Infatti giuridicamente è molto difficile punire il terrorismo a livello internazionale perchè non si concorda sulla definizione di terrorismo.
Si' siamo un po' OT. Tuttavia e' impossibile che guerriglieri attachino solo militari, visto che la guerriglia per essere efficace deve colpire le parti piu' vulnerabili: comunicazioni, rifornimenti, amministrazione del territorio e creare un clima d'insicurezza per i suoi nemici. Quindi finisce per colpire tutti i civili che collaborano con le forze militari considerate "occupanti" (o col governo che combatte), dal momento che tra i suoi interessi e' togliere ogni appoggio alle forze militari. Se poi guardiamo all'Iraq mi pare principalmente una guerra di tutti contro tutti (ed in una guerra civile i civili sono le prime vittime) ed in secondo luogo una guerriglia conto gli americani. In una situazione di guerriglia e' praticamente impossibile distinguere un "guerrigliero" da un "terrorista", per cui ognuno in pratica (nota: e' una constatazione, non una proposta) definisce terrorista chi sta dall'altra parte e guerrigliero chi sta dalla propria. E visto che le posizioni possono cambiare, lo "status" e' soggetto a cambiamenti di comodo (es: in Kossovo l'UCK: prima considerati terroristi, poi nel giro di poco piu' di un anno combattenti per la liberta'. Non cambiavano ne' metodi ne' persone, solo l'atteggiamento politico USA). E tornando quasi IT: i poveri Marines o chi per loro si trovano ad affrontare un nemico insidioso che non indossa divisa, si nasconde tra la popolazione e non necessariamente rispetta le varie convenzioni. Nella reazione e' inevitabile che purtroppo finiscano coinvolti civili inermi, vittime della situazione (incluso quando qualcuno chiede l'appoggio dell'artiglieria al primo proiettile che vola)
detto sinceramente, non vedo differenze molte differenze con una guerra tradizionale, i civili ci vanno sempre di mezzo, soprattutto da quando la guerra è "veloce"
Le differenze sono due secondo me: 1) in una guerra tradizionale i combattenti di entrambe le parti "indossano una divisa", non sono quindi confondibili con civili (almeno in linea di principio). 2) in una guerra tradizionale i civili ci vanno sempre di mezzo, ma in teoria spesso non sono loro l'obiettivo. Con molte eccezioni, naturalmente (es abbastanza recente: Roger Harris ed i bombardamenti sulle citta' europee). La differenza (1) e' chiara, la (2) come dici tu e' moolto piu' sfumata ed a volte tende ad essere impercettibile, visto che sono passati i tempi in cui Federico II diceva che il suddito non deve neanche accorgersi che il sovrano sta facendo la guerra (come se non lo riguardasse!) (o qualcosa di simile)