@Federico 2 di Prussia Francia e Spagna sono uber come sempre, ma non dovrei neanche sapere della loro esistenza , gli ottomani sono lenti e gli austriaci sono Vienna. @Pandrea Ma si può far distruggere la colonia dai nativi? @Carlos V Quando (fra un bel po') avrò un altro slot di idee allora prenderò quella della colonizzazione (sempre che sia rimasto qualcosa da colonizzare a quel punto), come ho già detto ho dovuto scegliere quelle economiche come seconda scelta perchè mi servono per ottenere le tech muslim. L'India la invaderò probabilmente partendo dalla birmania, in afghanistan/punjab sta succedendo un macello tra coalizioni e ribelli e preferiscono starne fuori.
Si, con le "covert operations". Attento però che se i nativi son 500, o pigli subito la colonia o altrimenti non è che la radano al suolo. Io sto giocando con la korea*, e ho trovato relativamente ricche le zone a nord est dell'asia. Alcune hanno tasse basse, ma molte producono ferro, e col ferro risparmi sui reggimenti... Ho dovuto scegliere colonialismo come prima idea perchè lotto contro una uber cina che si è pappata 2/3 del khanato mongolo e ha vassallizzato i manchu
Beh io ti consiglio di prepare i bagagli ogni volta che hai qualche comunicazione proveniente da mosca ;P
In un'altra partita che ho fatto, in questo periodo gli ottomani erano già in Egitto, comunque non è che cambi molto: non essendo confinanti con i russi non li hanno come rivali, quindi di conseguenza ignorano me.
Capitolo XIV : Il Re dei Mongoli Dalla seconda metà del XVI secolo, grazie alle riforme promosse da Sayn e precedentemente da suo padre Ogodei, il Khanato Mongolo iniziò a mutare forma, trasformandosi lentamente da un unione di tribù nomadi in perpetua guerra, come era fino al 1400, in un organismo statale sul modello occidentale (per occidentale si intende tutto ciò che sta a ovest, quindi più il Medio Oriente che l’Europa ndr). Il Khan, attraverso riforme nell’amministrazione come l’accentramento dei poteri amministrativi nelle mani del sovrano, si concentrò anche nel cercare di mutare la cultura del paese, similmente all’analogo processo che lo Zar Moscovita aveva intrapreso nel suo paese con la costruzione della nuova capitale di San Pietroburgo. Per fare ciò Sayn riformò la sua corte, aiutato in questo dall’abbandono del paese di parte dei suoi precedenti consiglieri, introducendo rinomati esperti stranieri, come il generale musulmano Esim Yekedai (mamma mia un livello 2!) e il grande esperto di finanze Song Fang, che attraverso una riforma monetaria rimise in sesto i bilanci del Khanato, con il supporto dell’ormai consolidata banca nazionale. Nuove riforme economiche e militari. La corte prima del 1570. Le dimissioni di alcuni consiglieri. La riforma monetaria di Song Fang. Nel frattempo, sul fronte estero, Sayn diede, nel 1566, il via alla precedentemente pianificata invasione della Cina. Il paese, devastato da continue incursioni nomadi e lotte interne tra signori della guerra e masse di contadini, si trovò ancora una volta indifeso e alla mercé degli invasori: dopo 4 anni di guerra l’Imperatore Ming acconsentì alla cessione di alcune delle più ricche provincie nel nord della Cina, mentre al contempo stesso gli Zhou del sud prendevano possesso delle ultime regioni a maggioranza cantonese in mano ai Ming. La situazione alla fine della guerra. Conclusa la guerra, la terre strappate ai Ming si rivelarono difficili da controllare, data la loro popolosità e ricchezza e per alcuni anni l’esercito fu impegnato a reprimere nergici moti di indipendenza nelle provincie appena conquistate. (Ribellioni che non smetterò mai di ringraziare per avermi permesso, grazie alla solita missione decisamente sgrava "crush the rebels" di ottenere un +2 alla stabilità, poi essenziale.) L’ultimo passo verso l’istituzione di una burocrazia più efficiente fu completato nel Dicembre del 1571, con l’introduzione di una riforma del settore produttivo delle provincie. Il completamento delle riforme economiche. I requisiti per la riforma del governo. Completate le ultime riforme impellenti Sayn poté quindi concentrarsi nel riformare completamente la struttura governativa, passo che venne compiuto nel 1574 : relegando il titolo di Khan a un ruolo meramente onorifico e cancellando le antiche divisioni in tribù a favore di una suddivisione amministrativa più efficacie, Sayn, durante i primi giorni dell’anno 1574, si fece incoronare, direttamente nel Palazzo dei Khan di Ulanqab, Re dei Mongoli. Si sarebbe poi detto che ha cingere il capo del Re, con una corona completamente d’oro e cinta da un solo rubino, a dimostrare l'unicità del sovrano dei mongoli, furono i reggenti del Regno di Zhou e Shan, in atto di sottomissione formale e perpetua. L'incoronazione di Sayn, secondo una stampa indiana del 1700. I risultati della riforma. Le nuove terre scoperte grazie all'aflusso di informazioni dall'occidente. Forte della nuova autorità, che pure dovette essere stabilita, contro i tradizionalisti, innumerevoli volte a suon di spada, Sayn diede il via al primo passo dell’invasione di un continente che non aveva mai visto la dominazione di nessun Khan mongolo: l’India. La testa di ponte fu il Punjab, isolato diplomaticamente ed estremamente debole rispetto ai grandi stati principeschi di Ahmednagar e Madurai, venne invaso con un pretesto a completamente annesso nel 1575. L'annessione del Punjab. A questo punto nello scenario indiano, ancora principalmente giocato tra i due grandi stati principeschi del sud, perennemente in uno stato di guerra fratricida, si inseriva il riformato Khanato Mongolo, forte di un inizio di rivoluzione tecnologica, ma ancora instabile al suo interno e generalmente arretrato rispetto ai suoi vicini. Nel resto del mondo prosegue la lunga marcia dei russi verso est, mentre la crisi religiosa in Europa si avvia ad una conclusione, con una suddivisione sempre più netta e definitiva tra gli stati protestanti e quelli cattolici. La lotta per la supremazia in India. La situazione religiosa nel mondo... ... e quella tecnologica Bene, ora ho le tech musulmane, il ché in soldoni significa che le tecnologie mi costano circa 300 punti in meno ed inoltre non perdo più un punto mensile in ogni categoria, che non può fare che bene. Sono rimasto un po' contrariato dallo scoprire però che le mie unità sono rimaste quelle del tech group nomade che difatto, a parte l'artiglieria, sono le stesse dal 1444.
AAR interessante e piacevole da leggere, come sempre. Le unità occidentali saranno disponibili solo quando ti sarai completamente modernizzato. L'occidentalizzazione consiste infatti in due fasi: la prima è quella con cui sali ai gradini superiori dei tech groups (e puoi quindi ricercare più velocemente), la seconda è quella che ti fornisce moderne truppe sul modello europeo. Non ho mai modernizzato una nazione (ma lo farò con il Giappone), per cui non so spiegarti i dettagli di questi processo, in ogni caso l'ingresso nel novero delle nazioni civilizzate ti fornisce la decisione per convertirti al Cristianesimo e togliere il casus belli "Conquista coloniale" che pende su di te (ce l'hanno i Cristiani che confinano con i Pagani). Per l'India puoi giocare d'astuzia e sfruttare le rivalità dei principati indiani a tuo vantaggio, mantenendo l'equilibrio delle forze in campo (in modo che nessuno prevalga sugli altri) e rosicchiando terreno un po' a tutti. Con i Russi mantieni un atteggiamento amichevole e prepara dei veloci contingenti di cavalleria di 2.000/3.000 uomini per sorvegliare ed eventualmente intervenire nell'immenso confine siberiano che si verrà a creare sopra di te.
@Dark_Angel_Of_Sin Ci ho già provato, ma essendo loro in unione personale con i timuridi non possono fare nulla a livello diplomatico. @Carlos V Gli europei non dovrebbero avere il casus belli della conquista coloniale, perchè non sono shamanista o animista, ma buddista (che pure non ha molto senso storicamente, ma vabbé). Al momento sto tentando di migliorare le relazioni con la Moscovia, ho anche tentato di vendere una provincia di confine, ma non la vogliono neanche a 0 ducati. Comunque 3 mila cavalieri sono già pronti a fare terra bruciata nel caso.
Ottos con un bias molto europeo vedo, hanno asfaltato l'Austria. EDIT: Vado orgoglioso di quell'Oman, segue le mie orme!
Con gli Zhou posso far partire il processo nel 1592, gli Shan una decina d'anni dopo penso, ma la data non me la ricordo.
Non gufare, che l'erede è buono solo in diplomazia che non mi serve a niente . Comunque credo che sia perchè non lo mando mai in battaglia, ma uso un generale.
Capitolo XV : Un'epoca turbolenta, ma prolifica Negli anni successivi all’incoronazione di Sayn, la Mongolia dovette affrontare una dura crisi interna, causata principalmente dalla insufficienza della rete burocratica (leggi sovraestensione) e dalle resistenze alle grandi riforme operate da Sayn che limitavano la grande libertà di cui un tempo aveva goduto l’aristocrazia mongola, rendendo difatti la monarchia mongola molto simile alle monarchie assolute medio orientali ed europee. Per tentare di placare i disordini interni, Sayn decise, nel 1575, di dare il via ad una campagna per la conquista della importante città di Samarcanda, nel tentativo di risvegliare l’orgoglio dei guerrieri mongoli. L'acuirsi della crisi L'obbiettivo : Samarcanda La guerra fu semplice, poiché i Timuridi si ritrovarono in concomitanza in guerra con la Moscovia che, in questo caso, fu un utile alleato dei mongoli. Tuttavia dopo un anno di guerra, con le rivolte che si moltiplicavano nel Punjab e nel nord della Cina, Sayn decise di rinunciare a Samarcanda (avrebbe richiesto l’occupazione totale avere la capitale) limitandosi a due povere regioni di confine, erodendo comunque sempre di più l’un tempo orgoglioso Khanato Timuride. I Timuridi stretti su due fuochi Anche gli Zhou danno una mano a reprimere i disordini La cessione di Tashkent e Uzkend. La concentrazione del rischio di rivolta nelle regioni da poco conquistate. Finita la guerra Sayn decise di concentrarsi nella politica interna, impegnando soldati e risorse nella risoluzione della crisi che, fra pretendenti e nazionalisti, rischiava di sfociare in una guerra civile. Le circostanze aiutarono il Khan in questo poiché anni di buoni raccolti dovuti alle nuove tecniche agricole occidentali ed una rinata reputazione diplomatica della corte del Khan consentirono a poco a poco l’uscita da questo periodo di instabilità, che può datarsi intorno al 1580 (quando cioè ho raggiunto un +1 di stabilità). Avanzamenti tecnologici del settore militare Ritrovato l’ordine, Sayn poté concentrare le risorse nella costruzione di nuove infrastrutture, in particolare di una marca fortificata in Kazakistan, al confine russo, per prevenire sortite dal nord. Egli approfittò inoltre del momento favorevole per emanare due editti: L’Atto della Milizia, che subordinava l’intero esercito solo e unicamente al Khan, garantendo una maggiore disciplina e L’Atto minerario che garantiva maggiore efficienza e controllo in quel settore produttivo. La costruzione della marca a Kerey I due editti. Riacquisita anche la stabilità dal punto di vista economico, Sayn, alla veneranda età di quasi sessant’anni, decise di intraprendere due nuove campagne in Baluchistan e in Afghanistan, sbaragliando facilmente i due sultanati da poco sorti entro il 1584 e garantendosi così una potente testa di ponte tra l’India e la Persia. La situazione alla cessazione delle ostilità Il 1584 venne si dimostrò inoltre essere un anno particolarmente favorevole dal punto di vista economico, quasi eccezionale si disse, garantendo grandi entrate fiscali. Non mancarono comunque ancora reminescenze di resistenze cultural/religiose che dovettero essere sopite con la forza. Un mostruoso boost alle tasse, purtroppo solo per un anno Alcune tensioni religiose in Kazakistan Alla fine del 1584 Il Regno di Mongolia si presentava come un apparato urbano stabile, seppur ancora profondamente arretrato soprattutto sul piano amministrativo, militarmente egemone nell’estremo oriente e pronto a imbarcarsi (letteralmente) in un impresa molto ambiziosa.
Come sempre molto interessante, prendi l' India e la Cocincina così potrai dedicarti con tranquillità alla Persia.