1. Questo sito utilizza i cookies. Continuando a navigare tra queste pagine acconsenti implicitamente all'uso dei cookies. Scopri di più.

FCA : presentazione del Piano Strategico, a Auburn Hills

Discussione in 'Off Topic' iniziata da rob.bragg, 6 Maggio 2014.

  1. Invernomuto

    Invernomuto -

    Registrato:
    30 Gennaio 2006
    Messaggi:
    6.036
    Località:
    Torino
    Ratings:
    +429
    Ci stiamo deindustrializzando da tempo ed è un processo molto evidente. Il mio punto è che non serve a molto criticare le aziende che se ne vanno, occorre agire e mettere le aziende nelle condizioni di restare (o di tornare).
    Il caso fiat è lampante perché non se ne va in Costa d'Avorio (dove la manodopera è quasi gratis e ) o si sposta per intero in Brasile (dove lo stato gli costruisce per intero un impianto, purché garantisca occupazione), ma produce assume negli USA (+14.000 persone negli ultimi anni), fissa la sede legale in Olanda e quella fiscale a Londra. Sono Paesi che non dovrebbero avere tante differenze con il nostro...

    Ciao
     
    • Like Like x 1
    Ultima modifica: 7 Maggio 2014
  2. rob.bragg

    rob.bragg

    Registrato:
    1 Settembre 2009
    Messaggi:
    3.043
    Ratings:
    +937
    forse anche perchè, nell'Unione Europea, che tanto pretende (e per la quale 'democraticamente' voteremo !) non dovrebbero esserci (e/o non dovrebbero essere permesse) tali differenziazioni normative e fiscali per cui un'azienda possa scegliersi sede legale e fiscale in paesi diversi, per massimizzare la propria utilità (profitto) ...

    Non dovrebbero essere consentiti i 'Lussemburgo' e le normative / fiscalità, almeno per le grandi imprese transnazionali, dovrebbero essere allineate ... così non è un Unione, nemmeno solo 'doganale', ma il luogo perfetto per una guerra economica interna :)
     
  3. Invernomuto

    Invernomuto -

    Registrato:
    30 Gennaio 2006
    Messaggi:
    6.036
    Località:
    Torino
    Ratings:
    +429
    Sì vero, ma possibile che noi queste "guerre" le perdiamo sempre? Possibile che non riusciamo mai a sfruttare a nostro vantaggio queste opportunità?

    Non è poi solo un problema fiscale.
    Ti cito solo un esempio raccontatomi da un piccolo imprenditore di mia conoscenza.
    Insieme al fratello, hanno deciso di trasferirsi in Olanda per aprire un'azienda, avendo visto un'opportunità sull'importazione di alcuni generi alimentari tipici italiani in Olanda.
    Hanno deciso di aprire un'azienda in loco. Hanno preso appuntamento con un funzionario del loro equivalente delle nostre camere di commercio. Non hanno fatto coda, il tizio li ha sorpresi subito dicendo che gli avrebbe offerto un caffé.
    Hanno presentato i documenti, lui ha scritto due o tre cose sul telefono, ha ottenuto *seduta stante* le autorizzazioni necessarie e i due hanno aperto nel giro di una mezz'ora una società di import - export di prodotti alimentari in Olanda, mentre chiacchieravano con il funzionario.

    Da noi, quanto ci avrebbero messo?

    Altro caso, ben più grosso, che ha fatto scalpore, tempo fa:

    http://www.lastampa.it/2014/02/11/e...a-si-corre-Qt0dRgBSDzmVLm3AMeA99N/pagina.html

    Evidenzio qualche passaggio:

    Ma in uno Stato in cui bisogna aspettare 10 anni per ampliare un impianto ESISTENTE, nel 2014, ma dove vuole andare? Puoi fargli pure le aliquote fiscali a zero, ma non ci vengono proprio da noi...

    Ciao.
     
    • Like Like x 1
  4. Enok

    Enok

    Registrato:
    15 Ottobre 2009
    Messaggi:
    4.607
    Località:
    Roma
    Ratings:
    +160
    Questo non è proprio vero.

    [​IMG]
     
  5. Invernomuto

    Invernomuto -

    Registrato:
    30 Gennaio 2006
    Messaggi:
    6.036
    Località:
    Torino
    Ratings:
    +429
    @Enok, non capisco il senso della tabella proposta.
    Come definisci la propensione per l'acquisto di marchi esteri degli italiani se non li confronti con la situazione di Paesi tipo Francia o Germania, dove ci sono marchi nazionali in salute?
    In Francia la quota delle marche francesi supera il 50% (per la precisione, quasi il 59% primo trimestre 2014), in Germania il 60%.
    Qui tutti i marchi FIAT (FIAT, Lancia e Alfa) sono scesi sotto il 30% da tempo.
    In Germania si fanno certamente auto sopraffine, ma non mi venire a dire che in Francia il Gruppo PSA (Peugeot e Citroen) oppure Gruppo Renault (Dacia e Renault) non fanno auto paragonabili a quelle di FIAT.

    Ciao.
     
  6. Enok

    Enok

    Registrato:
    15 Ottobre 2009
    Messaggi:
    4.607
    Località:
    Roma
    Ratings:
    +160
    La tabella dovrebbe dimostrare che gli italiani non «comprano allegramente altre marche», visto che la sola FIAT registra più del doppio delle vendite rispetto alla seconda classificata. Il paragone con la Francia non regge per diversi motivi, a cominciare dal fatto che all'estero la FIAT non se la fila nessuno, mentre da noi le macchine francesi hanno la loro fetta di mercato.
     
  7. Invernomuto

    Invernomuto -

    Registrato:
    30 Gennaio 2006
    Messaggi:
    6.036
    Località:
    Torino
    Ratings:
    +429
    Vabbé, abbiamo una visione diversa su come interpretare i dati. Per me il fatto che manco 3 italiani su 10 comprino un marchio nazionale contro i quasi 6 su 10 di francesi e tedeschi vuol dire che siamo molto più esterofili di loro. Questo determina che i tedeschi, giapponesi e francesi qui da noi abbiano quote molto significative, mentre in Francia e Germania non solo noi, ma anche gli altri produttori esteri, le hanno molto più ridotte.
    Il fatto che Fiat all'estero non venga considerata da nessuno è un pregiudizio duro a morire, anche solo prendendo i dati che hai citato tu si evince che quasi la metà delle immatricolazioni di Fiat, Lancia e Alfa avviene nel resto d'Europa. Panda e 500 sono tra i modelli più venduti in Europa.

    Saluti

    Edit, nelle immatricolazioni europee avevo considerato solo FIAT, ho corretto con gli altri marchi.
     
    • Like Like x 1
    Ultima modifica: 8 Maggio 2014
  8. Enok

    Enok

    Registrato:
    15 Ottobre 2009
    Messaggi:
    4.607
    Località:
    Roma
    Ratings:
    +160
    @Invernomuto
    Escludendo il fatto che i francesi sono certamente più nazionalisti di noi (ma non solo di noi), bisogna considerare che tra Peugeot‎, Citroen e Renault hanno una grandissima scelta di auto nazionali. Aggiungiamoci il fatto che le auto italiane all'estero non vanno fortissimo, a spartirsi il mercato rimangono loro e i tedeschi, più qualcosina i giapponesi e la onnipresente Ford. Se la FIAT in Francia facesse gli stessi numeri della Peugeot‎ in Italia, la percentuale di auto nazionali sarebbe molto più simile alla nostra. Ora la domanda è: sono gli italiani esterofili e amanti delle rinomate (?) auto francesi, oppure è la FIAT che riesce a fare grandi numeri solo qui da noi?

    P.S. Non c'è nessun pregiudizio nel dire che la FIAT vende poco all'estero: nella tabella da me postata fanno i numeri della Mercedes, e per una casa di produzione di utilitarie è un autentico fallimento.

    EDIT
    Per intenderci, ecco un articolo di qualche mese fa:
    http://europe.autonews.com/article/2013106/BLOG15/310169962/fiat-drops-out-of-europes-top-ten-brands

    Fiat is no longer one of Europe's top 10 brands by vehicle sales, according to September passenger car registrations for the region released today by industry association ACEA. Fiat fell to the No. 11 spot from tenth place in the same month a year ago, selling just 15 more cars than Skoda at No. 12.
     
    Ultima modifica: 8 Maggio 2014
  9. Invernomuto

    Invernomuto -

    Registrato:
    30 Gennaio 2006
    Messaggi:
    6.036
    Località:
    Torino
    Ratings:
    +429
    Sono due gruppi nazionali con 4 marche contro 3-4 marche nostre (FIAT, LANCIA, ALFA e JEEP, che non ho considerato, tralascio il polo del lusso) ed un unico gruppo nazionale. Non vedo queste profonde differenze in termini di gamma.
    Nelle berline? Nel mercato delle berline i numeri li fanno Mercedes e BMW, le altre le tengono per rappresentanza, Renault e Peugeot (e gruppo Fiat) inclusi. Alcuni manco le fanno più perché non conviene proprio, sono una perdita di tempo e soldi.

    Io non voglio escludere il nazionalismo dalla discussione, perché è esattamente quello che ti porta ad essere più o meno esterofilo. Noi non siamo poco nazionalisti, non solo in campo automobilistico, a differenza di altri Paesi, e non solo la Francia...
    A mio personalissimo avviso, in proporzione, ci sono meno persone in Francia e Germania che ti dicono: "io non comprerei mai una XXXX perché fa schifo" (mettere Citroen/Renault/VW a seconda del Paese considerato) rispetto all'Italia, dove questa frase, riferita alla Fiat, l'ho sentita spesso. E i numeri non lo smentiscono affatto, anzi, per me lo confermano.
    Il mercato dell'auto, per me, è lo specchio del Paese, denigriamo spesso i nostri prodotti e compriamo quelli esteri perché siamo molto divisi internamente e molto individualisti.

    La situazione non era dissimile 4-5 anni fa, quando FIAT era stabilmente nella top ten dei produttori europei: 30% percentuale nazionale e 50% della produzione venduta in Europa. I numeri sono quelli da tempo, il fatto che negli ultimi anni FIAT sia in crisi (non solo in europa) non cambia il succo del discorso. FIAT non vende solo in Italia, da diverso tempo, anche ante crisi del settore, anche considerando solo l'Europa ed escludendo Chrysler. In Europa i numeri di VW non li ha mai avuti, ma se è per quello manco il gruppo PSA o Renault.
    Nel 2008-2009 FIAT si è trovata di fronte alla crisi di un mercato già affollatissimo (per i segmenti in cui è forte) con volumi in forte decrescita.
    O facevi una fusione con altri produttori (e se ne è parlato) oppure ti inventavi qualcos'altro. L'alternativa era fallire/venire fagocitati.
    Hanno acquisito Chrysler e tentato il colpo con Opel. La prima operazione è andata bene, la seconda no. Le risorse del gruppo, in larga parte, sono state rivolte al processo di acquisizione ed integrazione, a scapito degli investimenti sulla produzione attuale (cosa che stai pagando adesso). Però hanno acquisito importanti motorizzazioni e pianali per rinnovare la gamma, cosa che avrebbero richiesto DECENNI per venire sviluppati in casa (sarebbero falliti molto prima).
    Se sia la strada giusta lo ignoro, ma, ripeto, spero che Marchionne riesca nel miracolo, perché l'alternativa è la fine della produzione dell'auto in Italia. Purtroppo non c'è la fila di produttori esteri per la costruzione di stabilimenti o centri ricerca qui (non so come sia finita la vicenda di Termini Imerese, ma fino a qualche tempo fa nessuno lo voleva. Uno stabilimento fermo, non lo vuole nessuno).

    Ciao.
     
  10. cohimbra

    cohimbra Guest

    Ratings:
    +0
    @Invernomuto , in linea generale sono anche daccordo con te sulla nostra esterelofilia e sul dissacrare i prodotti
    nazionali. Ma sul particolare ti porto ad esempio il mio caso. Quattro anni fa ero indeciso se comprarmi una 206
    (Peugeot) o una Punto (Fiat): modelli nuovi, stessa cilindrata, stessi accessori, stesso colore, stessa disponibilità.
    I costi?
    - 206 (8.900 EUR);
    - Punto (11.000 EUR);
    non avevo preclusioni verso la Fiat, ma nel mio caso la differenza di prezzo (tra due macchine del tutto simili) è
    stata ovviamente decisiva.
     
    • Agree Agree x 1
  11. Invernomuto

    Invernomuto -

    Registrato:
    30 Gennaio 2006
    Messaggi:
    6.036
    Località:
    Torino
    Ratings:
    +429
    @cohimbra, per me hai fatto benissimo, avrei fatto lo stesso, la differenza di prezzo era troppo marcata. Per inciso io non difendo FIAT a spada tratta né tantomeno voglio costringere gli italiani a comprare italiano ad ogni costo, ci mancherebbe, sono il primo io a dire di andare dove conviene.

    Se Fiat in Italia è finita sotto il 30% e perde posizioni in Europa non è certamente solo una questione di esterofilia/nazionalismo ma c'è anche un problema di competitività delle auto vendute.
    Io sottolineo solo che *per me* c'è anche da considerare la componente del nostro scarso nazionalismo, tutto qui.

    Sul prezzo e sui casi specifici è difficile discutere.
    Ci sono auto del gruppo che sono care, secondo me (Nuova Panda o 500 nella varie declinazioni) eppure vendono bene (anche fuori dai confini), altre che tempo fa erano molto convenienti (Nuova Tempra) e non vanno, la gente preferisce altro. Non credo però che *sistematicamente*, nel corso di un lustro, la FIAT sia sempre 3-4 mila euro più cara dei sui concorrenti su tutta la gamma delle auto più vendute, altrimenti sarebbe fallita da tempo.
    Tieni anche conto che i prezzi che FIAT fa in Francia o Germania non sono gli stessi praticati in Italia, dove è leader di mercato.

    Poi beninteso, se ragioni solo sul prezzo non stai guardando al marchio, ergo te ne freghi dei colori nazionali.

    In teoria, se sei nazionalista, dovresti valorizzare di più il brand Alfa rispetto ad esempio a BMW per il semplice fatto che una è italiana e la fanno a Cassino, l'altra mandi i soldi in "Teteschia"... Sarebbero tutti capaci a fare i nazionalisti se le nostre auto costassero meno della concorrenza e fossero pure migliori :)

    Ciao.
     
  12. Silvan

    Silvan

    Registrato:
    13 Gennaio 2011
    Messaggi:
    857
    Località:
    Trento
    Ratings:
    +36
    In qualsiasi paese politica e grande industria si aiutano e sostengono a vicenda in modo dialettico. In Italia questo dialogo si è da tempo interrotto, la politica da tempo non da più risposte serie tira a campare sotto l'occhio impotente di tutti.
    FIAT, che tanto ha beneficiato del sistema paese Italia, adesso va via, e sarebbe stato cosi anche con Gianni Agnelli vivo (proprio lui aveva pronosticato la fine del gruppo come industria automobilistica!) come vanno via anche tantissimi imprenditori che invece hanno beneficiato molto meno. Sta nelle logiche economiche che il mondo occidentale si è dato.
    Quello che non funziona è impece consentire l'importazione senza dazi da paesi con sistemi giuridi molto diversi da quelli occidentali.
    Capisco produrre in polonia, a lungo termine i sistemi tornano in equilibrio, ma produrre in altri paese (non li cito volutamente) dove il sistema normativo/sociale è molto diverso dal nostro è concorrenza sleale.
    Andrebbe anche rivista tutta la normativa fiscale, la lotta alla grande evasione è sul tavolo anche in questi giorni, piuttosto che il redditometro per le famiglie, perchè non eliminare l'elusione fiscale per i grandi gruppi?
     
  13. Enok

    Enok

    Registrato:
    15 Ottobre 2009
    Messaggi:
    4.607
    Località:
    Roma
    Ratings:
    +160
    Rispondo solo su questo punto perché per il resto vedo posizioni inconciliabili. Le nostre 3-4 marche non vendono nella stessa fascia di FIAT e i gruppi francesi: Lancia produce un solo modello di auto; Alfa produce berlina e sportive; Jeep fa fuoristrada e non è nemmeno italiana. Sono le utilitarie che fanno mercato, specialmente se sul resto devi competere con i tedeschi. In quel settore, in Francia, la FIAT è sola contro Citroen, Renault e Peugeot (la Dacia è rumena, pur se controllata dai francesi).
     
  14. Invernomuto

    Invernomuto -

    Registrato:
    30 Gennaio 2006
    Messaggi:
    6.036
    Località:
    Torino
    Ratings:
    +429
    Concordo sul taglio molto specialistico e sportivo dell'Alfa (il fatto che la MiTo non sia un'auto adatta a tutti ha fatto - giustamente - infuriare Marchionne).
    Però perché dici che Lancia fa un solo modello? Ha Ypsilon, Delta, Thema e Voyager, fino a poco tempo fa era anche c'erano altre auto per famiglie tipo la Musa...

    Ciao.
     
  15. Enok

    Enok

    Registrato:
    15 Ottobre 2009
    Messaggi:
    4.607
    Località:
    Roma
    Ratings:
    +160
    Un solo modello di utilitaria, la Ypsilon. Delta e Thema ipoteticamente fanno concorrenza alle tedesche.
     
  16. Lirio

    Lirio

    Registrato:
    16 Agosto 2012
    Messaggi:
    2.777
    Località:
    Piemonte
    Ratings:
    +396
    Sulla prima frase, in che senso intendi che si sostengono a vicenda? Per esempio, intendi anche un contributo in termini finanziari da parte della politica alla grande industria, oppure intendi solo leggi migliori ma escludi gli aiuti di stato?
    Sulla seconda frase, non potrebbero forse essere logiche non occidentali ma mondiali?
     
  17. Silvan

    Silvan

    Registrato:
    13 Gennaio 2011
    Messaggi:
    857
    Località:
    Trento
    Ratings:
    +36
    Intendo che la politica ha, tra gli altri, anche il compito di sostenere ed aiutare la grande industria che in un paese rappresenta uno dei motori del benessere collettivo. Questo aiuto si può concretizzare in diversi modi: finaziari, legislativi, di politica estera, ecc.
    D'altra parte la grande industria non può solo perseguire politiche economiche in senso stretto, ma svolge anche un ruolo sociale, pensa per esempio ai risvolti occupazionali, ed in quanto tale non può non fare politica.

    La seconda frase trova un chiarimento nel pezzo successivo che non hai citato.
    In breve, secondo me, l'errore è consentire l'importazioni da paesi con legislazione e diritti sociali molto diversi dai nostri.
     
  18. Lirio

    Lirio

    Registrato:
    16 Agosto 2012
    Messaggi:
    2.777
    Località:
    Piemonte
    Ratings:
    +396
    Mi pare di capire che sul primo punto tu sia a favore anche degli aiuti di Stato (aiuti finanziari).
    Sul secondo punto, mi sembra di intendere che tu sia a favore di misure protezionistiche.
    Ho interpretato correttamente?
     
  19. Armilio

    Armilio

    Registrato:
    18 Settembre 2007
    Messaggi:
    6.034
    Località:
    Hinterland di Milano
    Ratings:
    +173
    Più che guerra economica interna, è competizione. Senza Europa sarebbe uguale, anzi peggio. Le multinazionali sono multinazionali, Europa e non.
     
    • Agree Agree x 1
    Ultima modifica: 22 Maggio 2014
  20. Silvan

    Silvan

    Registrato:
    13 Gennaio 2011
    Messaggi:
    857
    Località:
    Trento
    Ratings:
    +36
    Esatto.
     

Condividi questa Pagina