
    • Agree Agree x 2
  5. auricaesar

    auricaesar

    Registrato:
    26 Luglio 2014
    Messaggi:
    1.521
    Ratings:
    +182
    Effettivamente, non so come dare torto alle prime tre citazioni, dato che ancora oggi, dopo aver visto a lungo il meridione, esso è ancora così. Napoli, Bari, Palermo, la stessa Potenza, sono enormi e positivissime eccezioni a tale pensiero. Ma nelle loro stesse periferie, il paesaggio, culturalmente e civilmente parlando è desolante.
    L'ultima citazione mi ha turbato, ma ora sono più tranquillo: controllando su internet, ho visto che essa è contenuta solo in siti neoborbonici, questo dice molto sulla sua attendibilità.
     
    • Like Like x 1
  6. Maxim Hakim

    Maxim Hakim

    Registrato:
    5 Agosto 2007
    Messaggi:
    3.596
    Ratings:
    +574
    Ho avuto il piacere di osservare le periferie di Milano, Genova e Torino e, so che ti sorprenderai, ma il tipo umano vivente lì fa schifo uguale.
    Quindi qualsiasi dato offerto da "siti neoborbonici" sarebbe squalificato in partenza e così puoi dormire sereno. Bene, l'importante è saperlo. Ne consegue che posso considerare, allo stesso modo, qualsiasi tuo post una serie di cazzate a priori usando lo stesso metodo. Così posso dormire sereno anch'io.
     
  7. auricaesar

    auricaesar

    Registrato:
    26 Luglio 2014
    Messaggi:
    1.521
    Ratings:
    +182
    Ma anche no, guarda. Ho avuto occasione di soggiornare per qualche giorno in periferia di Bologna, ma anche nello stesso abruzzo. Hanno decisamente un senso della cosa pubblica molto più elevato.
    Poi, oh, tu sei quello che sosteneva che Napoli fosse una città bellissima e senza sorta di problemi, trai le tue conclusioni.
     
  8. auricaesar

    auricaesar

    Registrato:
    26 Luglio 2014
    Messaggi:
    1.521
    Ratings:
    +182
    Esattamente. È un pò come informarsi sui diritti umani in Corea del Nord sul forum"Marxismo e Leninismo".
    Liberissimo di farlo. Però tu puoi controllare le mie informazioni, che io considero piuttosto semplice, su un qualsiasi libro autorevole, cosa che io purtroppo non posso fare con quelle tue e quelle di Silvan.
    Possibile che non ci sia un autore estero o un riconosciuto conoscitore del Irsorgimento che sostenga le vostre tesi?
     
  9. Silvan

    Silvan

    Registrato:
    13 Gennaio 2011
    Messaggi:
    857
    Località:
    Trento
    Ratings:
    +36
    Perbacco! Ci sei riuscito... fanne una terza e sei da guinnes!
    Esattamente i 442 milioni erano nelle mani di una frazione ridotta della popolazione, proprio come adesso negli USA (una nazione notoriamente arretrata!)

    Ergo: nessuno ha mai detto che ci fosse equità sociale nella distribuzione della ricchezza, anzi! Come al Nord peraltro!
    Ergo per la seconda volta: la nobiltà li coltivava sugli alberi gli ori... anzi li faceva coltivare, visto che some si sa, ai nobili piace trastullarsi nell'ozio.
     
  10. Silvan

    Silvan

    Registrato:
    13 Gennaio 2011
    Messaggi:
    857
    Località:
    Trento
    Ratings:
    +36
    Azzo sei a tre!!!

    Primo errore di metodo: anche ammettendo le fonti sono neoborboniche come sostieni tu! Da quali fonti dovrebbero arrivare queste notizie? Insomma è difficile che l'assassino si autodenunci.... però è probabile che lasci tracce.
    Se tu ritieni che uno stato sul lastrico abbia liberato uno stato ricco per scopi umanitari evidentemente sei tra quelli che crede alle favole! Basta controllare, ad esempio, i dati sui titoli di stato del regno delle due sicilie e del regno di sardegna in quel periodo per doverti venire quanto meno il mal di testa e qualche dubbio.
     
  11. generalkleber

    generalkleber

    Registrato:
    15 Ottobre 2006
    Messaggi:
    1.202
    Località:
    Castelli Romani, nell'antico Stato della Chiesa
    Ratings:
    +196
    Lo so, avevo promesso di non intervenire più... però qui la questione è diversa: non si tratta di stabilire se il Regno delle Due Sicilie fosse o meno capace di produrre complessità e modernità (e credo che la mia posizione sia sufficientemente chiara) ma di comprendere come si siano formati, in persone con cariche dirigenti del Regno unitario, simili valutazioni. Perché se non lo chiariamo queste sembrano valutazioni obiettive valide in assoluto, magari valide ancora oggi.

    Quando falliscono le riforme che il governo unitario cerca di instaurare nel meridione, e scoppia il banditismo, il governo e i suoi funzionari si trovarono ad operare come in zona di occupazione. Il clima generale dei locali, tranne pochi avvantaggiati e, spesso, cpmpresi gli stessi avvantaggiati, va dall'astio represso, alla resistenza passiva alla reazione violenta. E' chiaro, in questo contesto, che i funzionari settentrionali, abituati a ben altro colima, si trovano in una situazione di difficoltà e, privi di preparazione adeguata, reagiscono sulla base delle loro categorie e della loro esperienza: vanno cioè a considerare il meridione come "diverso". E poiché la "diversità" è la sensazione che provano i locali, non c'è la possibilità di parlare una lingua comune. Consideriamo che la stessa lingua italiana sta nascendo proprio in quel periodo. Di qui, pertanto, incomprensioni e malitesi che diventano la regola.

    Quando inizia la repressione militare gli ufficiali, per sicurezza, sono tutti di regioni non meridionali e questi, scrivendo a casa o per le varie gazzette che nascono nel periodo, trovandosi ad operare in un clima ostile e assolutamente refrattario, interpretano la realtà in cui operano con le usuali categorie di civile/incivile. Di fatto vengono utilizzate le categorie usate per opporre città a campagna e il meridione divenne un'enorme "campagna": abitanti rozzi, incivili, rudi, ottusi, incapaci di lavorare, menefreghisti, pronti a imbrogliare e a pensare solo a se stessi, privi di senso dello stato ... e così via: brutti, sporchi e cattivi. Inutile dire che non era affatto così e che molti amministratori meridionali erano migliori della loro controparte nordica (Pianell, generale napoletano, fu il migliore generale del Regno nel 1866, mentre generali e ammiragli settentrionali fecero pena... l'università di Napoli era all'avanguardia per la giurisprudenza e la filosofia italiana nacque a Napoli: da Spaventa a Gentile, passando per Croce che non era laureato ma stava a Napoli sino a Gentile, la filosofia italiana nasce al Meridione); inutile dire che gli stessi slogan era applicabili agli altri "diversi" del settentrione; i contadini dell'Emilia, della Toscana e financo del Piemonte. Inutile dire che il meridione non era il meridione ma tanti meridioni diversi. Il fatto è che il meridione fu conosciuto a Torino e a Firenze in questo modo e si cristallizzarono così questi stereotipi che, a loro volta, furono fatti propri anche dagli intellettuali meridioanli che si sforzavano di riscattare la loro terra (Crispi e Di Rudinì, meridionali, usarono al forza contro chi chiedeva le terre e fu Giolitti a cercare il compromesso). Così si formarono gli stereotipi che, tutt'oggi, carattrizzano il meridione. Stereotipi che, più o meno rovesciati, furono accettati dagli stessi meridionali: la lingua del più forte fu accettata dal debole. Da stereotipi diventano un "dato di fatto".
    In un paese caratterizzato da un fortissimo campanilismo non poteva, forse, che andare così.
    Tuttavia, appunto, conviene non scambiare tali pregiudizi, che restano tali anche se scambiati per un dato di fatto, con i fatti veri. Non c'è una natura "primitiva" del meridione: c'è il risultato di una storia che ha deragliato e ha deragliato per responsabilità di scelte politiche che hanno fallito.
     
  12. auricaesar

    auricaesar

    Registrato:
    26 Luglio 2014
    Messaggi:
    1.521
    Ratings:
    +182
    Ti ho già detto, l'equazione stato ricco=popolo ricco non funziona.
     
  13. Silvan

    Silvan

    Registrato:
    13 Gennaio 2011
    Messaggi:
    857
    Località:
    Trento
    Ratings:
    +36
    E io che c'entro con questa equazione?
    Ho scritto anche che il SUD aveva problemi di diseguaglianze sociali.

    Tu la ricchezza di un paese come la misuri? Secondo te l'Arabia Saudita è un paese ricco o povero? E gli USA?
    E se anche un paese fosse povero questo cosa implica? Rivoluzioni? Emigrazione? Cosa?
     
  14. Silvan

    Silvan

    Registrato:
    13 Gennaio 2011
    Messaggi:
    857
    Località:
    Trento
    Ratings:
    +36
    Il punto è che hai una visione completamente errata del cosidetto "briganteggio", te l'ho detto fin dal primo post su cui sono intervenuto. Non fu una rivolta contadina per le riforme non fatte, fu ben altro e l'aspetto contadino è il meno rilevante.
    Le rivolte partirono subito.
    Gli scempi furono compiuti anche da Garibaldi, e ti ho citato le affermazioni del Re, e infatti Garibaldi viene prontamente allontanato.
    Ti ho spiegato che dietro i tradimenti che permisero ai mille di farsi strada c'era la nobiltà siciliana avversa ai borboni, se non comprendi questo fatto non puoi avere visione di tutto il resto. La nobiltà siciliana, inscaltrita da secoli di domininazioni, non si espone, dice una cosa e ne fa un altra! E' la nobiltà che spalleggia e caldeggia le rivolte, leggiti i libri sull'argomento e forse capirai meglio.
    Ti ho spiegato che i contadini non avrebbero mai potuto sostenere una lotta di quel tipo per cosi tanti anni senza appoggi e il favore di tutte le classi sociali. E' anche vero che sono stati sfruttati e poi scaricati dalla stessa nobiltà.
    Ti ho spiegato che la borgheria esisteva era protagonista di un sistema economico florido, sistema che fu distrutto dalla guerra e dalle politiche piemontesi, e aggiungo sistema non equo dal punto di vista sociale, ma tant'è anche al nord! I primi ad emigrare infatti furono i borghesi caduti in disgrazia. Poi è chiaro che rimane poco o nulla.
    Ti ho spiegato che sul tifo da stadio non c'entra nulla, perchè ritengo e sottoscrivo che dal dopo guerra ad oggi le condizioni del sud dipendono dai popoli del sud!
    Nelle tue parole poi c'è molta sottovalutazione della repressione violenta e culturale che i piemontesi hanno fatto sul SUD.

    Ti rispondo adesso invece sulla tesi che gli Inglesi aiutarono l'invasione perchè i borboni erano loro debitori.
    Puoi andare a vedere per favore le quotazioni dei titoli di stato prima dell'invasione?
    Ammettendo che i Borbone avessero debiti con gli Inglesi, secondo te gli Inglesi erano cosi imbecilli da eliminare il loro debitore, quando i suoi titoli di stato erano solidi e ben remunerati??
    Non ti viene il dubbio sia esattamente il contrario? In fondo l'oro del sud viene rapinato e portato al nord che era sulla soglia della bancarottta.

    L'unificazione dell'Italia è una bufala, una invenzione. La germania si è unificata, infatti la parte ricca e progredita ha aiutato i suoi fratelli sfortunati per rimettersi al passo.
    I Piemontesi non hanno mai considerato italiani i cittadini del sud, hanno solo sfruttato l'occasione per rapinare gli ori del sud e portare al nord le industrie e tutto quello che potevano, in un momento di crisi gravissima per loro.
    I Piemontesi non hanno mai avviato politiche strutturali di sviluppo per il SUD, il sud è servito solo per fornire braccia e soldati.
    I cittadini del SUD sono stati trattati come gli Ascari in Etiopia.
    Le primissime ribellioni anti savoia scoppiano subito anche in sicilia proprio perchè i piemontesi arrivano e si comportano da padroni, e da li l'aristocrazia capisce subito che qualcosa non è andato secondo i loro piani.
    Le politiche vere di unificazione nazionale cominciano solo con il Fascismo che pose fine alla vergogna delle pubblicazioni razziali contro i meridionali e avvia politiche strategiche di sviluppo.

    Sono molto deluso e rattristato. Anni di cattiva scuola e disinformazione questo hanno prodotto.
    Incapacità di analisi, scarso senso critico, scarsa visione di insieme, scarsa comprensione dei meccanismi di causa ed effetto.
    Ogni volta che scrivo su questo forum cado in depressione. Penso ai giovani che sostengono che Maradona è stato presidente.
    Penso a chi non sa nulla dell'Olocausto e che pensa che la Camera sia un luogo ricreativo per i senatori.
    Povera Italia.
     
  15. Silvan

    Silvan

    Registrato:
    13 Gennaio 2011
    Messaggi:
    857
    Località:
    Trento
    Ratings:
    +36
    Un ultima cosa. A me e ad altri 5 milioni di Siciliani non frega un fico secco dei pregiudizi del Nord.
    Lo sfruttamento della Sicilia continua ancora adesso attraverso questo patto perverso tra Roma e chi comanda in Sicilia.
    Roma garantisce soldi e impunita, i Capi Siciliani voti! E il popolo ignorante e miope non se ne accorge e quando se ne accorge fa spallucce.

    La Sicilia dovrebbe staccarsi dall'Italia, imparare magari sbattendo il muso a terra e rompendosi i dentini a camminare da soli.
    La Sicilia dobrebbe utilizzare a pieno le autonomie di cui gode, mandare a cagare Roma (e spero lo faccia anche il Nord) e imparare ad utilizzare le proprie ricchezze, agricole, minerarie, ittiche, turistiche, culturali, artistiche, archeologiche che sono enormi!!
    (L'industria la lasciamo agli sfigati!)
     
  16. MrBrightside

    MrBrightside

    Registrato:
    1 Dicembre 2008
    Messaggi:
    2.555
    Località:
    Genova
    Ratings:
    +349
  17. Iscandar

    Iscandar

    Registrato:
    23 Novembre 2012
    Messaggi:
    1.231
    Località:
    Palermo
    Ratings:
    +270
    e che comunque i famosi "picciotti" siciliani furono pagati alla fine, non lo fecero gratis et amori deo
     

Condividi questa Pagina