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Historia Tusciae 1399-1821

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Dark_Angel_Of_Sin, 28 Aprile 2011.

  1. Pinky

    Pinky

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    Di chi è il turno?
     
  2. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    di chi se lo prende.. ho perso il conto :(

    saluti
    DAoS
     
  3. patton87

    patton87

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    DAoS vai tu, poi io poi ciresola poi pinky e ricominciamo
     
  4. Pinky

    Pinky

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    ok ma non so se ce la faremo, mancano pochi anni
     
  5. patton87

    patton87

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    Già saranno 3 max 4 re. comunque sia purchè si giunga alla fine
     
  6. Ciresola

    Ciresola

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    Fatemi un fischio quando tocca a me (magari tramite mp) e mi allerto subito ;)
     
  7. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    tornato oggi dall'austria :D
    comunque ok, me lo piglio io.. ma non posterò prima di venerdi/sabato..

    saluti
    DAoS
     
  8. patton87

    patton87

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    sei stato dal nemico? spia!
     
  9. Pinky

    Pinky

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    Guardie, giustiziatelo!
     
  10. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    piccolo aggiornamento
    ho sconfitto due volte la borgogna :D ed alla fine di ogni guerra ho perso l'elezione ad imperatore XD


    saluti
    DAoS

    p.s.
    finito il 22 settembre 1778

    l'espansione italiana sotto Francesco III de Medici
    [​IMG]

    il mondo nel 1778
    [​IMG]

    p.p.s.
    i link funzionano, anche se non mostra l'anteprima :D
     
  11. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    L'Italia di Francesco III de Medici (1735-1746)

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    Alla morte di Gian Galeazzo il timone della nazione fu preso da Demetrio di Saluzzo, congliere anziano. Il primo atto della reggenza fu la reintroduzione della vecchia bandiera dell'Italia medicea, tanto cara al consiglio ed al nuovo re, che portava lo stesso nome del primo sovrano della famiglia. In secondo luogo il consiglio di reggenza si adoperò per rialzare le relazioni con gli elettori del SRI, cercando di assicurare l'elezione del sovrano italiano. Sul fronte interno, invece, i consiglieri cominciarono un vasto piano di fortificazione, per mettere al riparo quante più provincie possibile.
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    I tre anni successivi videro l'Italia impegnata in una guerra coloniale contro la Persia ed i suoi alleati, a fianco della Castiglia. I primi combattimenti si ebbero nell'africa occidentale, dove le armate del Mali furono rapidamente annientate; tuttavia queste rapide vittorie non portarono nulla in mano italiana in quanto la Castiglia decise di siglare una pace separata con lo Stato africano, che fu costretto a liberare il Sokoto. Non diversamente andò sul fronte indiano dove, anche se le truppe italiane ebbero gioco facile contro le truppe del Balucistan, la Castiglia decise di firmare una pace separata, lasciando nuovamente l'Italia a mani vuote. Nel 1738, dopo anni di combattimenti infruttuosi, il consiglio decise di firmare una pace bianca con la Persia.
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    In quegli anni di guerra si assistè anche alla creazione di una vasta tela di legami dinastici con le principali famiglie reali, come quella britannica e quella castigliana, nonché al rafforzamento delle relazioni con i rami cadetti della famiglia, come quello greco. Sul fronte interno si ebbero, invece, meno eventi importanti, tra questi ci fu l'ottenimento dello status di provincia da parte della colonia di Asdia, la conversione degli eretici di Seminole e Charcas e la radicale riforma agraria della capitale, fortemente voluta da Demetrio. Oltre a questi eventi tangibili si assistè anche ad una ventata di innovazione, favorita da tutto il consiglio di reggenza, che spianò il campo ad importanti innovazioni nella tecnologia produttiva ed alla costruzione di numerose manifatture.
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    Dopo 7 anni di reggenza Francesco de Medici salì finalmente al trono. Il suo primo atto di governo fu l'espulsione di Demetrio di Saluzzo, inviso sia a lui che agli altri consiglieri a causa della sua gestione centralistica del potere negli anni precedenti. In secondo luogo il re fece passare una legge di riorganizzazione della giustizia nonché, sulla scia di quanto fatto sotto la reggenza, una legge per l'abolizione della schiavitù.
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    Nei mesi successivi l'incoronazione, data la bassa legittimità del sovrano, si assistè nuovamente ad una grande campagna diplomatica per favorire unioni matrimoniali tra l'Italia e gli altri stati chiave dell'Europa, non trascurando i rami cadetti della famiglia. Oltre a questo si assistè anche ad una generale riorganizzazione dell'esercito, che venne modellato sul modello tedesco. Pochi mesi dopo le nuove truppe ebbero occasione di mostrare il loro valore nella guerra che vide la Castiglia opposta al Portogallo e l'Olanda. Deciso a non ripetere gli errori della guerra persiana, il re diede ordine di avanzare rapidamente in africa, contro il Capo, ed in sudamerica, contro le colonie portoghesi della costa settentrionale; suo obbiettivo, infatti, era di completare l'occupazione di quelle due aree. Le operazioni in africa si svolsero senza problemi; quella in america, invece, videro l'assedio di Pernabuco da parte dei portoghesi, che erano riusciti a sconfiggere la milizia italiana locale, comandata dallo zio del re, Gian Carlo.
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    Mentre la situazione in america era ferma, vennero aperti nuovi fronti: in europa, dove le Baleari caddero dopo pochi giorni di assedio; ed uno in africa occidentale che vide, dopo la caduta del Sokoto, un'imponente offensiva italiana contro le milizie coloniali portoghesi. Negli stessi giorni cadeva anche la fortezza del Capo, chiudendo così il fronte. Mentre in america ed africa occidentale infuriava la guerra, a Rio della Plata veniva completata un'università, che subito venne affidata ad un importante filosofo, Giordano Pignatelli. Uno tra i primi lavori del filosofo, dopo l'insediamento, fu la pubblicazione di un manifesto che, visti i forti legami dinastici, chiedeva al re di sottomettere la Francia.
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    Nei mesi successivi si assistè all'occupazione delle colonie portoghesi in america, mentre i portoghesi presero Pernabuco e cominciarono ad assediare numerose altre provincie, sia americane che europee. La presa di Rio Grande, tuttavia, liberò le due armate americane che, in capo ad alcuni mesi riuscirono ad annientare le forze portoghesi ed a riprendere il controllo delle provincie sudamericane.
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    Con il passare dei mesi l'offensiva in africa occidentale diede i suoi frutti; infatti, nel luglio del 1744 tutte le colonie portoghesi nell'area furono occupate. Questo persuase il re a chiedere la pace, prima che potessero farlo i castigliani. I termini di questa furono particolarmente duri per i portoghesi che persero il Capo, le colonie sudamericane e le baleari; furono inoltre costretti a liberare la Georgia. A causa di queste grandi conquiste territoriali, il resto d'Europa cominciò ad allarmarsi ed a guardare con accresciuto sospetto, e malcelata invidia, all'Italia. Per questo motivo il re si vide costretto a chiamare un importante diplomatico, Vittorio di Paesana, nel consiglio, dandogli subito il compito di distendere le relazioni internazionali.
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    Poche settimane dopo, tuttavia, l'Italia fu nuovamente in guerra, questa volta a fianco della Gran Bretagna, contro il Gondwana, anche se solo nominalmente; infatti venne subito siglata una pace bianca. Pochi giorni prima della pace con gli indiani, il Mali dichiarò guerra all'Italia, sperando di riconquistare i territori perduti. La guerra, contro le speranza degli africani, vide solamente successi italiani che, in capo a pochi mesi, portarono alla pace di Kumasi, che vide il Mali rinunciare alle rivendicazioni territoriali su quella provincia ed ai trattati con il Kanem Bornu e l'Adal.
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    Gli anni successivi videro un ulteriore consolidamento dei legami dinastici dei Medici; tuttavia questi non riuscirono a garantire l'elezione di Francesco III al soglio del SRI, che venne nuovamente preso dai re bavaresi.
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    TBC
     
  12. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    L'Italia di Francesco III de Medici (1746-1756)

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    Gli anni dal 1746 al 1748 passarono senza nessun avvenimento di rilievo, in quanto l'Italia era impegnata a migliorare la sua reputazione, per poter ambire a nuove conquiste territoriali ed alla corona del SRI. Per mettere i bastoni tra le ruote all'imperatore corrente, Francesco III votò contro le riforme imperiali nella dieta di Dessau, ma il suo voto contrario non bastò a fermare Leopoldo Ferdinando III di baviera, che ottenne l'assenso della maggioranza.
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    Dopo questo scacco, e con una reputazione abbastanza buona, Francesco III decise di far valere le rivendicazioni italiane sulla Francia. Venne quindi dichiarata la guerra e, dopo pochi giorni, a fianco della Francia scesero in campo Borgogna, Svizzera e Trier. Il re italiano decise di condurre la guerra da solo, fiducioso nella forza delle sue armi.
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    I mesi successivi, tuttavia, provarono che l'Italia da sola non poteva fare molto contro la coalizione nemica; infatti, nonostante il gran numero di vittorie riportate sul campo, l'esercito italiano non riusciva a sfondare su nessun fronte europeo; diverso discorso per gli altri continenti dove le truppe italiane riuscirono a conquistare un gran numero di territori. Per questo motivo Francesco III fu costretto a chiedere l'aiuto della Gran Bretagna e della Castiglia; di fronte a quest'inatteso evento, la Borgnogna richiese l'aiuto dei suoi satelliti germanici che, tuttavia, non disponevano del numero di truppe necessario ad essere efficacemente d'aiuto.
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    L'entrata in guerra dei due potenti alleati aprì nuovi fronti e costrinse le armate borgognone a dividersi, facilitando così l'avanzata italiana sul suolo europeo. Quest'avanzata si rivolse soprattutto a distruggere le armate nemiche che avevano sfondato nel suolo italico, e contro la Francia.
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    Quest'ultima cadde due mesi dopo, consegnandosi senza condizioni nelle mani del re italiano che decise di rendere il re di Francia un vassallo, privandolo altresì dei territori sudamericani e riportandolo nell'alveo della vera fede.
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    Dopo la caduta della Francia la guerra continuò per alcuni mesi, fino alla pace di Parigi, dove i borgononi rinunciarono ad alcune rivendicazioni territoriali ed alla Navarra in cambio della pace.
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    La Castiglia, tuttavia, era ancora impegnata nella guerra contro il Portogallo. Finita la guerra contro la Borgogna richiese nuovamente l'aiuto italiano che, visto l'aiuto dato nella precedente guerra, venne concesso. La guerra, tuttavia, durò solo pochi mesi e si concluse, dopo l'occupazione delle colonie centroamericane, con la firma della pace.
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    Negli anni successivi si assistè nuovamente ad un periodo di calma per l'Italia; tuttavia crescenti tensioni stavano salendo in superficie: sia interne, vista la creazione del movimento brasiliano per l'indipendenza, sia esterne, viste le ambizioni imperiali di Francesco III. Queste ultime degenerarono dopo pochi anni, quando l'Italia si mosse per dichiarare guerra alla Savoia, rea di non appoggiare i fratelli italiani nel SRI.
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    Le truppe italiane sconfissero rapidamente quelle savoiarde, tuttavia gli imperiali restavano in armi. Per questo motivo Francesco decise di muovere le truppe attraverso la neutrale austria, per portare la guerra direttamente in territorio bavarese. Dopo mesi di scaramuccie, le truppe si scontrarono nella piana della città di Costanza; dopo molti giorni di battaglia le truppe italiane riuscirono a sconfiggere gli imperiali.
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    A quell'epica battaglia seguirono molte altre, tutte vinte dalle truppe italiane, anche se alcune di esse furono vittorie di Pirro. Per mettere fine alla guerra, dopo che gli italiani avevano preso i Sudeti e Costanza, i diplomatici dei due stati si incontrarono a Monaco, per decidere le condizioni di pace. Gli italiani si presentarono in vantaggio, ed ottennero la fine del vassallaggio bavarese sulla Savoia, nonché una modesta somma di denaro.
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    TBC
     
  13. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    L'Italia di Francesco III de Medici (1756-1778)

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    Dopo la liberazione dal giogo bavarese, la Savoia divenne un sostenitore fedele dell'Italia, anche vista la rilevante presenza militare ai suoi confini. Ma questa buona notizia venne rapidamente raggiunta da un'altra: l'erede al trono, Rainero, contrasse una malattia che lo portò alla morte. Per questo motivo Francesco ordinò ai suoi diplomatici di cominciare a cercare un'altra regina, per consolidare i rapporti con le potenze europee e dare alla nazione un nuovo erede al trono. Tuttavia, a causa della bassa reputazione dell'Italia, i mesi passarono senza che nulla accadesse, fino a quando la Castiglia decise di richiedere nuovamente l'appoggio italiano nella guerra contro il Portogallo. Questa volta la guerra venne combattuta principalmente sul mare, dove le flotte si scontrarono due volte, con esiti opposti. Mentre in america infuriava la guerra il consiglio consigliò Francesco di muovere verso nuove forme economiche, seguendo le intuizioni dello Smith, famoso economista. Nello stesso periodo scoppiò la guerra tra Gran Bretagna e Castiglia; Francesco, dovendo scegliere, mantenne l'alleanza con Londra, scaricando i castigliani. Qualche mese dopo la guerra contro i portoghesi finì, in quanto la Castiglia, per potersi dedicare al conflitto con i britannici, decise di reclamare solo la provincia di Porto.
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    L'anno successivo vide il definitivo rafforzamento della reputazione internazionale italiana; il che permise al sovrano di volgere nuovamente gli occhi alla conquista dell'Africa; ed alla definitiva distruzione del Mali.
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    Dopo alcuni mesi di combattimenti, il Mali era in ginocchio e pronto per essere annesso; tuttavia pressioni dalle grandi potenze europee fecero in modo che Francesco si accontentasse della provincia di Jenne, che gli consentiva di continuare l'espansione coloniale nell'area.
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    Pochi mesi dopo i ribelli nordamericani proclamarono l'indipendenza, riunendosi sotto la bandiera degli USA. Come nazione coinvolta nella ribellione, la Gran Bretagna richiese l'aiuto dell'Italia nel conflitto. Francesco accettò a malincuore la guerra, sperando di poter siglare quanto prima una pace bianca che, vista la lontananza del teatro di guerra, seguì pochi mesi dopo.
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    L'intero anno successivo venne speso a migliorare i rapporti con le nazioni europee e con i vassalli, specialmente Mantova. Infatti quella piccola città continuava a resistere da secoli alle mire dell'Italia; finalmente il 29 aprile 1762 la città venne annessa, anche se questa manovra irritò non poco gli altri vassalli italiani.
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    Dopo aver passato un altro anno a migliorare i rapporti il re guardò nuovamente alla Borgogna e, ansioso di ridimensionare la loro potenza, raccolse le forze per dichiararle guerra, mirando a liberare quante più nazioni possibile per diminuirne l'estensione territoriale.
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    Il primo anno di guerra vide risultati altalenanti, infatti gloriose vittorie e cocenti sconfitte si susseguirono fino alla battaglia della Provenza, dove le truppe di Colonia, un elettore del SRI, vennero annientate, liberando così alcune armate che vennero mandate a rafforzare i confini con Svizzera e Borgogna.
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    Alle vittorie in europa seguirono rapidamente conquiste in India, dove i residui possedimenti borgognoni vennero occupati, America ed Africa. Queste importanti conquiste cominciarono ad indurre il sovrano borgognone alla pace. Mentre le truppe avanzavano in territorio nemico, nella lontana isola di Giava i ribelli conquistavano e sconfiggevano le truppe italiane, costrette alla difensiva; tuttavia, a causa del conflitto in corso, non si potè mandare aiuti e la rivolta riprese nuovo slancio.
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    La guerra, dopo anni di estenuanti combattimenti, finì nel 1765, quando le delegazioni italiana e borgognona si incontrarono nel Maine, occupato dalla Normandia, per firmare la pace. Questa vide i possedimenti sudamericani e indiani passare di mano; oltre a questo la Borgogna fu costretta a liberare Cleves e Colonia, stati imperiali.
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    Poco dopo le spie italiane riuscirono a sobillare la popolazione nativa dell'ultima colonia borgognona in India, assicurandosi così la fine delle colonie della Borgogna in quell'area.
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    La fine dell'epica guerra contro la Borgogna ispirò alcuni tra i più importanti artisti italiani che, ampiamente finanziati da Francesco, costruirono un grandioso monumento nell'antica capitale di Firenze.
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    Oltre a questo la fine della guerra consentì a Francesco di concentrarsi sulla ribellione di Giava, che fu annientata dopo pochi mesi di aspri combattimenti nella giungla.
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    Negli anni successivi la situazione interna restò calma, in quanto l'Italia era impegnata nel migliorare la propria reputazione, mentre quella estera fu molto movimentata; infatti molti stati americani, sulla scia degli USA, dichiararono la propria indipendenza. Nel 1770 il Venezuela e la Colombia, il primo subito annesso dalla Lega anseatica ed il secondo coinvolto in una breve guerra senza conseguenze con la Gran Bretagna e l'Italia.
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    Nel 1771 fu la volta del Congo, che si ribellò al governo della Borgogna e subitò iniziò una guerra per riconquistare i territori perduti. L'anno successivo divennero indipendenti il Perù ed il Cile, anche questa volta l'Italia entrò in guerra, senza risultati, contro queste ex colonie. Il biennio 1773-1775 vide una ritrovata pacificazione nel campo internazionale, in quanto gli stati resisi indipendenti erano riusciti a sopravvivere; anche sul versante interno fu un periodo calmo per l'Italia, che vide avanzamenti tecnologici in tutti i campi. Nello stesso periodo, però, la popolazione italiana dell'Auvergne era andata aumentando e, vedendosi discriminata dai governatori della Borgogna, richiese l'aiuto di Francesco III che lo accettò volentieri, vedendo un'altra occasione per terminare il dominio borgognone.
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    I primi scontri si ebbero in Provenza, dove l'armata nemica fu rapidamente annientata; poi gli italiani avanzarono senza problemi in Svizzera, in quanto l'esercito nemico aveva deciso di ritirarsi verso i confini della Borgogna, conquistando rapidamente Chur, Schwyz, Wallis e Freiburg; oltre ad un paio di provincie borgognone e tutta la Provenza.
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    Le prime battaglie campali si ebbero solo un anno dopo, quando quasi tutta la svizzera era stata conquistata e le truppe italiane controllavano gran parte della Borgogna meridionale.
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    Solamente un paio di mesi dopo la Borgogna era in ginocchio, in quanto gran parte del suolo era occupata dalla coalizione italiana. Per questo motivo Francesco, vista anche la preoccupante situazione interna, decise di chiedere la pace. Questa vide il passaggio di tre provincie dalla Borgnona alla coalizione, la rinuncia a molte rivendicazioni territoriali, la liberazione di uno Stato ed il pagamento di una moderata somma di denaro.
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    La guerra, tuttavia, provocò lo spostamento di una grande passa di profughi italiani, che si stanziarono nelle vicinanze di Lione, garantendo così un altro casus belli.
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    Alcuni mesi dopo un altro stato sudamericano proclamò l'indipendenza, Haiti. In questo caso, tuttavia, dato che alcune provincie italiane nella zona erano state occupate, Francesco III si vide costretto a dichiarare la guerra per riprenderle. Dopo pochi giorni di combattimenti il governo di Haiti ritornò le provincie occupate e la pace scese sul continente.
    [​IMG]
    EoC
     
  14. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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  15. patton87

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    A chi tocca?
     
  16. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    a te! :D

    saluti
    DAoS
     
  17. Pinky

    Pinky

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    Patton sarà l'ultimo re d'Italia. (Maybe)
     
  18. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    43 anni sono molto lunghi! (e non c'è reggenza..)

    saluti
    DAoS
     
  19. Pinky

    Pinky

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    Manderemo qualche sicario per fare più velocemente :contratto:
     
  20. patton87

    patton87

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    C'è qualcuno che ha giocato una sola volta? Io ho fatto due turni
     

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