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WITE2 AAR - LA CAMPAGNA DI RUSSIA (1941-1945)

Discussione in 'War in the East' iniziata da alberto90, 21 Aprile 2023.

  1. alberto90

    alberto90

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    Oh, ti ringrazio davvero. Terrò a mente queste cose per il prossimo aar (ormai per questo è tardi).
     
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  2. alberto90

    alberto90

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    Ma le R.A.D quali sono? io non le trovo
     
  3. ITAK_Linus

    ITAK_Linus

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    Macché tardi! Meglio tardi che mai, hai ancora 4 anni di guerra !


    Sono unità di supporto; dal Commander Report devi cercarle fra esse.


    Giochi con i supporti locked o no poi ?
     
  4. alberto90

    alberto90

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    Confesso di non saperlo. Ho provato a giocare in maniera un pò avventata, ma mi sta andando bene, nonostante tutto.
     
  5. alberto90

    alberto90

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    TURNI 19-20-21
    23 ottobre - 12 novembre 1941
    FRONTE ORIENTALE

    I russi bloccano la mia avanzata, aiutati dal fango divenuto pesante e vischioso. Per tre settimane, dal Baltico ad Odessa, il nemico cercare di sfondare il mio fronte, approfittando di alcuni varchi (soprattutto tra le armate a nord e quelle a centro) col chiaro obbiettivo (nel migliore dei casi) di isolare il Gruppo Armate Nord dal resto dell'esercito tedesco e distruggerlo pezzo a pezzo. E infatti i combattimenti più pesanti avvengono proprio nella zona di Leningrado-Velike Luki ma le mie truppe, nonostante le perdite già pesanti, il clima e le razioni limitate (per i motivi che sapete) tengono duro. E i russi, a parte qualche esagono isolato (che ho lasciato sguarnito apposta) non fanno progressi di sorta. La minaccia su Leningrado, sebbene non ancora pressante, resta. E la distanza delle mie avanguardie da Velike Luki non cambia di un metro.
    Anche al centro la pressione russa si fa sentire e qui l'intento, credo, sia riprendere Kiev e minacciare le retrovie. Ma, come a nord, per quanti sforzi facciano i russi non avanzano. Inutile dire che le perdite sono alte, per me e per loro. Ma i miei uomini si trincerano ovunque e non si schiodano. Va detto che il fango aiuta anche me, rendendo più lenti i movimenti russi.
    A sud, per un attimo, ho pensato di subire una sconfitta tremenda. I russi hanno attaccato con ferocia i rumeni che ho lasciato nella zona di Odessa e sono riusciti a ributtarli indietro di un paio di esagoni, lungo tutto il settore. Ci è mancato poco che si aprisse una breccia fatale. Per fortuna, grazie alla mia previdenza, avevo lasciato, più indietro, alcune divisioni ungheresi e tedesche (distaccate dalle relative armate e riunite in un corpo d'armata provvisorio di riserva). Nel momento peggiore (turno 20) ho spinto avanti il corpo di riserva che ha bloccato i russi e raffreddato i loro bollori. Ho perso una sola divisione rumena, ma è una perdita che posso sopportare.
    Conto della serva di questi tre turni: Tedeschi, 115.852 perdite (74.822 morti, 747 catturati, 40.289 feriti). Russi, 189.153 perdite (71.341 morti, 1708 catturati, 116.114 feriti).
    Riguardo alle artiglierie, all'aviazione e all'armamentario pesante le perdite sono discrete per me, più alte per i russi (un migliaio i cannoni persi miei, il doppio persi da loro).

    Insomma, tre turni intensi, pesantini, sanguinosi. Ma, posso dirlo, vincenti. L'offensiva d'autunno russa, per ora, è stata ben contrastata quando non inchiodata, non ci sono perdite di territorio gravi e, ancora meglio, il morale dei miei non è stato intaccato seriamente. Confido in dicembre per qualche nuovo progresso, magari l'inizio dell'assedio di Leningrado e Odessa.

    Chiedo venia per l'assenza di immagini, ho salvato giusto i resoconti alla fine dei turni perché ero troppo impegnato a contrastare l'attacco russo. Rimedierò, promesso.
     
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  6. alberto90

    alberto90

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    TURNO 22
    13 - 19 novembre 1941
    GRUPPO ARMATE CENTRO e SUD - Settore Ucraino\Odessa

    Arriva la neve e noi ne approfittiamo per fare fuori le sacche russe rimaste intrappolate alle spalle della prima linea. Si inizia con la sacca di Nezhin (sud-est di Chernigov), dove due divisioni russe e una brigata aviotrasportata (17.000 uomini) sono costrette alla resa dopo una battaglia piuttosto faticosa e sanguinosa. Altre tre divisioni (22.000 uomini) si arrendono poco dopo. La sacca di Nezhin mi ha fruttato, al costo di meno di 200 uomini, un bottino di quasi 40.000 tra prigionieri, morti e feriti.
    Altri 37.000 uomini (6 divisioni) sono fatti prigionieri in una sacca ad est di Kiev dalle forze del XIV Panzer Corps, che lascia sul campo meno di 200 uomini e 3 carri.
    A Cherkassy le truppe del LII Corpo catturano altri 22.000 uomini (2 divisioni e 3 brigate) al prezzo di 60 uomini, I russi si sono arresi praticamente senza combattere. Meglio così.
    Inizia anche la distruzione della sacca di Kirovograd: 2 divisioni (12.000 uomini) si arrendono alle truppe del 103esimo RGH Command di Von Roques, che subisce 90 perdite.

    Negli altri settori qualche tentativo russo di contrattacco, che mi costa abbastanza come perdite umane, ma che non ottiene risultati. I russi non sfondano e io reggo più che bene. Anzi, sto preparandomi per l'offensiva invernale e spero di trovare i russi decimati e col morale a terra dopo le ultime settimane di batoste.

    Ancora una volta chiedo scusa per l'assenza di immagini ma ho dimenticato di salvare gli screen dopo aver fatto i conti della serva. Dai prossimi turni le riavrete.


     
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  7. alberto90

    alberto90

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    TURNI 23-24
    20 novembre - 2 dicembre 1941
    GRUPPO ARMATE NORD - Settore Baltico

    Mentre la neve continua a cadere e il freddo indurisce il fango, i miei uomini tentano di passare al contrattacco dopo aver tenuto botta agli assalti russi. Si ottiene qualche avanzata, soprattutto a nord, sul lago Ilmen, e a sud, in direzione Vitebsk. Avanzate minime, poche miglia, ma comunque fondamentali per sbloccare l'impasse e preparare le prossime mosse. La prima è, ovviamente, completare l'assedio di Vitebsk isolandola anche da nord; prendere Velike Luki e aprire la strada verso Rhzev (e Mosca, da nord-ovest); riprendere e incrementare la pressione a sud di Leningrado, raggiungendo magari le sponde del Ladoga e, con l'aiuto dei finlandesi, stringere la morsa sulla città anche a nord.

    [​IMG]

    GRUPPO ARMATE CENTRO - Settore di Smolensk

    I russi sembrano intenzionati a creare una nuova linea difensiva sul fiume Desna, usando come perno la città di Briansk. Hanno iniziato il ripiegamento già il turno precedente, approfittando del fango per sfruttare al massimo il vantaggio. E in effetti riescono a far ritirare un bel numero di divisioni, lasciandomi intere praterie libere davanti. Io avanzo ovviamente, per 30 miglia circa (il massimo consentito per ora) ma devo anche evitare di espormi troppo, visto che più a nord, attorno a Smolensk, il nemico dispone ancora di parecchie divisioni operative. L'idea sarebbe impiegare una parte delle truppe per inseguire il grosso delle truppe nemiche e usare il resto per tentare l'aggiramento a sud di Smolensk con l'obiettivo (ambizioso lo so) di riunirmi ad est della città con le truppe della 16° Armata e insaccare in un colpo solo tanto Vitebsk quando Smolensk, e quindi privare Mosca di un bel numero di difensori. Per ora mi limito ad avanzare con prudenza cercando di lasciare meno falle nel mio schieramento possibile. Non mi fido del ripiegamento russo.

    [​IMG]

    GRUPPO ARMATE SUD -
    Settore Ucraino

    Qui l'avanzata è decisamente più spinta visto che i russi si sono ritirati oltre il fiume Psel lasciandomi davanti 50 e più miglia di spazio aperto. Poco più a nord noto che hanno lasciato 8 divisioni come retroguardia, sicuramente destinate a crearmi qualche grattacapo in caso di troppo rapida avanzata in direzione dello Psel. Visto che, grazie alla distruzione delle sacche dispongo qui di truppe in eccedenza, posso anche permettermi il lusso di preparare l'ennesima sacca e infatti manovro in modo che sia a nord che a sud il nemico non possa crearmi fastidi mentre inizio a circondarlo.
    Più a sud, verso il Mar Nero, l'avanzata è più contenuta ma si guadagnano comunque posizioni interessanti per lo sfondamento in direzione della Crimea e della grande ansa del Dnepr. Si stringe ancora l'assedio di Odessa, che temo sia destinato a trattenere truppe per parecchio tempo.
    Nel frattempo, tra il 20 e il 26 novembre, viene completata la distruzione della sacca di Kirovograd: altri 27.000 uomini (6 divisioni) sono fatti prigionieri, ammazzati o gravemente feriti.

    [​IMG]

    In questi due turni i russi hanno avuto circa 100.000 perdite (molti i morti, tanti i prigionieri e i feriti) ma non tutte sono dovute ai combattimenti, anzi. Io me la sono cavata meglio, anche se ho perso comunque circa 30.000 uomini.
     
  8. alberto90

    alberto90

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    TURNI 25 - 28
    3 - 31 Dicembre 1941
    FRONTE ORIENTALE

    Tra il 3 e il 10 dicembre ogni azione offensiva, nostra o russa, è ferma. Bufere di neve spazzano l'intero fronte bloccando qualsivoglia movimento. Le vittime di questi giorni, alte per noi e per loro, sono frutto del maltempo e del gelo estremo.
    A partire dall'11 dicembre il clima, pur restando estremamente rigido, consente di nuovo di muoversi. Soprattutto al centro, dove altre tre divisioni russe appartenenti alla 34° Armata sono distrutte dagli uomini del 24° Panzer Corps a nord-est di Chernigov. La nuova linea difensiva dei russi è raggiunta, 100 miglia ad est di Chernigov, ma non ci sono combattimenti: il maltempo imperversa di nuovo.
    Per tutta la settimana fino al 17 dicembre le operazioni sono nuovamente sospese ovunque ma le vittime sono numerose (12.000 per noi e più di 14.000 per loro, senza contare i feriti).
    Il 18 dicembre nuove schiarite. La temperatura è tremendamente bassa ma almeno c'è un pò di sole. Si può avanzare di nuovo in direzione di Briansk, che i russi non sembrano intenzionati a tenere, preferendo schierarsi sulla sponda opposta del fiume a sbarrare il passo. Vedremo se il tempo mi permetterà di "bussare" a questa porta oppure se dovrò fermarmi sul fiume in attesa del disgelo.
    Più a sud, quella stessa settimana, la linea difensiva russa mostra qualche segno di cedimento davanti a Poltava e i miei uomini ne approfittano per avanzare di 10-20 miglia sulle distese innevate.
    Settimana pesante. Combattimenti relativamente scarsi ma enorme tributi di vite sacrificato al freddo: 23.000 morti per me ( più 40.000 feriti). Ai russi è andata meglio, sarà che sono più abituati. Però hanno perso comunque oltre 15.000 uomini caduti e 30.000 feriti.
    L'ultima settimana dell'anno porta però almeno una bella sorpresa: Vitebsk, sotto assedio da mesi, finalmente si arrende e cade. Le truppe del 5° Corpo ne prendono possesso proprio la mattina di Natale dopo aver annientato i 14.000 difensori rimasti. Un gran bel regalo, che libera le truppe necessarie ad aumentare la pressione su Smolensk (e a tappare un paio di brecce che si sono create nello schieramento, durante l'avanzata in autunno). I russi, per fortuna, non ne hanno approfittato, altrimenti avrei avuto grossi guai, come minimo.
    Entro il 31 dicembre le falle sono state chiuse e Smolensk è ormai in vista: penso che approfitterò del primo turno di bel tempo dell'anno per tentare la sua conquista. Mosca è ancora lontana, ma nel 1942 ormai alle porte penso di potermici avvicinare di molto, soprattutto se riuscirò ad impedire ai russi di costruire nuove linee difensive. Ho scoperto a mie spese che, salvo rari casi, son piuttosto ostiche da rompere.
    La presa di Vitebsk (e i combattimenti sparsi su tutto il fronte - specialmente quelli che vedono i miei uomini sulla difensiva) mi sono costati comunque cari: altri 25.000 morti e 40.000 feriti. Poco meglio è andata ai russi, che però possono dire, con pieno merito, di aver evitato il tracollo dell'Armata Rossa sin dall'inizio e di avere ancora in mano tutti i principali centri del paese (Mosca, Leningrado e Odessa soprattutto).

    [​IMG]

    Ma veniamo al conto dell'oste fino a qui: Dal 22 giugno al 31 dicembre i russi hanno perso, in battaglia o per le conseguenze delle ferite o del freddo, la bellezza di 2.970.000 uomini (540.000 morti, 1.200.000 prigionieri e 1.230.000 feriti). Io ho perso, nello stesso periodo di tempo, qualcosa come 800.000 uomini (320.000 morti, 6.000 prigionieri e 470.000 feriti).

    [​IMG]

     
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  9. alberto90

    alberto90

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    TURNI 29-31
    1-21 Gennaio 1942
    GRUPPO ARMATE CENTRO e SUD

    Il maltempo imperversa ma i miei valorosi uomini continuano a combattere anche a capodanno e sotto la tormenta. Un'altra sacca a nord-est di Kiev è ripulita causando 19.000 tra morti e feriti al nemico. Era l'ultimo ostacolo che impediva alle mie forze di avanzare verso le linee russe a protezione di Sumy.
    Più a nord, dopo la conquista di Vitebsk, i tedeschi aumentano la pressione a sud di Smolensk aprendo una breccia larga circa venti miglia nella poderosa linea difensiva avanzata russa. Noto, con poco piacere, che i primi rinforzi giunti dall'oriente via ferrovia si stanno già schierando a copertura di Mosca, formando altre due linee difensive. Sono solo abbozzate e tutt'altro che infrangibili, ma certamente mi creeranno parecchi problemi in primavera, se non riuscirò a impedire che si rafforzino ulteriormente. Ad ogni modo sento che la presa di Smolensk si avvicina.
    Si combatte anche sul Dnepr, a nord del fiume, con discreto successo. Intrappolo una divisione nemica e apro una piccola breccia che vorrei sfruttare al massimo, se avessi truppe di riserva che non ho. Dovrò arrangiarmi con quello che ho e sperare basti.
    Sul Mar Nero si stringe ulteriormente la presa attorno ad Odessa e si iniziano i tentativi di superare il Dnepr appena prima della foce ma senza grandi risultati. I russi tengono e il maltempo mi impedisce di attaccare con la solita efficacia. A meno di clamorosi colpi di fortuna temo dovrò attendere la tarda primavera prima di scatenare l'offensiva verso la Crimea.

    Altissime le perdite, per me e per il nemico. Gli attacchi sono stati abbastanza isolati ma molto violenti e, oltre al resto, il clima esige il suo tributo di sangue. Spero nei prossimi turni di ridurre il salasso per i miei uomini altrimenti rischio di non poter più nemmeno difendermi con efficacia.

    Le due settimane successive ogni azione è nuovamente arrestata. I russi riprovano a passare all'attacco approfittando della mia inerzia forzata ma, per fortuna, anche i loro uomini sembrano poco arrembanti e decisi. Le perdite sono alte per tutti, ma la maggior parte sono frutto del gelo. Il 21 gennaio l'Alto Comando Sovietico da ordine di interrompere tutte le azioni offensive: a quanto pare la mia resistenza li ha sorpresi e non vogliono rischiare un massacro senza ottenere nulla in cambio. Meglio così. In tre settimane, le prime del nuovo anno, ho già avuto oltre 60.000 morti e oltre 65.000 feriti. E' andata meglio ai russi, che hanno avuto circa 40.000 morti ma oltre 100.000 feriti.
    Ormai è chiaro che, prudenza o meno, questa guerra si sta trasformando in un inferno spaventoso, per me e per loro. Mosca è ancora lontana e temo non avrò la possibilità di sferrare il colpo decisivo quest'anno. A meno di clamorosi ribaltoni, per lo meno.
     
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