l'esercito di Taiwan non fa certo schifo! Per arrivare a Taiwan c'è un bel braccio di mare e dove c'è mare c'è la US NAVY
Sembri uno di JAG! Comunque,come ha detto non mi ricordo più che,non serve per forza invadere l'isola,basta metterla sotto assedio:missili e mine marine nei porti a go go quindi...
Non credo... Non con i Kilo e con i due prossimi gruppi da battaglia cinesi, ma sopratutto non con tutta quella aviazione con 1000 e passa km di portata, è questione di numeri, gli americani non possono portare in zona d'operazione nemmeno un terzo della forza aerea cinese, se poi è vero che i cinesi stanno per mettere le mani sugli S-300 possono anche cominciare a spedire le lettere di cordoglio a casa dei piloti di F-22, B-2 e di F-35... Però si parlava di Tibet, che c'entra Taiwan ???
si ma il punto e' sempre il solito...ora (o nei prossimi 10 anni) il gioco non vale la candela. anche solo un turbamento nel traffico commerciale cinese avrebbe conseguenze molto gravi per un economia che necessita di una quantita' di materie prime (acciaio,cemento..ectect) mostruosa. PS:i moderatori hanno diritto a un off topic ogni 10.000 topic degli utenti (cosa abbastanza frequente)
Non ci crederai ma quando parlavo nell'altro topic di un braccio di mare reso inavvicinabile dai Kilo pensavo proprio allo stretto tra Cina e Taiwan :contratto: PS- che sono gli S-300? Caccia russi di nuova generazione? Nello Xinjan Uighur mi pare ci siano dei giacimenti petroliferi :humm:
Il tibet.....il tibet dai.....rimanete sul tibet. Riuscite a tornare in topic, almeno questa volta, vero ?
Vedevo ieri una trasmissione di cucina fatta da un cuoco franco/americano che gira il mondo assaggiando svariati cibi. La puntata di ieri era girata in Yunnan, ma la popolazione che ha visitato era tibetana, con abiti, cibi, monasteri, monaci (col cellulare), ruote di preghiera ecc. ecc. tipici del Tibet. Quindi mi chiedo: com'è la reale situazione? in Tibet c'è oppressione verso i tibetani e in Yunnan no?
la situazione in yunnan è molto diversa... l'area è caratterizzata da un'estrema frammentazione etnica e culturale, infatti delle 56 distinte etnie cinesi ben 25 si trovano nella regione... ne consegue che non può esiste un "problema yunnan" in quanto il governo centrale ha sempre appliucato l'antico motto romani del "dividi et impera"... in tibet la popolazione residente costituiva un unico popolo, se non etnicamente perlomeno culturalmente, ergo una forte opposizione a pechino... tra l'altro vorrei capire qualcosa relativamente ai dati sulla popolazione citati da M&M... il censimento del 2004 censiva nella regione autonoma del tibet meno di 3 milioni di abitanti... adesso sono diventati 13? anche tenendo conto dei flussi migratori mi sembrano tanti in soli tre anni... :humm: premetto che i dati a cui faccio riferimento sono quelli di wiki, a loro volta ripresi dagli annuari statistici cinesi... sempre gli annuari danno come ceppo etnico predominante quello tibetano, con oltre il 90%, anche se a lhasa cinesi e tibetani dovrebbero essere quasi alla pari... quali sono i dati giusti? EDIT - già che il buon hierounimus bosch cercava informazioni sul tibet riporto un bell'articolo di limes... http://limes.espresso.repubblica.it...n-tibet-e-le-ragioni-della-realpolitik/?p=529
grazie per il chiarimento relativo allo yunnan, che tra l'altro ha una popolazione ben più numerosa rispetto al Tibet. Altro punto: da quello che ho capito il governo tibetano in esilio non vuole l'indipendenza da Pechino, ma solo l'autonomia. Credo che anche loro si rendano conto che un Tibet indipendente avrebbe enormi problemi stretto com'è tra grandi potenze. PS: su wiki ho trovato una mappa etnolinguistica secondo la quale ci sono popolazioni tibetane anche in sichuan (se si scrive così ) per il Sichuan wiki scrive: 1,5% su 87milioni, quindi 1,3M, all'incirca metà dei Tibetani in Tibet.
si si... sulla wiki inglese trovi l'elenco delle minoranze etniche tibetane suddivise tra regione autonoma del tibet, qinghai, sichuan, yunnan e gansu... cmq se guardi i dati dettagliati vedrai che in sichuan i tibetani sono circa un milione... anche considerando tutte le minoranze si arriva al max a 5 milioni, tuttavia va detto che spesso i tibetani costituiscono una netta minoranza al di fuori del tibet propriamente detto, del qinghai e del sichuan... http://en.wikipedia.org/wiki/Tibet
Non è che la Cina molto semplicemente, con la repressione Tibetana, vuole evitare una deriva indipendentista o autonomista delle numerose etnie o popolazioni che la compongono? Per la serie: colpirne uno per educarne 100. In genere noi occidentali pensiamo alla Cina come una nazione omogenea ed indissolubile...ma non è decisamente così..gli Han sono i più numerosi ma data l'enorme estensione territoriale cinese, sono moltissime anche le regioni dove di cinese hanno pochissimo. Probabilmente vogliono evitare una disgregazione alla russa...già hanno da risicare con Taiwan....temono, con l'inarrestabile ormai, processo di democratizzazione o pseudo demoratizzazione, di perdere pezzi come una panda scassata. Tutto rigorosamente IMHO.
non nominare Taiwan, o subirai la condanna imperitura! Lo stesso discorso relativo al Tibet è valido per lo Xinjan Uighur e compagnia cantante.
Pechino orchestrava la rivolta nel Tibet' Canada Free Press [Venerdi, 21 Marzo, 2008 10:20] spie britanniche confermano la denuncia del Dalai Lama sulle violenze inscenate di Gordon Thomas Londra, 20 Marzo - Britain's GCHQ, l'agenzia governativa delle comunicazioni che controlla elettronicamente mezzo mondo dallo spazio, ha confermato la rivendicazione del Dalai Lama che agenti dell'Esercito Popolare di Liberazione, l'EPL, travestiti da monaci, hanno innescato le rivolte che hanno lasciato dietro di sé centinaia di morti e feriti tibetani. Gli analisti della GCHQ ritengono che la decisione fosse deliberatamente calcolata dalla leadership di Pechino per fornire una scusa per schiacciare il malcontento che ribolliva nella regione, che sta già attirando la sgradita attenzione del mondo proprio durante la corsa alle Olimpiadi di questa estate. Per settimane c'è stato un crescente astio a Lhasa, la capitale del Tibet, contro azioni minori compiute dalle autorità cinesi. I monaci hanno guidato sempre più azioni di disobbedienza civile, chiedendo il diritto di compiere il tradizionale rito d'incensi bruciati. Alle loro richieste si unisce il grido per il ritorno del Dalai Lama, il 14esimo a tenere la massima carica spirituale. Impegnato ad insegnare i punti fermi della sua autorità morale--pace e compassione--il Dalai Lama aveva 14 anni quando l'Esercito Popolare di Liberazione invase il Tibet nel 1950 e fu costretto a fuggire in India da dove ha condotto senza sosta una campagna contro la durezza del dominio Cinese. Ma i critici hanno obiettato sulla sua attrazione per le star dei film. Il magnete dei giornali Rupert Murdoch l'ha definito: "un monaco molto politico con scarpe Gucci" Scoprendo che i suoi sostenitori dentro il Tibet e la Cina sarebbero divenuti ancora più attivi nei mesi precedenti le Olimpiadi di quest'estate, I funzionari della British Intelligence a Pechino hanno compreso che il regime avrebbe cercato una scusa per muoversi e schiacciare l'attuale malcontento. Questo timore è stato pubblicamente espresso dal Dalai Lama. I satelliti del GCHQ, geo-posizionati nello spazio, erano incaricati di monitorare da vicino la situazione. Il complesso a forma di ciambella, vicino all'ippodromo di Celtenham, è situato nel piacevole Cotswords ad ovest dell'Inghilterra. Con 700 dipendenti, include i più grandi esperti elettronici e analisti del mondo. Tra di loro si parla più di 150 lingue. A loro disposizione ci sono 10.000 computers, molti dei quali sono stati appositamente costruiti per il loro lavoro. L'immagine che hanno scaricato dai satelliti ha fornito la conferma che i Cinesi hanno usato agenti provocatori per iniziare le rivolte, cosa che ha dato all'EPL la scusa per muovere su Lhasa e uccidere e ferire durante l'ultima settimana. Ciò che il regime di Pechino non si aspettava era che le rivolte si sarebbero diffuse, non solo attraverso il Tibet, ma anche nelle province del Sichuan, Quighai e Gansu, trasformando una larga parte della Cina occidentale in una zona di battaglia. Il Dalai Lama lo ha chiamato "genocidio culturale" e si è offerto di dare le dimissioni come capo delle proteste contro il governo cinese al fine di portare la pace. L'attuale agitazione è cominciata il 10 Marzo, segnando l'anniversario della rivolta del 1959 contro il regime cinese. Comunque, I suoi seguaci non stanno ascoltando il suo "messaggio di compassone". Molti di loro sono giovani, disoccupati ed espropriati di ogni diritto e rifiutano la sua filosofia della non-violenza, credendo che la sola speranza per un cambiamento sia l'azione radicale che stanno portando avanti. Per Pechino, l'urgente bisogno di trovare una soluzione alla rivolta sta diventando un crescente imbarazzo. Tra 2 settimane, le celebrazioni nazionali per i Giochi Olimpici inizieranno con la tradizionale accensione della torcia. E' previsto che i teodofori passiono per il Tibet. Ma la torcia potrebbe ritrovarsi ad essere portata dai corridori in mezzo a palazzi e templi in fiamme. Un segno di questa urgenza è che il primo ministro Cinese ha ora affermato che è pronto ad aprire un dialogo col Dalai Lama. Poco prima di questo annuncio, il primo ministro britannico Gordon Brown ha dichiarato che avrebbe incontrato il Dalai lama durante la sua visita a Londra il prossimo mese. Questa è la prima volta che entrambi I leaders hanno proposto di incontrare il Dalai Lama. Pechino 2008: Un mondo, Un sogno - Tibet libero Lhadon Tethong (tradotto da ery) (via satellite, from:Britain's GCHQ, the government communications agency) scattata prima degli scontri e la rivolta di Lhasa.
..non mi stupisco....d'altronde per un regime, il fine giustifica sempre i mezzi. Certo che...viene seriamente e spontaneamente la parola "boicottaggio" quando si pensa alle olimpiadi...ma...sssstt..il Dio libero mercato non la vuol proprio sentire.!!
(con voce da fine puntata di Telefilm di 4° ordine) Come finirà l'avventura? Spunterà l'ennesima bandierina a stelle e strisce per difendere la giovane democrazia tibetana oppure i compagni del libero mercato riusciranno a mantenere la propria colonia? Lo saprete nella prossima puntata.
Purtroppo finirà come al solito....l'indignazione mondiale a tempo finirà...non ci saranno più notizie in arrivo da laggiù...ci saranno gli sponsor da inquadrare alle olimpiadi..e del Tibet si parlerà quando l'ennesimo turista si farà male cadendo dalle scalinate di un tempio. Fine...
per me la giovane democrazia tibetana la massacrano a mortaiate, imho. I 'mericani si sono impelagati in iraq e afghanistan, hanno tutta l'america latina che "gli caga il cazzo" (scusate il termine volgarotto, ma mi serviva per rendere l'idea della situazione). Credo che l'ultima loro preoccuzpaizone sia mettere il naso in Tibet