il latino vescovo di roma avrà la punizione che merita per aver offeso il Tredicesimo Apostolo. Non in questa vita forse ma di fronte al Signore Iddio.
Per piacere, il santo padre romano dovrebbe moderare i toni, dato che egli dovrebbe essere un ministro di dio e parlare come sua bocca. La disputa che sta nascendo è causata da un malinteso: il papa dovrebbe dare il suo benestare per il recupero di terre che sono di legittima proprietà della corona d'Ungheria e ingiustamente usurpate da ribelli. Spero che egli adduca delle valide ragioni per non riconoscere il mio regno. Ribadisco che manderò un rappresentante, o meglio io stesso andrò a discutere di argomenti di cotanta importanza per la cristianità tutta. Sperando che il Santo Padre si calmi, Kiraly Kalman.
Il Sacro Romano Imperatore invia tramite un suo delegato al Santo Romano Pontefice la seguente lettera, vergata di suo pugno: "Al Santo Romano Pontefice, abbiamo appreso con amarezza di come voi non abbiate rispettato i patti che congiuntamente erano stati presi in questo sacro convegno. Voi, additando a giustificazione la mancata invasione dell'Ungheria, cosa che tra l'altro era inattuabile, avendo il sovrano ungherese ripudiato il suo progetto di conversione alla falsa dottrina, vi siete auto-conferiti, senza previa consultazione con la nostra sacra persona, il diritto di nominare i vescovi tedeschi. Ora, Noi siamo stati comprensivi e abbiamo voluto adattarci alle vostre pretese, che erano ragionevoli, ma ora che vi siete presi quanto non era stato stabilito nei patti, non possiamo che reagire. Pertanto chiediamo al Santo Romano Pontefice di cedere all'imperatore la nomina dei vescovi tedeschi, come da patti gli sarà concesso il veto sospensivo, altrimenti i patti saranno considerati nulli."
Il Sacro Romano Pontefice ringrazia i delegati imperiali per la visita. I patti prevedevano l'intervento militare germanico in terra d'Ungheria, la concessione di un veto sospensivo per l'Imperatore sull'Italia e quella di un veto sui vescovi tedeschi da parte del Pontefice. Ora, venendo meno il primo punto è chiaro che tutta la pretesa del concordato sia crollata. Ma, essendo il Romano Pontefice un uomo di Fede, il quale preferisce la felicità dei propri figli spirituali, piuttosto che il loro scontento, è disposto a concedere la nomina dei vescovi tedeschi al Sacro Romano Imperatore, lasciando perfino il veto sospensivo sulle 4 arcidiocesi norditaliane concordate, a patto ovviamente che venga tenuto il veto papale sulle nomine dei vescovi tedeschi
I delegati imperiali informano il Sacro Romano Imperatore della risposta del Pontefice. Egli quindi fa spedire al Pontefice una lettera con la breve risposta: "Al Sacro Romano Pontefice, ci congratuliamo con lui per la Sua avvedutezza e la sua saggezza. Speriamo che questo patto possa regolare i rapporti tra il Papato e l'Impero fino alla fine dei tempi. Possiate voi godere di buona salute."
Ugo di Montfort ricorda quanto segue: "nel Vangelo di Matteo è chiaramente scritto come Gesù abbia dato il primato della sua chiesa a Pietro ricordando come i vangeli affermano ciò ed i vangeli sono le basi della parola di Dio e non altre. Ad egli furono affidate le chiavi del regno dei cieli e non ad altri."
I delegati imperiali si chiedono quale significato abbiano le parole di Ugo di Montfort: "Qui nessuno ha messo in dubbio il primato del Papa sulla Chiesa."