Ancora una volta dimostro la mia inadeguatezza al mondo moderno e non capisco bene il punto di vista. Se l'è andata a cercare perché esce di casa la sera, perché si è ubriacata, perché si è appartata con uno straniero o per quale altro motivo? Comunque confermo, a 17 anni sei mongolo. Alcuni particolarmente sfortunati poi lo rimangono anche in seguito...
Cosa c'è che non capisci? (Lascia perdere lo straniero quello non c'entra nulla) Solo quando fa comodo Conosco gente che era più sveglia a 17 che a 40
il punto di vista è quello di chi vede in una città completamente allo sbando , ragazzi che ogni sera vanno in piazza bevono e fumano fino a spaccarsi e poi boh ... E' normale che se questa è la tua quotidianità prima o poi il problema ti capita, anche per l'elevato numero di stranieri poco o meno rispettosi che a Bologna sono presenti. In ogni caso, uno non nasce imparato, è l'ambiente che ti forma, e se quella ragazza nasceva in altro posto non riceveva come modello la cloaca bolognese.
Mi auguro che l'ingenua (perchè quello è il termine adatto, mongolo mi fa pensare a Gengis Khan, forse mongoloide s'intendeva ma in tal caso non vedo il nesso tra la sindrome di Down e uno stupro) ragazza abbia accanto un padre più comprensivo di così. E se purtroppo rientra pure tra le schiere di Santa Romana Chiesa, che abbia un confessore degno di tal nome, piuttosto che quell'emerito deficiente che si è espresso con tanta misericordia cristiana. Tra l'altro per poi rimangiarsi tutto, il vigliacco, una volta che il puzzo è arrivato ai piani alti.
Io sono determinista, e nel determinismo non esistono colpevoli, ma solo fatalità. La vittima ha le stesse colpe dell'assassino. L'unica cosa che possiamo imparare e modificare (in quanto noi stessi siamo gli unici soggetti aldilà del determinismo, cioè siamo determinanti) , è che se un caso è possibile dobbiamo tenerne conto e pensare di portare le probabilità a nostro favore.
Mongolo è un modo di dire come "cornuto" quando tua moglie è di aperte visioni mica ti spuntano le corna veramente ... Poi se volgiamo essere politicamente corretti e dobbiamo chiedere scusa ai mongoli lo faremo ... Ma non penso che i mongoli siano così scemi (chiedo scusa agli scemi) da sentirsi accusati ... Mica si è rimangiato tutto ... Ha detto che l'ha fatto per smuovere un po' le coscienze e se la famiglia si è sentita accusata se ne scusava ... Per l emerito deficiente ... Ci si lamenta gratuitamente sia dei preti che non fanno i preti che dei preti che fanno i preti ... Perciò non vedo soluzione ...
perdonami, hai ragione, intendevo nel senso che ciò che accade non ha colpevoli ma è legato nesso causa effetto. Nel senso comune anche giuridico il fatto senza colpevoli si chiama fortuito o fatalità, al contrario del dolo o colpa.
forse smetterla di dar retta a quelle che sono ingerenze di una città stato estera nelle questioni del nostro Stato potrebbe essere già un bel passo avanti anche soppesare le parole che si usano potrebbe essere d'aiuto a delineare meglio un discorso, non si tratta di politicamente corretto, affatto. ma tranquillo, citando un gran film: "fortunatamente rispetto un regime di droghe piuttosto rigido per mantenere la mente, diciamo, flessibile." e quindi non mi stupisco più di vedere e sentire un mondo alla rovescia solo mi dispiace di leggere certe porcherie e sempre più spesso, anche qui in questa che mi è sempre parsa un'oasi felice
Non pensavo di fare proselitismo anzi ... Pensavo di commentare abbastanza laicamente i fatti (a parte un paio di volte) ma se lo desideri e ti do così tanto noia potresti non leggere o non commentare i miei post ... Poi siamo in un mondo vario e a sprazzi libero ... Abbiamo tutto il diritto di dire ciò che pensiamo ... Edit: e siamo abbastanza grandi da dar retta a chi ci pare e piace ... no?
Hai la straordinaria capacità di fraintendere ogni mia parola quando tocchiamo questi argomenti. Io scrivo dispiacere e tu capisci noia. E il bello è che sta scritto, se sfugge alla prima passata ci si può sempre ritornare, ma vabbè. Purtroppo non ho l’abitudine di girarmi dall’altra parte, perciò se leggo qualcosa su cui non concordo mi butto nella mischia. Perché a questo serve una comunità. Confronto, riflessione, a volte può anche essere catartico, pensa un po’. Perciò confrontiamoci, se ti va. Anche perché altrimenti mi dovresti spiegare cosa l’hai condivisa a fare quella porcheria. Tu reputi colpevole la vittima quanto il carnefice. Sostieni che dissolutezza e violenza sessuale vadano a braccetto. Ovvero che in fondo se l’è meritata, o sbaglio? Bacca rincara pure la dose, in fondo sono emiliani mica reggono come i veneti, quindi non si lamentino se dopo una sbronza qualcuno li violenta. Tanto son tutti comunisti a Bologna. Sarà l’aria.. Io non voglio entrare nel merito dell’accaduto, sono tanti i casi e questo non rappresenta un’eccezione per modalità gravità e quant’altro. Ma leggendovi non posso fare a meno di pensare che siete padri anche voi. Mi aspetterei un po’ di empatia e di comprensione, anche voi avrete avuto 17 anni presumo. Sotto qualunque punto di vista non riesco a trovare una sola colpa per questa ragazza. Posso pensare a chi le ha venduto l’alcool, agli amici che l’hanno lasciata fare, alle FdO che creano queste zone franche proprio per concentrare certi fenomeni e poterli monitorare meglio. Da altri mi sarei aspettato di più, non da una ragazza ubriaca di 17 anni, da lei solo una minchiata ci si poteva aspettare e infatti..
we we , aspetta, io son quello che diceva che il prete poteva stare zitto, e che ha perso una occasione buona per farlo ! Ho detto che proverò sempre pietà per una ragazzina, perchè non è colpa sua!
Il bello è che l'ho letta una dozzina di volte prima di scrivere Assolutamente no ... Se l'è cercata non meritata ... e il carnefice è l'unico colpevole dello stupro (il carnefice e la società in senso ampio) E di che stiamo parlando? No no no troppo facile così ... La ragazza ha la colpa di non aver dato retta al padre al amico e al grillo parlante che gli diceva che stava facendo una stronzata (premetto che la tipa non la conosco perciò non ho idea se era una cosa continuativa o no)
Ah, ma tu conosci anche diciassettenni che fanno diverso? Perché io posso dirti che i miei genitori sono riusciti a farmi studiare al liceo bene della città (uno dei due), e nonostante questo a quell'età lì a non fumare e non farsi il fine settimana eravamo in cinque su diciannove: i tre sfigati della classe, mio cugino ed il sottoscritto (che ha molto pacificamente iniziato l'anno dopo), quanto al non ubriacarsi la sera, ehm... Anche se effettivamente una sbornia totale non l'ho mai presa, giusto perché qualcuno fosse in grado di capire realmente dove fossero se stesso e gli altri. Sorvolo sulla mia partecipazione a devastazione dell'arredo urbano, minacce ad minchiam ai passanti, corse legali, "personalizzazione" di mezzi motorizzati e risse di strada - sono a quota 200 almeno, con un dito rotto, un trauma cranico (mio) e due spalle lussate (altrui, ho vinto io), ma potrei dimenticare qualcosa. Perché mi comportavo così? Perché lo facevano tutti, perché faceva figo con le tipe fare il ragazzo di strada, certo, ma più importante ancora: perché i miei genitori me lo avevano proibito, e io li odiavo tutti, dal primo all'ultimo. Per cui se avete figli e non volete che facciano cose simili, segregateli in casa. Altre soluzioni non ne conosco, a meno di non trasferire il domicilio a Piano Orizzontale dei Giovi (esiste, non credere). Ma attenzione che quando dal paesello si arriva alla grande città (e si arriva, prima o poi), c'è l'esplosione. PS: mi ero dimenticato la questione sessualità, da noi affrontata in modo maturo e responsabile: se non te ne facevi dieci alla settimana eri chiaramente un roito con tendenze omosessuali. Io perdevo sempre, ma per scelta, trovarne uno/una per scopare era più facile che rubare uno zip (si smonta lo scudo con un cacciavite, se tiri un pugno abbastanza forte dietro il portapacchi il sottosella si apriva da solo)...
Vedi qua in Veneto mettiamo fin da piccoli la grappa nel latte, e molti problemi li risolviamo in anticipo
Io non do la colpa a lei o l'accuso di essersela cercata, non servirebbe a nulla e non avrebbe senso. Le vittime vanno amate, comprese, non fatte sentire come sporche, perché non lo sono, ma questo non esclude anche che la loro condotta (e non la persona) se incauta o sbagliata, vada giudicata come tale e oggi manca proprio il coraggio di questo giudizio che blocca in fieri la possibilità di un aiuto. Prendo atto semplicemente che per mille ragioni oggi a una ragazza (ma il discorso vale anche per un ragazzo) viene fatto pensare che sia normale e naturale, frequentare zone a rischio, andare ad ubriacarsi o farsi di canne la sera in compagnia di presunti amici che poi sul più bello ti abbandonano o sono loro stessi a darti addosso, oppure montare in macchina il sabato sera e volare fuori strada alla prima curva. Nessuno vuole o è più in grado di dire qualcosa a questi giovani, dare un esempio, un'alternativa allo sballo serale, dare un senso alla loro vita (forse perchè non vediamo più neppure il senso della nostra). Quando poi succede il fattaccio oltre a chi ti accusa di essere una mignotta perché portavi la minigonna o ti sei accompagnata con un maghrebino, c'è sempre il solito coro di femministe e femministi indignati che cadono dal pero e si stracciano le vesti perché una ragazzina ubriaca lasciata sola la sera è stata stuprata, magari dal maghrebino. Ma nei loro commenti ipocriti non c'è nessuna pietà o interesse per la vittima come non ce ne è nel commento del prete bolognese. A questi ultimi interessa ribadire solo il diritto allo sballo con o senza la minigonna, come se vivessimo in un mondo perfetto dove una ragazzina non potrebbe mai correre rischi, ma in un mondo perfetto forse non ci sarebbe neppure bisogno di desiderare lo sballo. E se mai qualcuno avesse l'ardire di proporre qualcosa di più sano per la ragazzina di cui sopra partirebbe da lor signori il solito coro di pernacchie e di sorrisini di sufficienza e così per la ragazzina tutto finisce nel migliore dei casi con un'alzata di spalle tanto da chi l'accusa di essere una poco di buono che da chi si indigna per il suo violato diritto allo sballo.