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Osservatorio Guerra civile in Iraq e Siria

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da huirttps, 30 Luglio 2012.

  1. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    Non capisco che senso abbia, non hanno interessi materiali, nell'area ci sono già altri paesi filo-americani e la Siria non credo rappresenti una minaccia dal punto di vista bellico (al contrario dell'Iran che ha l'Atomica)... Perché andare ad impegolarsi un nuovo Afghanistan/Iraq con spesa di soldi, impiego (e perdita) di innumerevoli uomini e mezzi solo per dimostrare che "gli americani c'è l'hanno duro"... Oltre tutto rischiando di inimicarsi l'opinione pubblica mondiale (a parte UK e FRA) o peggio di causare ritorsioni da parte di altri paesi con interessi nell'area... In aggiunta a ciò metteteci che queste decisioni arrivano da un premio Nobel per la Pace (non che abbia mai creduto un questo riconoscimento) che proclamava di essere diverso da Bush e faceva il figo mentre annunciava di ritirare le truppe dall'Iraq... Forse le lobby delle armi stanno registrando un periodo di flessione dei mercati? Questo spiegherebbe molte cose...

    P.S. Qualcuno informato mi può dire quali sono le navi USA schierate nel teatro? Ci sono CTF nel mediterraneo attualmente? I russi che navi hanno mandato?
     
  2. rob.bragg

    rob.bragg

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    L'obiettivo reale dello strano asse USA-Israele-A.Saudita è - da anni - l'Iran ed i suoi alleati !

    Tutti gli eventi nell'area vanno interpretati, IMHO, con questa chiave di lettura

    Non per nulla mesi fa, quando Assad era in una situazione ben peggiore, in Iran si diceva che Tehran si difende a Damasco, ed è noto come i persiani abbiano sponsorizzato 'vivamente' l'intervento di Hezbollah, che ha modificato radicalmente gli equilibri nella guerra civile.

    Non ci sono CTF nel Med, ma le CTF della Nimitz e della Truman sono nel Mare Arabico.

    In ogni caso un attacco a lunga gittata con Cruise e B2 non necessita della presenza celle CVN.
    Sono sufficienti SSN, SSGN (almeno uno è normalmente di pattuglia nel Mare Arabico) e CG/DDG Ticonderoga/Burke ...
     
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    Ultima modifica: 1 Settembre 2013
  3. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    Invece i russi? Mi sembrava che avessero mandato qualcosa anche loro, o che almeno ne avessero l'intenzione...
     
  4. ivaldi79

    ivaldi79

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    mi chiedo se mai entrerà gli usa contro la siria e la russia entra in aiuto di quest'ultima cosa possa succedere, 2 paesi che comunque non sono messi abbastanza bene in situazione socio-economica.

     
  5. Mappo

    Mappo

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    Sinceramente mi sembra invece che gli americani, Obama in particolare, vogliano togliersi il più in fretta possibile dal medio oriente, che poi lo stiano facendo in maniera schizofrenica è solo un'altro aspetto di questa tragicommedia. Mi sembra che facendo un parallelo fra i due mandati di Bush e i due in corso di Obama il tratto in comune sia quello del fallimento complessivo di tutte le iniziative militari poste in essere dai due presidenti, con l'aggravante, sempre a mio parere che, nel caso di Obama, nei suoi due mandati la politica estera americana e la sua azione diplomatica in particolare, siano andate completamente nel pallone. Obama da sempre più l'idea di non saper cosa volere e soprattutto di non sapere come farlo.
     
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  6. cohimbra

    cohimbra Guest

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    Retaggio del passato, l'espansione è finita da un pezzo; in Medio Oriente & Sudamerica gli fanno si si con la testa e poi glielo
    buttano nel didietro, in Africa l'America conta come l'Europa (zero), domina la Cina...gli sono rimaste le basi e la musica pop...
    probabilmente noi non vedremo la fine dell'Impero McDonalds, i nostri nipoti chissà...
     
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  7. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Dici? A me non sembra sia cambiato molto, anzi in Libia sono riusciti tranquillamente a spodestare Ghedaffi senza grandi sconvolgimenti e ad avviare anche in Libia la rapina petrolifera. Per il resto la penisola arabica è in mano loro e la casa Saud è la loro più grande alleata; la Turchia fa il gioco americano; l'Iraq e l'Afghanistan li ha occupati militarmente; l'Egitto lo tiene buono dandogli denaro sonante perché non attacchi Israele; e per quanto riguarda Israele, è praticamente una propaggine americana in Medio Oriente (pure loro si sentono mandati da Dio).
     
  8. Mappo

    Mappo

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    Guarda, ovviamente dal mio punto di vista, l'avventura libica è stata un sonoro fallimento. Obama si è lasciato trascinare a rimorchio dal duo Sarkozy-Cameron, nessuna rapina americana è incominciata in Libia e gli unici che vi hanno fatto affari finora sono francesi e britannici, l'unica certezza per gli americani è l'umiliazione subita a Bengasi con il successivo patetico rimpallarsi la responsabilità fra Servizi d'Intelligence, Esteri e Casa Bianca. Gli americani sono più odiati oggi di quanto non lo fossero ai tempi di Gheddafi e tutto questo senza nulla ottenere, né economicamente né strategicamente. Quanto alla penisola arabica gli USA non hanno nessun controllo reale su di essa, le loro basi sono quasi più una forma di ostaggio a tutela delle monarchie del golfo da improvvise avventure iraniane che una reale proiezione di potenza. I sauditi, come i qatarioti fanno un loro gioco che talvolta sembra coincidere con quello statunitense, ma è per l'appunto solo una coincidenza. In Egitto l'amministrazione Obama non ha ancora compreso l'evolversi della situazione e sembra tentennare se dare appoggio o meno ai militari.
    La scommessa di un'evoluzione democratica dei fratelli mussulmani su cui Obama aveva scommesso tutto si è rivelata fallimentare esattamente come lo è stata la politica di Carter con l'Iran a cavallo fra Scià e Khomeyni.
    La Turchia al pari dell'Arabia Saudita non fa assolutamente il gioco americano, ma cerca di imporsi come nuovo giocatore nella partita per l'egemonia dello scacchiere medio orientale e delle ex repubbliche sovietiche, anch'essa finché gli fa comodo può apparire alleata di Washington, ma nella realtà è solo alleata di se stessa, mentre si prepara sempre più ad un confronto con Arabia Saudita da un lato e Iran dall'altro per il predominio regionale.
    Iraq e Afghanistan tra poco non avranno più nessuna forma di controllo militare americano o occidentale che sia e la situazione che ne deriverà sarà quella di due stati profondamente anti USA, nell'Iraq questo è già avvenuto e per l'Afghanistan sarà questione di poco.
    Per concludere Israele: anche se sa che l'alleanza con gli USA è fondamentale per la sua sopravvivenza Israele non ha mai permesso che questo la condizionasse più di tanto e ha sempre finito per prendere le sue decisioni in maniera estremamente autonoma senza darsi troppa pena dell'irritazione che certe sue scelte hanno spesso provocato a Washington, quindi se c'è un'espressione totalmente errata è quella di definire Gerusalemme una propaggine di Washington.
    Non credo siano in pochi quelli che a Washington manderebbero volentieri a quel paese Gerusalemme.
    Quanto agli USA è un segreto sotto gli occhi di tutti che da prima ancora dell'avvento di Obama il fulcro degli interessi e dei timori USA si fosse spostato dall'Europa all'area del Pacifico. Ogni anno il Pentagono lentamente, ma inesorabilmente sposta truppe e risorse verso il Pacifico in chiave anti cinese e viene sempre più eliminando la sua presenza in Europa e Medio Oriente. Quando poi nei prossimi anni gli USA avranno raggiunto l'autonomia energetica questo processo è destinato a diventare sempre più accentuato.
     
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  9. Armilio

    Armilio

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    Io non la metterei giù così, anzi: l'unica cosa che ha fermato Israele da attaccare l'Iran è stata la pressione di Obama.

    Poi certamente se ti sganci dal medioriente finisci per forza di cose per non prendere posizioni o nel prenderle in modo ipocrito. Quello che ci si giocava in Iran ai tempi di Carteri non è la stessa cosa che si gioca in Egitto. Almeno non per gli interessi americani.
     
  10. Mappo

    Mappo

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    Israele concede agli USA solo di non precipitare la situazione e solo a condizione che gli USA gli dimostrino in maniera chiara e indubitabile, per sé e soprattutto per i suoi avversari, che Israele può sempre contare sullo scudo americano. Per questo all'epoca della prima guerra del golfo Israele non reagì al lancio di diversi scud da parte di Saddam. Del resto anche a Gerusalemme sanno benissimo che un intervento diretto di Israele nelle vicende medio orientali avrebbe conseguenze disastrose. Nella guerra del golfo avrebbe mandato a pezzi l'alleanza costruita faticosamente da Bush padre e oggi renderebbe Assad un eroe per le masse arabe mandando in fumo tutto il lavorio diplomatico per isolarlo dal consesso arabo. Detto questo però, tanto a Washington che a Gerusalemme, tutti sanno che nel momento in cui una minaccia chiara, concreta e diretta fosse rivolta ad Israele, ad esempio un vero attacco nucleare e non a parole come finora è sempre stato, Israele farebbe le sue valutazioni e se decidesse che l'unica soluzione fosse rappresentata da un'azione unilaterale, Obama o qualunque presidente al suo posto non potrebbero fare nulla per fermarla
     
  11. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Quoto in toto. Usiamo i termini opportuni: la politica USA nel medio oriente (ma direi politica estera in generale) è FALLIMENTARE, altro che strategie, brillanti manovre e installazione di governi fantoccio succubi degli americani.
    Obama vuole / voleva dare un segno di discontinuità con il passato: uscita dai conflitti in corso, no nuovi interventi, cambio di atteggiamento con Israele per trovare una soluzione con i palestinesi, ma non ci riesce. Nell'ultima settimana è andata in onda una commedia degna del Totò dei tempi migliori.

    USA, UK e Francia decidono di attaccare in Siria per il (presunto) uso di gas nervino da parte di Assad. Gli USA si espongono moltissimo, il discorso di Kerry (Segretario di Stato, non l'average Joe americano, che, per inciso, è contrario ad un nuovo intervento) fa intendere che l'attacco è imminente. Si mette in moto la macchina militare, si mostrano i muscoli, solite dichiarazioni di rito dall'una e dall'altra parte.
    Sono tutti contrari, i sondaggi americani sono impietosi, con gli elettori che sono contrari ad intervenire anche nel caso fosse provato che le armi chimiche le abbia effettivamente usate Assad. Gli analisti militari dicono che è assurdo lanciare i missili se non c'é una strategia dietro, in America a volere la guerra è una minoranza elitaria:

    (*) sul Presidente

    Fonte: http://www.theatlantic.com/politics...lite-makes-wars-of-choice-more-likely/279116/

    Insomma, un attacco non lo vuole quasi nessuno (gli ultimi sondaggi parlano di un oltre un 70% della popolazione contraria ad un intervento in Siria), non porterà benefici a breve o a lungo termine a Washington, anzi, alimenterà il sentimento anti americano nel mondo e danneggerà le relazioni con Russia e Cina.

    Il primo a sfilarsi è Cameron, che ha incassato una sonora bocciatura alla Camera dei Comuni.
    Anche Obama deve trovare una situazione per togliersi dall'angolo (in cui lui stesso si è cacciato!) per cui, con un colpo di scena, chiede l'approvazione dell'intervento al Congresso. Da notare che il Congresso USA ha autorizzato la guerra 11 volte e l'ultima volta è stata l'8 dicembre 1941.
    Risultato di questa situazione assurda, che l'esecutivo americano si è sostanzialmente creato da solo:
    1) lasci Hollande con il cerino in mano. Viene da chiedersi se i vari Obama, Hollande e Cameron si telefonino per decidere una strategia o si vada a braccio, stile commedia dell'arte;
    2) fai una figuraccia internazionale, con le minaccie e successivo dietrofront sei riuscito nel duplice intendo di irritare i tuoi avversari e spiazzare gli alleati in meno di una settimana. Risultato notevole!
    3) scontenti gli altri alleati: leggevo che gli israeliani non sono proprio tranquillissimi con gli USA che mostrano questa brillante e risoluta leadership nel Medio Oriente.
    4) dimostri debolezza di fronte all'elettorato: chiuderti in un angolo da solo è veramente una mossa stupida, ripeto, mi sembra che mr. Obama si muova più sull'emozione del momento (disgusto per i bambini morti, sondaggio interno anti-interventista, ecc) che su uno straccio di linea strategica. Assurdo!

    Avessero invaso la Siria spodestando Assad e mettendo un fantoccio mi farebbero meno paura...

    Ciao.
     
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    Ultima modifica: 2 Settembre 2013
  12. rob.bragg

    rob.bragg

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    Sono in linea di massima d'accordo con la tua analisi.

    Però vorrei aggiungere che quelle che 'The Atlantic' definisce 'elitè'

    non sono entità sociologicamente inafferrabili ed invisibili, ma sono in realtà le 'lobbies' del 'complesso militare-industriale', dei 'servizi' e di alcuni circoli 'particolari' ... Per 'quella gente' sembra che il ricorso sistematico alla forza sia diventata l'unica forma possibile di diplomazia. Hanno - da tempo ormai - perso definitivamente il contatto con la politica in senso stretto e con la capacità di confrontarsi in modo costruttivo con un mondo multipolare (sia economicamente, sia culturalmente) che non capiscono e, soprattutto, non tollerano, ma purtroppo mantengono una influenza enorme sulla Casa Bianca, qualsiasi sia l'inquilino, potendo gestire e filtrare le informazioni che vengono fatte passare ed arrivare all' 'esecutivo'.

    Non c'è arma più potente della gestione delle informazioni. Penso anche che l'ultima battaglia persa da quelle 'elitès' in uno scontro all'interno della Casa Bianca risalga alla 'Crisi di Cuba', quando furono fermate dalla volontà di tentare strade alternative dei due Kennedy (finiti poi maluccio) e di McNamara. Obama ne è una fotocopia sbiaditissima : si è trovato schiacciato da quelle stesse enormi pressioni, ma ha ceduto ... (anche perchè probabimente terribilmente isolato e solo ..., senza una 'sua squadra')

    Il discorso di Kerry, assolutamente penoso (della serie : non ci interessano le prove raccolte dall'ONU, perchè prese in ritardo ed in modo sbagliato - le 'nostre' sono assolutamente migliori e certe - e questo prima ancora di sapere cosa diranno gli ispettori delle Nazioni Unite) è il sintomo di una totale acriticità, in buona o malafede che sia.

    Questi penso siano gli elementi in assoluto più preoccupanti, perchè rappresentativi di una superpotenza (anzi, LA superpotenza) nella quale i processi democratici sono ormai quasi solo formali. E non pensiate che il ricorso al Congresso sia la prova del contrario. Il Congresso è la sede ove si esercita maggiormente, quotidianamente, il potere di quelle stesse 'elites'.

    Quanto poi a GBR e FRA, a Cameron e Hollande (o Sarkozy prima), questi rigurgiti interventisti / neo-imperialisti (totalmente fuori luogo : se si rendessero conto di essere ormai dei 'nani economici', peraltro quasi falliti ...), che le ha colpite dalla fine della 'Guerra Fredda' è totalmente inspiegabile, in modo razionale ... Purtroppo, il fatto di detenere un proprio arsenale nucleare contribuisce a mantenerli in una totalmente irrealistica 'grandeur' ...
     
  13. Invernomuto

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    Neppure io ho letto analisi molto profonde, (ma con il campionato che riparte, chi se le legge :( ?), però mi ha stupito l'intervista passata al TG (credo fosse il TG2) al direttore della Rivista Italiana Difesa, che sosteneva le tesi, sicuramente impopolari di fronte al bombardamento mediatico con le immagini dei bambini morti, sostenute qui su NWI in questa discussione: Assad sta vincendo la guerra, non avrebbe interesse a usare il Sarin, un attacco non ha molto senso. Purtroppo gli hanno concesso 30 secondi...

    Ciao.
     
  14. GyJeX

    GyJeX

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    l'hanno mostrata anche a rainews stamattina prima delle 8
     
  15. Invernomuto

    Invernomuto -

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    A chi ti riferisci con circoli "particolari"?

    Si, in effetti ora che mi ci fai pensare ci sono inquietanti parallelismi con la crisi cubana.
    Ho rivisto di recente, per l'ennesima volta "Thirteen Days", film molto interessante sulla crisi di Cuba (anche se non so quanto veritiero) perché fa riflettere su quanto sia difficile, anche per "l'uomo più potente del mondo", spegnere la macchina militare quando questa decide di mettersi in moto.
    Inquietante...

    A mio avviso l'ambasciatore siriano ci ha azzeccato: "Obama è salito sull'albero e non sa più come scendere". Chiedere il voto al Congresso è un modo per prendere tempo e magari scendere dall'albero senza cadere...
    Tutto sommato il ricorso al Congresso è una buona mossa: non c'é una enorme fretta di intervenire perché è un intervento punitivo e non preventivo, il Presidente si smarca e mette i vari rappresentanti politici di fronte alle loro responsabilità. Quello che contesto/ non capisco è il discorso di Kerry, sembrano schizofrenici...

    Assolutamente d'accordo, peraltro non mi sarei mai aspettato questa smania "interventista" da parte di Hollande.

    Ciao.
     
  16. Rio

    Rio

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    Secondo me Obama ha fiutato il progressivo deterioramento del potere militar-politico USA (a discapito di Cina, Russia, e potenze regionali) e ha cercato di "mostrare i muscoli", preparandosi ad una boutade per dimostrare che "se gli usa vogliono far qualcosa, lo fanno" e far vedere che il potere USA è superiore a quello delle altre potenze.
    La frase "possiamo attaccare anche oggi, o tra un mese" ne è la dimostrazione.
    Gli USA non hanno saputo gestire la strategia internazionale post 11 settembre: pensavano che l'afghanistan prima (e l'Iraq poi) sarebbero state operazioni semplici e veloci, ma non è stato così; la potenza economico-politica USA è stata erosa dai bric (non ho inserito il sud africa) e africa e sud america sono scappati al controllo dello zio Sam; non si è mai capito quale sia il reale obiettivo a lungo termine della politica estera americana, benchè ci siano stati due mandati di 8 anni.
    Gli USA secondo me vogliono solo mostrare i muscoli, e ribadire la loro potenza politico-militare, come per dire "ehi, dittatore dello staterello x, se rompi troppo ti trovi un drone nella doccia". E' stata scelta la siria perchè c'è la pressione saudita e l'Iran nell'area, ma secondo me si sarebbe usato come pretesto qualunque altro stato su cui collimavano gli interessi delle tre grandi potenze.
     
  17. GyJeX

    GyJeX

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    mostrare i muscoli ?? ma a chi ?? ormai l'opinione pubblica se ne sbatte di queste proiezioni di potenza tecnologica, la bimbominkiocrazia guarda i missili che partono sull iphone e poi torna a giocare a callovdiuti... Quando gli USA avranno bisogno di una guerra seria per "mostrare i muscoli" allora un c-130 abbatterà due F-22 su Washington mentre i nord koreani attaccheranno a piedi la casa bianca e Leonida urlerà "Olimpo è caduto! Olimpo è caduto!"
     
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  18. panzerJager

    panzerJager

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    Ma in tutto ciò come procedono le operazioni sul campo?

    Mi pareva di aver letto non troppo tempo fa che i ribelli avessero ripreso una base logistica dell'esercito nei pressi di Aleppo (forse a sud-est, verso il deserto), compromettendone le capacità di rifornimento.
    Mentre la pressione contro Damasco, proveniente dal confine giordano, si sia rifatta consistente.

    Notizie più fresche / accurate?
     
  19. GyJeX

    GyJeX

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    intendi Khanasir ? l'hanno presa il 24-26 agosto e adesso Aleppo risulta assediata. Nel complesso le cose si stanno facendo un po' complicate per la ribellione, specie a Damasco e sulla costa
     
  20. panzerJager

    panzerJager

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    Si, esatto.
    Aleppo assediata? Ma i lealisti non stavano già assediandola da tempo a loro volta?
     

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