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Riforma universitaria...

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Piccolo Messe, 10 Ottobre 2008.

  1. Ryoga84

    Ryoga84

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    Dietro di te!!!
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    sì, necessita di università private accanto a quelle statali, non di università private e statali per le quali bisogna pagare la stessa cifra, o giù di lì...
    posso capire se mi parli di eccellenza negli studi o numero chiuso dei corsi (posso capire, ma non condivido pienamente), ma così si esce ben fuori dal campo del merito.

    questo, sempre tralasciando il fatto che tutta una certa classe di università private (e qualche pubblica) si sta trasformando in un diplomificio appunto per queste astute tecniche di 'marketing' imposte da chi è alla guida del paese...
     
  2. PzKpfW

    PzKpfW

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    Posso dire per esperienza diretta di stare da entrambe le parti della "barricata". Sono laureato in economia aziendale e marketing presso la Luiss e sto terminando la specialistica in marketing management sempre spesso la Luiss. Allo stesso tempo come imprenditore mi scontro nel trovare persone qualificate da assumere. Questo mi ha permesso un confronto diretto tra pubblico e privato. Che l'università sia libera e gratuita in Italia già da molto non è più così. Le tasse universitarie rasentano il livello delle private. Conosco persone che pagano 2.000-2.500 euro a lettere qui a Roma mentre da me privata la retta è sui 3.000. Ma ovviamente è in base al reddito, se sei nullatenente e meritevole è la stessa università che ti finanzia studi, alloggio e ti trova anche un lavoretto in ambito universitario :eek: non mi risulta che alla pubblica funzioni allo stesso modo e con la stessa celerità :facepalm:


    Ma il discorso non è esatto. Forse può esserlo per lettere, filosofia e affini... il mio è un ateneo "umanistico" visto che vi sono solo due facoltà principali: economia e giurisprudenza. E fidati le imprese interessate a sposnsorizzare cattedre non mancano. Vi sono figure professionali difficili da trovare come scienze statistiche economiche, intermediari finanziari, o per giurisprudenza grande richiesta di giuristi/fiscalisti e giuristi con conoscenze degli ordinamenti comparati su un piano internazionale. Quindi per questi ambiti i finanziamenti non mancheranno... idem per medicina visto che tutto l'ambito farmaceutico si basa su una ricerca applicata e se la sanità fosse un minimo competitiva non macherebbero anche qui incentivi del privato per preparare specialisti di eccellenza.

    Alcune discipiline ovviamente non potranno godere dell'interesse del settore privato, ma non si può aver tutto. Dobbiamo anche capire che il sistema italiano non prepara come dovrebbe. Già le cosiddette eccellenze private (Luiss e Bocconi di cui ho esperienza) non sono all'altezza delle migliori facoltà internazionali, le pubbliche non si avvicinano di certo al livello delle private. Anche le "eccellenze pubbliche" sono ben distanziate dalle private risultando così ancora meno performanti rispetto allo scenario estero. Cito l'esempio di Tor Vergata (la mia raga sta li ad economia quindi la conosco) che per economia è tra le prime tre in Italia tra le pubbliche e su molti aspetti non ha pesanti gap: troppi iscritti, professori di qualità ma troppo spesso sostituiti da assistenti, mancanza di una vision internazionale, ecc..

    Altro problema dei nostrani atenei è l'eccessiva dispersione. Tendono ad avaere le più disparare facoltà invece di concentrarsi su un ventaglio ristretto ma su scui essere al top. Ennesima dimostrazione di come chi guida le facoltà cerca più il prestigzio anziche una gestione efficiente e di taglio manageriale.


    Veniamo ora all'altro dolente tasto del rapporto imprese - atenei. Se si volesse finanziare una cattedra la si dovrebbe trattare come investimento di rappresentanza. Roba dell'altro mondo. Negli usa le facoltà hanno introiti miglionari grazie a brevetti e spinoff aziendali. Da noi arrivare ad accordi del genere è impossibile. Noi siamo due anni che cerchiamo un accordo con un dipartimento di chimica per realizzare e finanziare un progetto di ricerca applicata e c'è il deserto più assoluto.

    Ma avrei centinaia di esempio da fare. Per concludere direi ben venga una riforma di questo tipo... ma... ed è una ma estremamente forte.. ricordo che siamo in Italia. Da noi qualsiasi buona idea per quanto geniale e all'avanguardia può essere realizzate tanto male da risultare più nociva di quanto la situazione non lo sia già ora. Basti vedere il 3 + 2, concettualmente corretto ma realizzato in maniera dilettantesca dai singoli atenei che non sono riusciti ad afferrare il vero significato di SPECIALIZZAZIONE e hanno trasformato la magistrale in una mera ripetizione della triennale con qualche aggiunti di colore.

    Quindi a mio modestissimo paere ben venga l'ingresso dei privati tramite le fondazioni usate ormai a livello internazionale. Ben venga anche un maggiore coinvolgimento delle aziende per indirizzare la ricerca in ciò che serve e produce ricchezza (siamo fanalino di coda come brevetti annuali). Questo però dovrà portare a una razionalizzazione delle iscrizioni, a una pulizia all'interno degli atenei stessi pagando professori/ricercatori in base ai reali risultati che devono essere pubblicazioni, ricerche, brevetti, iniziative, ecc.. non è tollerabile che i grossi nomi presi da molteplici attività personali vedano la cattedra solo come un utile orpello d'immagine da relegare a qualche subalterno per mantenere solo il titolo che tale compito comporta. E per finire invece di finanziamenti pubblici a pioggia usare strumenti di "start up meetings", "seed & start up capital" e "business angels" per premiare le iniziative meritevoli.. basta dare un po a tutti per non sconententare nessuno! Non più 100 diversi centri di ricerca ma 2-3 su cui concentare finanziamenti e risorse per avere risultati precisi e rapidi. Così fece la Thatcher a suo tempo in UK, all'epoca duramente criticata ma a distanza di anni tale scelta da ancora oggi i suoi ottimi frutti...
     
  3. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Mah. Un ateneo privatizzato ha come obiettivo PRIMARIO quello di FARE SOLDI.

    Come li fai i soldi?

    - abbassando le spese (ovvero licenziando personale ed evitando di riconfermare i luminari)
    - limitando gli investimenti (ovvero niente ammodernamento)
    - facilitare l'ingresso degli studenti (via test d'ingresso)
    - ottenendo alti numeri di laureati in modo da attirarne sempre di più (corsi ed esami sempre più facili)

    Vedi alla voce "diplomifici" e "lauree regalate". In Italia è sempre stato così.

    Le rare imprese che si interesseranno davvero a finanziare dei progetti concreti selezioneranno specifici obiettivi e stop. Ma senza finanziamenti alla base (ridurre le spese!) come fai? L'unica strada è trasformare interi atenei in dei reparti di ricerca in pratica INTERNI all'impresa stessa. Ma così l'istruzione universitaria diventa totalmente funzionale al mercato e al profitto. LA vogliamo così? 90% più scarna di adesso e 10% ricca ma asservita alla volontà e agli obiettivi di qualche multinazionale? Io no.


    RAGAZZI, L'IDEA CHE PER MIGLIORARE QUALCOSA BASTI PRIVATIZZARLO E' LA SOLITA IDEOLOGIA LIBERISTA CHE DA 30ANNI STA DEVASTANDO ECONOMIE IN TUTTO IL MONDO, FAVORENDO LE GRANDI MULTINAZIONALI. NON CI SONO BASTATE UNA DECINA DI CRISI MONDIALI (QUESTA E' SOLO LA PIU' RECENTE) PER CAPIRLO? DOBBIAMO PER FORZA CONTINUARE COSI'?
     
  4. Caronte

    Caronte

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  5. PzKpfW

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    E chi dice che debba andare così...? all'estero le cose sono molto diverse, possibile che solo il popolo italiano è talmente idiota che non riesce ad applicare ciò che da altre parti funziona da decenni..?


    Molti dei cosiddetti luminari hanno solo il nome e la cattedra senza mai presentarsi a lezione. Puoi essere un luminario ma se preso da altri impegni professionali trascuri la cattedra senza apportare nessun beneficio all'ateneo per quanto mi riguarda può fare anche i bagagli. Meglio assumere una persona giovane, preparata e motivata che abbia l'intenzione di farsi un nome e quindi produrrà pubblicazioni, ricerche, innovazioni, ecc..


    Se non ammoderni e non investi difficilmente avrai studenti disposti a venire. Ovviamente parlo di chi vuole una istruzione di qualità... e io impresa non andrei mai ad assumenre o finanziare facoltà del genere. Quindi nel breve periodo può andare ma nel lungo termine gli effetti sarebbero disastrosi.


    Il test d'ingresso già di per se è uno sbarramento e di solito viene effettuato poichè vi è un numero chiuso quindi non capisco come possa facilitare l'ingresso :humm: forse intendevi test d'orientamento..?ma questi sono per le facoltà a numero aperto. Il numero eccessivo di iscritti oggi risulta estremamente controproducente, altrimenti non si spiegherebbe la migrazione verso facoltà più a misura di studente quali Viterbo.


    Più che numeri di laureati in tutte le statistiche e graduatorie di atenei si valuta la percentuale laureati/occupati con scaglionamenti in base al tempo passato dalla laurea. Puoi sfornare anche un milione di laureati annui ma se poi risulta che dei tuoi "dottori" trova lavoro solo lo 0,001% difficilmente la gente si iscriverà.


    Poi non capisco perchè per "far soldi" si debba per forza tagliare. Basta razionalizzare evitando di pagare centinadia di migliaia di euro professori solo per il nome che portano e utilizzare meglio i vari spazi universitari. Le imprese possono essere di gran aiuto, ovvio che non fanno beneficenza, però in non pochi casi finanziano anche le ricerche di base da cui ottenere i brevetti che poi serviranno per la ricerca applicata ottenendo un vantaggio competitivo. Oltre a ciò vi sono possibili spinoff aziende/etenei, finanziamento di cattedre per formazione di figure specifiche che poi verranno assunte dall'impresa stessa... insomma le soluzioni non mancano. Poi una università che produca brevetti, ricerca e idee non vedo perchè debba essere più "scarna" :facepalm: la cultura deve avere un fine non può esistere solo in quanto tale.. non mi sembra che il MIT di Boston sia diventato quello che è grazie ai finanziamenti pubblici ma al contrario è nato dedicandosi alla ricerca applicata all'industria! Ora si occupa di ambiti più puri come astronomia, metereologia e affini che non mi pare portino grandi introiti. Ecco gli esempi che funzionano, copiamo da questi invece di pensare con la solita mentalità italiota.. Vediamo gli esempi che funzionano.. se poi vogliamo continuare a fare all'italiana teniamoci tutto così come è con università mediocri che non producono nulla se non laureati anch'essi mediocri facendo fuggire all'estero i pochi che invece valgono!
     
  6. PzKpfW

    PzKpfW

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    No non intendevo il professore ma è l'università stessa che ti colloca al suo interno che so in biblioteca, sala computer, segreteria, ecc.. dando la possibilità di manenterti agli studi oltre a finanziarti alloggio e altro.

    Poi accade anche che il prof ti offra qualcosa ma è un altro discorso. Anzi esempio che sottolinea spesso l'inutilità dei grandi nomi una delle poche cose buone della mia specialistica è stato l'avere professori non tali per professione ma derivanti da esperienze di successo in grandi imprse (Ericsson, Wind, P&G, Unilever, ecc..) .Essendo delle figure manageriali oltre a possedere ottime doti espositive e ad avere un approccio molto più vicino al mondo lavorativo reale danno la possibilità di condividere tale esperienza lavorativa offrendo stage e formazione nelle aziende in cui operano. Sinceramente preferisco imparare da chi ha avuto veramente successo e sa come è il mondo fuori dalle mura universitarie piuttosto che da chi ha un nome per il sol fatto di avere una cattedra senza aver mai realizzato nulla (intendo nulla anche come ambito di pubblicazioni e innovazioni indipendentemente dalla disciplina).

    Se sono studente di medicina vorrei imparare da un grande primario o da un chirurgo che ha esperienza e ha contribuito con nuove tecniche piuttosto che da un teorico puro che conosce solo quanto fatto e detto da altri. Se sono studente di economia voglio imparare dal manager o dall'imprenditore che con quella o questa idea ha creato ricchezza da una semplice intuizione... e così via. I baroni che hanno 8 cattedre in sei città diverse solo per il nome senza mai farsi vedere dagli studenti possono anche essere mandati a spasso... tanti oltre alle 8 cattedre hanno già la loro attività professionale quindi non finiscono di certo disoccupati!
     
  7. kaiser85

    kaiser85

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    Non sto azzerando niente è non è una visione aristocratica.Se così fosse allora significherebbe che solo alcuni possono andarci perchè magari vi sono vincoli legali o di altro genere che impediscono ad altri di accedervi.In teoria chiunque potrebbe andarci ma il fatto che molti non possano farlo è semplicemente determinato dalla condizione economica.Ora,se non accettiamo che "chi è più ricco ottiene le cose migliori" è che "questo è il miglior sistema possibile per far funzionare le cose (al meglio), e non in maniera egualitaria", è inutile chiaramente continuare questo discorso.Inversamente è superfluo dire che se il figlio di un ingegnere è un ignorante che non ha voglia di fare niente potrà andare nella migliore università privata del paese ma non sarà mai come suo padre, come il fatto che se tu hai le capacità di Fermi anche nella peggiore università statale potrai diventare un fisico...
     
  8. Armilio

    Armilio

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    Sì,ma con meno probabilità...la qualità dell'università è importante.Il fatto che siano i soldi a determinare fortemente la qualità dell'insegnamento che riceverai non farà andare le cose al meglio,perchè ci sarà gente con tanta qualità poco valorizzata.

    Quello che dici te è una scelta che alla lunga non paga,se ci sono finanziamenti privati...
     
  9. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Mi sa di si.



    Ovviamente ci sono i pesi morti, ma al 90% sono raccomandati da qualcuno o hanno agganci in politica, ergo non li manderanno mai via. Invece i pochi validi scapperanno. Chi ha detto Rubbia? Fuga di cervelli?



    Dipende, come hai detto tu, se agli "sponsor" interessa davvero l'istruzione oppure hanno solo fiutato l'affare. Una facoltà con migliaia di studenti che non se andranno di certo all'aumento delle tasse può garantire profitti enormi anche nel breve periodo.



    Era intesa come "eliminare (via) i test d'ingresso".



    Dipende: i "laureifici" ottengono un sacco di iscrizioni perché i nullafacenti con le tasche piene possano vantare titoli di studio. Vedi anche lo scandalo Gelmini...


    E secondo te lo faranno? :D


    In Italia il sistema delle privatizzazioni ha portato solo disastri perché la roba va in mano alle solite cordate dei soliti noti, continuiamo pure così. Vedo già schiere di imprenditori "illuminati" calare sulle università, appropriarsi dei loro beni immobiliari e lasciare il resto come sta alzando le tasse universitarie. Dopo qualche anno tutti gli immobili saranno proprietà altrui, l'università pagherà stipendi fantascientifici ai vari rettori nominati dalle aziende (sottopancia aziendali o politici), le tasse universitarie saranno alle stelle, e il personale e i mezzi saranno tagliati talmente tanto da renderne impossibile la gestione.

    PS- il livello di ignoranza media degli americani è abissale, il livello italiano ci si sta avvicinando molto, manca poco ormai. Un popolo ignorante è un popolo più facile da governare, poi smettiamola di lamentarci per i Berlusconi e i Bush al governo.
     
  10. PzKpfW

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    Beh non è sempre così... anzi.. anzi... ci sono pubbliche mediocri che con gli aumenti dello scorso anno costano più delle eccellenze private e private che con politiche di sostegno ai meritevoli non ti costano nulla nonostante siano le prime in Italia. Come ci sono private costosissime che sono dei veri e propri laureifici la cui laurea ha meno valore di una stampata in casa (leggi lumsa).

    Credo che dipenderà molto da come i singoli atenei sapranno cogliere le opportunità della riforma. Dipende più dalle persone che gestiscono davvero le università più che dalle leggi...
     
  11. Armilio

    Armilio

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    Sì,ma kaiser partiva dal principio che in fondo non è mica poi così sbagliato che ci siano persone che possono fare le università che vogliono e altri che rischiano di non poterle fare per colpi della mancanza di soldi...che sia così è un conto,ma io amerei una maggiore meritocrazia.
     
  12. kaiser85

    kaiser85

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    Certo è implicito che non tutti quelli che hanno i soldi devono automaticamente entrare nelle migliori università;i test d'ingresso devono valere per tutti ed anzi,solo chi ha conseguito un diploma con un buon punteggio dovrebbe avere la possibilità di entrare (come diceva qualcuno,avere un'università elitaria) così da evitare che ci sia gente che frequenta solo perchè non ha niente da fare,affollando le aule e abbassando notevolmente la qualità delle lezioni.
     
  13. Armilio

    Armilio

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    Bhà,io lascerei tutto al test di ingresso senza vedere i voti del diploma,può anche essere che aveva scelto la scuola sbagliata...:contratto:

    E comunque non deve essere estremamente elitaria,semplicemente non deve accettare chi proprio non mostra indole per la materia...
     
  14. Ryoga84

    Ryoga84

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    Dietro di te!!!
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    Sembro polemico se faccio una citazione (colta) un tantino cattiva? :cautious:



    Piero Calamandrei, 1950





    Solo io, leggendo questa cosa, ho una lievissima sensazione di deja vù? :humm:
     
  15. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    ma no, vedrai che il libero mercato risolverà tutti i problemi della scuola italiana... :asd:
     
  16. Armilio

    Armilio

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    Il fatto è che nel centro-destra ci sono larghe fasce di persone che si svenerebbero pur di mandare i loro figli nella scuola privata più affine alle loro idee(mio zio,ciellino,s'è svenato per mandare i miei cugini in queste scuole) e quindi naturalmente vorrebbero delle facilitazioni.Anche perchè hanno un'idea un pò brutta della scuola pubblica contaminata dai comunisti :asd:. Non per niente la mia prof di storia per combattere il dilagare del relativismo sta cercando di indottrinarci...e vi assicuro,leggere libri di 200 e più pagine dove si legge che il rinascimento è nato grazie all'ascetismo religioso del cristianesimo non è granchè...:asd:
     
  17. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Sta tutto lì in effetti... ma siamo in Italia, ormai lo sappiamo come vanno a finire le cose... servirebbero severi controlli sulla gestione privata in un settore tanto delicato, ma tu ci credi che ci saranno? :(
     

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