25 7 43! 8 9 43! 25 4 45! Aaaaaaaaaaamboooooo! Gli uomini son docili, a vedersi tranquilli, tranne il Pini, incantato in una strana fissità rumorosa: Aaaaaaah! Aaaaaaaaah! Aaaaaaaah! Sono morto!
LAVORI CITTADINI Il futuro re della Luna rientrò a Bangkok dopo l’esperienza della tomba esoterica, da quel giorno non si separò mai più da Somchai. Quindi, portò con se anche il tenente maggiore (Somchai), a cui li promise un posto al sole… Per tutto settembre e, persino, ottobre l’imperatore dei Thai ordinò immense controffensive verso tutte le isole conquistate dai Nipponici, il piano stava funzionando come previsto dai generali. Poi una notizia fece tornare il buon umore al figlio degli dei e iniziò a gongolare assieme a sua moglie, poi si sentì così eccitato che la prese e la butto sul letto, poi chiamo Somchai e così i tre si divertirono per tutto il fine-settimana. La notizia era che erano finiti i lavori di un tratto di autostrada e l’imperatore si reco sul posto per fare un discorso a tutti gli automobilisti siamesi, vedendo che erano pochi chiamò anche il resto della popolazione: “Anche se non tutti voi possiedono un veicolo a motore e pensando che siamo anche in guerra inoltrata, e di conseguenza non gliene frega niente a nessuno!" -La popolazione esulta sentendo queste parole così vere- "Questi due fattori non impediscono a me di annunciare che i lavori per l’autostrada continuano per il bene della civiltà e, perché no, anche per il progresso! Ormai i lavori sono a buon punto! Fra qualche giorno, mese anno, decennio no anzi ventennio non servirà più fare l’autostop perché la vostra auto è rimasta bloccata nel fango! Perché, voi, potrete usufruire dell’autostrada!!!” poi prese un paio di cesoie e tagliò il nastro rosso per l’inaugurazione del primo tratto di strada: Poi riprese il discorso per annunciare a tutti i siamesi che le ricerche per salvare Babbo Natale dalle grinfie dei cattivoni stavano continuando, però di lui niente.
OPERAZIONE LE MASSE: FILIPPINE LIBERE DI NUOVO I Giapponesi furono di nuovo scacciati dalle Filippine, l’imperatore sentendo questa notizia organizzò una sagra a Bangkok con tante donnine e tanti superalcolici. Ma, la situazione nell’Isola di Giava non era delle migliori, c’era ancora una resistenza nipponica che ostacolava all’esercito siamese e quello dei suoi alleati la conquista totale dell’isola. A questo punto l’Imperatore del Sud-Est Asiatico decise di intervenire immediatamente riunendo il G.C.M.G., qui i ministri e i generali pensano, preparano, interagiscono, cantano, ballano e fanno orge. Dopo qualche giorno i generali e i ministri mostrano un piano, di quelli semplici ma efficaci, al futuro re della luna che lo approva con il nome in codice "Moriranno tutti". Il piano brillante: in giallo il territorio giapponese, in rosso il territorio Siamese.
OPERAZIONE “LE MASSE”: AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE La missione moriranno tutti stava proseguendo con un ritmo molto lento a causa di alcuni intoppi con il rifornimento delle truppe, i Convogli venivano affondati dai sommergibili nipponici come la neve al sole. L’imperatore allora ordinò la produzione di numerosi convogli per rimpinzare le perdite. Un'altra notizia terribile raggiunse l’imperatore del Sud-Est Asiatico: i giapponesi tornarono a sbarcare più incazzati che mai sulle Filippine rubando così all’impero siamese due isole molto importanti dell’arcipelago filippino. E il decimo giorno di Gennaio dell’anno 1946,l’imperatore dei Thai, si affacciò al balcone della sua residenza e pronunciò quelle parole famose che tutti noi conosciamo: “Popolo siamese (…) Al peggio non c’è mai fine (…)” . Il popolo sentendo queste parole rispose, con una parola che ormai gli riecheggiava ogni sera nella testa: “Fidati…”. E l’imperatore del mar del Siam rientrò nel suo alloggio commosso. OPERAZIONE “SALVIAMO BABBO NATALE”: TUTTO QUASI TRANQUILLO Nel frattempo in Norvegia tutto era tranquillo, arrivarono, a sostegno della divisione siamese, quelle australiane, Indiane e Neozelandese. Gli americani in Francia fecero vedere la loro disorganizzazione, in Italia però la situazione era molto migliore.
OPERAZIONE “LE MASSE”: IL NEMICO ALLE PORTE… MA QUALI? L’imperatore fu avvisato dell’arresto di Babbo Natale, tuttavia non potè disperarsi per l’amico dato che doveva presenziare all’inaugurazione di due nuovi centri industriali. E fu sera e fu mattina: 2° mese. I giapponesi giunsero alle porte. L’imperatore a capo del partito anti-colonizzatori giapponesi si pose la seguente domanda: “ma quali?”. Per codesto motivo obbligò Somchai a riaprire il G.C.M.G. e pose anche a loro la seguente domanda: “Ma quali?”. I generali lo ritenevano pazzo, un po’ come l’esercito. Quindi l’imperatore, dopo averci pensato giorni e notti raggiunse la seguente tesi: “E’ una frottola.” Ad agosto l’imperatore fu colto da un attacco di panico causato da un ritardo dei lavori dell’autostrada Bangkok-Barcellona, che dovevano essere ultimati per luglio. L’imperatore fece abbattere tutte le porte della sua residenza, perché aveva paura dei giapponesi. Diede quindi l’ordine di riconquistare le isole perdute a giugno. La missione prese il nome in codice “abbattimento delle porte”. OPERAZIONE “SALVIAMO BABBO NATALE”: I RUSSI ALLE PORTE… MA QUALI? DI BERLINO, IDIOTA! La situazione in Europa al luglio 1946 è la seguente: gli americani si fanno insaccare per la milionesima volta in Austria e sbarcano nuovamente in Normandia. L’Italia sta per cedere, la Finlandia è caduta sotto i colpi di russi, mongoli, americani, inglesi, australiani, neozelandesi, indiani, greci, polacchi e francesi liberi. Nell’angolo più remoto dell’impero, vicino al polo nord, fu dato l’ordine di distruggere l’ultima resistenza tedesca, nazista e germanica. In quella regione, si trovava un campo di concentramento della Gestapo, e l’imperatore sapeva bene che lì si trovava Babbo Natale. Ad agosto la sacca a Vienna viene eliminata dai tedeschi, in compenso gli americani occupano Parigi. Nel frattempo i russi bussavano alle porte di Berlino, però, siccome i tedeschi non rispondevano, attaccarono la città.
OPERAZIONE “LE MASSE”: LE HANNO CERCATE LE HANNO VOLUTE LE STANNO PER PRENDERE L’imperatore del Sud-Est Asiatico fa riunire il G.C.M.G. con l’ordine del giorno Tokio deve essere distrutta, non è la prima volta che i generali e i ministri sentivano queste parole, ogni volta che si concludeva una riunione dal 1942 il presidente terminava con queste parole e poi, ovviamente, gongolava. Il futuro Re della Luna entro nella stanza del G.C.M.G. sbattendo le porte e poi disse:”Scusate c’è corrente” poi tranquillo andò a sedersi. I ministri si chiesero perché tutta questa fretta per trovarci di sabato sera, l’imperatore li rispose che non sapeva cosa fare, giacché sua moglie era in vacanza a scalare l’Everest. L’imperatore prese la parola e iniziò un discorso sulle sue idee per uno sbarco in Giappone per i primi di settembre. La proposta fu bocciata dal consiglio perché temevano che a settembre ci fosse mal tempo, quindi il piano di uno sbarco nell’ex-impero giapponese fu rimandato a ottobre. L’idea dell’imperatore era semplice il primo obiettivo era quello di sbarcare in Giappone, poi da li cercare di conquistare il resto dell’isola con una avanzata verso Tokio. Qui di seguito il piano approvato dal consiglio:
Ma quale difficile e complicato piano, i Giapponesi non si accorgeranno nemmeno di essere stati invasi
OPERAZIONE “LE MASSE”: L’INIZIO DELLA FINE... PER CHI? PER LORO, IDIOTA! “Alle ore 16 del 2 ottobre 1946 Hiroshima è siamese, la bandiera del thai sventola sulla città”. Queste furono le parole di Somchai dirette all’imperatore ecc. ecc. L’ordine di invadere il Giappone venne firmato il 25 settembre dal futuro Re della Luna. L’obiettivo era sbarcare sulle coste nipponiche nei pressi di Hiroshima entro la prima settimana di ottobre. Un generale sentendo queste parole chiese la parola e promise a tutti i presenti che sarebbe sbarcato il primo di quel mese, però siccome lo sbarco avvenne il giorno dopo fu impiccato in piazza. L’imperatore chiese ai suoi vili alleati il permesso di utilizzare le loro divisioni per avere un po’ di carne da macello (i nostri salumieri si erano ridotti a vendere riso e ananas). I primi a rispondere a questo appello furono i neozelandesi e gli australiani, seguiti dagli indiani. Grazie all’intervento di queste nuove divisioni la testa di ponte in Giappone potè essere rinforzata. L’imperatore, sentendo che Hiroshima era caduta uscì da un tombino e si chiese: “Dove sono?”. In breve si accorse di essere circondato da una marmaglia di gente, quindi saltò fuori e si diresse al più vicino balcone per arringare la folla: ”Gente! E’ il momento della rivincita! Oggi mi è giunta voce che tre o quattro giorni fa un gruppo di siamesi ha messo piede sul territorio nipponico, anzi, forse è meglio giapponese”. La folla esultò e l’imperatore gongolava con loro, ma siccome era in piedi su una sedia scivolò e cadde. Prima di svenire gridò “All’attentato!”. Il proprietario del balcone fu arrestato. Egli si difese dicendo che aveva appena dato la cera, però il giorno dopo fu impiccato in piazza. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. Dato che il generale che gestiva il teatrino delle operazioni in Giappone era morto l’imperatore tirò fuori da un armadio la sua vecchia divisa da giardiniere e fece riunire il G.C.M.G. presso il suo gabinetto. Appena lo vide un ministro abbozzò una risata, perciò il giorno dopo fu impiccato in piazza. Dopo la riunione il re del mar siamese prese il controllo del corpo d’invasione e andò a combattere in prima linea. Prima di partire scrisse una lettera a sua moglie per raccontarle tutto ciò che era successo. Alle 20 in punto del 9 ottobre l’imperatore fu colto da un violento attacco di diarrea e si mise a correre verso le linee nemiche, convinto di dirigersi verso le latrine. Vedendo il suo capo avanzare Somchai diede l’ordine di attaccare. Era l’inizio della battaglia per Osaka, altresì nota come “la battaglia della diarrea”.
Io veramente sto aspettando che il Grande Siam conquisti il giappone e lo annetta.. vero che finisce così?
OPERAZIONE “SALVIAMO BABBO NATALE”: OTTOBRE, UN MESE ATOMICO. In Europa gli americani, per l’ennesima volta tentano uno sbarco in Francia che ha i suoi successi iniziali, ma a novembre il fronte inizia a crollare e gli statunitensi si fanno insaccare. In Italia né gli alleati né i tedeschi avanzano. Ma una notizia giunge all’imperatore del Sud-Est Asiatico: “Il 23 ottobre dell’anno 1946 gli stati uniti d’America impiegano in guerra un’arma di distruzione di massa, la Bomba Atomica.” L’imperatore fa chiamare immediatamente Somchai, i due iniziarono a discutere sull’atomica: L’imperatore: “ Somchai dammi una bomba atomica!” Somchai: “ Non c’è l’abbiamo…” L’imperatore: “ Perché no?” Battendo i pugni sul tavolino della pace, che ormai si stava rompendo a forza di pugni, poi continuò dicendo: ”Nessuno ci prenderà mai sul serio senza una Bomba Atomica!” Con queste parole iniziò il lungo, lento, inesorabile, infinito cammino verso la scoperta delle armi di distruzione di massa.