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La (seconda) Battaglia dell'Atlantico

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da rob.bragg, 21 Dicembre 2012.

  1. rob.bragg

    rob.bragg

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    Non ho nessun elemento per dimostrare scientificamente che si potesse fare. Ho solo ipotizzato che la Germania, con una pianificazione navale completamente differente, fin dall'inizio degli anni '30 (quindi con lo Z-Plan e tutte le sue idiozie mai nemmeno immaginato) potesse realizzare quello che poi ha fatto, ma con un anno di anticipo.

    1939 : da 18 a 50 = + 32
    1940 : da 50 a 199 = + 149, ma possiamo anche immaginare, conservativamente, solo da 50 a 100 = +50

    Nel 1939, se la pianificazione fosse stata tale da parecchi anni, commissionare 32 U-Boote (e del Typ.VII) in più non penso sarebbe stato un problema. Si trattava di circa 24.000 ton di dislocamento (meno della metà della Bismarck); solo 3 sommergibili in più (in un anno) per ciascuno di quei 9/10 cantieri principali che solo due anni dopo ne avrebbero sfornati 2/3 al mese ! La stessa cosa vale per gli equipaggi : una trentina di Typ.VII in più avrebbero comportato circa 1.500 uomini da addestrare (la solita Bismarck ne aveva 2.000 !).

    Non penso quindi ci sarebbe stato un problema di cantieri, acciaio, carburanti, siluri, addestramento, con una corretta pianificazione (e avendo rinunciato alle corazzate, alle portaerei e similaria).

    I numeri 'anticipati' per il 1940 sono certo più rilevanti, ma, ripeto, furono comunque target poi effettivamente raggiunti, 12 mesi dopo, in condizioni di 'stress' industriale e di competizione per le risorse ben maggiore. Vale sempre il concetto della pianificazione, nell'ambito di una strategia totalmente differente, che 'gente' più lungimirante / intelligente e che pianificava una guerra avrebbe dovuto avere, dopo aver perso quella precedente.

    Vorrei comunque sottolineare come il numero effettivo di U-Boote operativi e mediamente in mare, nel 1939-40 (vedi post successivo) fu assolutamente risibile; anche solo una ottantina di sommergibili commissionati in più (e quindi un incremento di circa 25/30 operativi, 15 mediamente in mare), avrebbe significato un RADDOPPIO delle forze disponibili.

    L'Accordo Navale Anglo-Tedesco (AGNA) del 1935 prevedeva un massimo, per i sommergibili, del 45% (contro il 35% della flotta nel suo totale) di tonnellaggio tedesco rispetto a quello delle marine del Commonwealth; ma con la clausola che, per i soli sommergibili, il 45% poteva diventare il 100%, con preavviso.

    Nel 1939 la RN schierava quasi 70 unità (delle quali una ventina da 500-600 ton ed i rimanenti da 1.200-1.600 ton), per circa 82.000 ton di naviglio. La Germania invece 2 Typ.IA, 6 Typ.IIA, 15 Typ.IIB, 8 Typ.IIC, 10 Typ.VIIA, 16 Typ.VIIB, per un totale di 57 unità e 28.000 ton. ! (il 35% esatto). 32 Typ.VIIC in più avrebbero rappresentato solo altre 24.000 ton., per un totale che sarebbe arrivato a 52.000 ton. (solo il 63% dei britannici !) : ampiamente nei trattati.

    Ma usando lo schnorkel (modello 'Oelfken'), a quota periscopica e con i diesel, un Typ.VIIC poteva navigare in immersione a 10/11 nodi in modo continuativo.
     
  2. rob.bragg

    rob.bragg

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    Un pò di dati e di analisi

    [​IMG]

    I numeri parlano da soli : la Battaglia dell'Atlantico terminò di fatto nel 1943, ma già dalla metà del 1942 stava volgendo contro la U-Boote-waffe. Dopo quella data, gli U-Boote divennero facili bersagli; e dopo i primi mesi del 1943 divennero in pratica dei 'kamikaze', con un ratio navi affondate / U-Boote persi prima vicino ad 1 e poi sempre più basso, fino a 0,2/0,3. Continuare a farli operare in quelle condizioni fu un atto criminale.

    Analizzando per periodi :

    1) Dall'inizio della guerra a metà 1941 : gli U-Boote operativi furono pochissimi (mediamente una trentina) e quelli 'in zona di operazioni' (= 'at sea'; 'Frontboote' = operativi, in zona di operazioni + quelli in transito) ancora meno (mediamente 14 !!!); con queste forze scarsissime, i tedeschi riuscirono ad affondare 875 navi per 4.160.000 ton., con una media nel periodo giugno '40 / maggio '41 che si avvicinava alle 300.000 ton. / mese (il rateo di sostituzione delle costruzioni navali inglesi fu mediamente pari a circa 200.000 ton, durante la guerra), 3,5 navi e 19.000 ton per sommergibile / mese.

    Da notare che nel primo sottoperiodo (da settembre '39 a maggio '40), i risultati furono piuttosto scarsi, nonostante la quasi assenza di contrasto (sistema dei convogli da perfezionare, navi di scorta molto scarse) per il semplice fatto che metà dei sommergibili tedeschi (i Typ.II) erano costieri, che potevano operare solo nel Mare del Nord (o nel Baltico) e con prestazioni veramente penose !

    Nei primi venti mesi di guerra furono persi solo 42 U-Boote (uno ogni 32 navi affondate), dei quali una trentina a causa delle navi di scorta, 4-5 a causa di aerei e gli altri per cause diverse (mine, ecc.).

    2) Dal giugno 1941 al maggio 1942 : il numero di battelli operativi raddoppiò, ad una media di 85, dei quali 40 giornalmente in zona di operazioni; vennero affondate 673 navi per 3,3 milioni di tonnellate, mantenendo la media di circa 300.000 ton. / mese (1,4 navi per circa 7.000 ton per sommergibile / mese), ma perdendo 45 unità (una ogni 15 navi affondate), delle quali una decina a causa degli aerei. Il gioco si faceva duro, ma era ancora assolutamente pagante.

    3) Dal giugno 1942 al maggio 1943 : il numero di battelli operativi raddoppiò ancora, ad una media di 194, dei quali 97 in zona di operazioni; vennero affondate 1,047 navi per 5,7 milioni di tonnellate (media a circa 475.000 ton. / mese, ma nel frattempo i cantieri americani erano entrati nella partita, con una capacità di quasi 1.000.000 ton / mese al massimo regime), 0,9 navi per circa 5.000 ton per sommergibile / mese, ma perdendo 164 unità (una ogni 6 navi affondate, sempre meno !), delle quali circa 120 (cioè 3/4 !) a causa degli aerei.

    La partita era diventata un gioco al massacro reciproco. Ma sarebbe stato ancora possibile, da parte tedesca, avere performance più che decenti e sostenibili, perdendo molti molti meno U-Boote, se i vascelli fossero stati dotati di schnorchel ed avessero potuto navigare in immersione, evitando in gran parte la rilevazione radar e quindi la minaccia aerea.

    4) Poi dopo la metà del 1943 la battaglia si trasformò in una mattanza per i poveri, coraggiosi equipaggi tedeschi. Dalla metà del 1943 alla fine della guerra i ratei di affondamenti di navi alleate si ridussero a valori terribilmente bassi; il 65/70% degli U-Boote fu affondato da aerei (che localizzavano i vascelli in superficie e/o, se dotati di radar centimetrici, anche a quota periscopica) ! E con un rapporto tra navi mercantili affondate e sommegibili persi che divenne drammaticamente minore di uno !

    Questi dati impressionanti (soprattutto la rilevanza assoluta della minaccia degli aerei ASW) confermano la scarsissima lungimiranza dell'OKM / BdU in termini scientifici, tecnologici e tattici, ma anche lo scarso peso relativo che ebbe l'ASDIC (solo una parte dei sub affondati da navi fu rilevato con ASDIC; la gran parte ancora con radar), se non nella fase finale della 'caccia', quando lo scontro avveniva, con i DE e le altre navi di scorta, a breve raggio.

    E dimostrano anche come sarebbe potuta cambiare l'evoluzione della battaglia stessa, se i comandi germanici avessero capito cose banali, come, ad esempio, il fatto che gli aerei ASW ed i radar (che nella I G.M. non esistevano) rendevano obbligatorio modificare totalmente l'approccio e pensare al sommergibile per quello che in effetti è : un sottomarino, che opera in immersione e non una semplice 'torpediniera furtiva'.

    . . .

    edit :

    questo è il link dell'immagine

    http://imageshack.us/photo/my-images/856/battleofatlanticdata.jpg/

    I dati relativi allo splitting delle perdite di U-Boote in base alla causa (navi di superficie, aerei, altro) purtroppo non avevano un dettaglio mensile (come gli altri), ma erano raggruppati per i periodi indicati con le parentesi graffe. Tutti i vari ratios li ho costruiti in base ai dati mensili indicati.

    NB 1 : questa fonte utilizza dati degli archivi tedeschi, che non quadrano perfettamente con i dati delle fonti britanniche, quasi sempre citate (anche in alcuni dei miei post precedenti). Ad es., il numero totale degli U-Boote prodotti, impiegati, persi, differisce leggermente. Idem per le perdite di naviglio alleato. Questa fonte è però molto dettagliata perchè riporta storie e destino di ciscuno dei 1.000+ sommergibili.

    NB 2 : le cause delle perdite globali di naviglio alleato sono generalmente indicate in 14,7 milioni di ton. da U-Boote (qui 14,8), 2,8 da aerei, 1,6 da navi di superficie / corsare, 1,4 da mine = circa 20,5 milioni di ton.
     
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  3. Invernomuto

    Invernomuto -

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    @Rob, dati interessanti, grazie.
    Una richiesta: riesci a rendere l'immagine scaricabile o ingrandirla in qualche modo? Si riesce a leggere solo con lo zoom via browser ed è poco agevole.

    Ciao.

    Edit: per le perdite ho capito la suddivisione...
     
  4. supertramp

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    Ho provato un po' a cercare ma non ho trovato granchè, penso fosse sarebbe anche interessante sapere la percentuale di tonnellate arrivate rispetto al partito e quando questi affondamenti stavano influenzando lo sforzo di guerra inglese. Per capire se effettivamente una maggiore attività degli U-boot potesse portare effettivamente allo sfinimento l'esercito o la popolazione inglese.
     
  5. GyJeX

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  6. Amadeus

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    Analisi interessante e condivisibile.
    Pensi, comunque, che una maggiore lungimiranza dei vertici della Kriegsmarine sarebbe davvero bastata per modificare l'esito della battaglia per l'Atlantico in maniera significativa? Certo, i tedeschi avrebbero potuto anche pensare ad utilizzare lo Schnorkel per i diesel già nel 1940, oppure essere meno ottusi sulla apodittica sicurezza che un radar centimetrico fosse di impossibile realizzazione. D'altro canto, visto che, come dici tu, il punto tecnico/tattico cruciale è il passaggio dal concetto di battello sommergibile a quello di battello sottomarino, mi chiedo se qualcosa di meno di una flotta di Typ XXI pronta all'azione un anno prima di quanto realmente accaduto, sarebbe bastata a fare la differenza.
     
  7. rob.bragg

    rob.bragg

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    Non sono in grado ovviamente di sapere come e quanto sarebbe cambiata l'evoluzione della Battaglia dell'Atlantico.

    IMHO, ci sono da considerare entrambi i fattori :
    a) ipotesi di un maggior numero di U-Boote operativi, fin dall'inizio ;
    b) ipotesi di adozione molto anticipata (tecnicamente fattibile e plausibile) dello schnorkel.

    Il punto a) avrebbe influito in modo almeno proporzionale, fin dall'inizio, anche a parità di tattiche navali ;
    Il punto b) avrebbe influito, dal 1941, nella riduzione della rilevabilità (tramite radar decimetrici), e quindi delle perdite, degli U-Boote, se il BdU avesse, con l'introduzione dello schnorkel stesso, modificato (come logica conseguenza) le tattiche, passando ad una operatività (transito, pattugliamento, attacco) sempre a quota periscopica.

    Tutto ciò poteva valere fino almeno all'inizio del 1943 (radar centimetrici sugli MP-ASW), con un maggior numero di batteli in zona d'operazioni ed un minor tasso di perdite.

    Quanto avrebbe influito ? Impossibile da quantificare. Ma sicuramente le perdite di naviglio alleato sarebbero aumentate in modo notevole, e, proporzionalmente, l'intralcio ai traffici, le preoccupazioni, gli sforzi di contrasto ASW necessari, ecc.ecc. ; complessivamente :

    1) dubito che si sarebbe potuti arrivare ad una riduzione di rifornimenti attraverso l'Atlantico tale da modificare realmente il corso della guerra ;

    MA

    2) penso che la richiesta di maggiori risorse, da dedicare alle costruzioni navali e alla lotta ASW, avrebbe modificato (quanto meno in termini temporali) le opzioni e la pianificazione strategica alleata

    E QUINDI :

    3) la cost-effectiveness della guerra sottomarina, da un punto di vista strategico, sarebbe enormemente aumentata.


    Degli ipotetici U-Boote Typ.VIIC con schnorkel, con tattiche di operatività a quota periscopica, fin dal 1940 (minori perdite e maggiore comprensione della guerra sottomarina da parte del BdU) avrebbero potuto condurre in modo più naturale, meno improvvisato e sostanzialmente anticipato, ai Typ.XXI, magari dall'inizio del 1944 (un anno prima - tecnicamente fattibile, se la necessità / volontà di un simile vascello forse sorta in tempi antecedenti); la U-Boote-waffe avrebbe avuto una 'fase critica' di un anno (1943), ma con perdite inferiori; non ci sarebbe stato il terribile salasso di equipaggi.

    L'introduzione dei Typ XXI avrebbe cambiato drasticamente gli equilibri in mare : le tattiche e l'efficacia dei gruppi H-K e della ASW in genere sarebbero state completamente da rivedere, comportando una notevole pressione sui comandi alleati.

    Anche in questo caso è difficilissimo immaginare come e quanto gli scenari si sarebbero modificati.

    Ma ricordo che un ammiraglio americano, a proposito delle prime fasi della Guerra Fredda, raccontò che la necessità potenziale di dover contrastare, all'inizio degli anni '50, decine di 'Project 611' ('Zulu' class, la copia identica dei Typ.XXI) sovietici, costrinse la USN ad una totale rivoluzione concettuale nelle tattiche ASW (delle relative tecnologie, ecc.ecc.) che durò anni ...
     
  8. Amadeus

    Amadeus

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    E sì, la necessità di confrontarsi con decine di Proekt 613 e 611 in una ipotetica nuova battaglia dell'Atlantico, spinse la USN a programmi di ammodernamento ASW molto lunghi e complessi, come il FRAM e il FRAM II. Questo perché, come dicevi, un cacciatorpediniere od una corvetta con sensori ed armamento standard fine 2GM avevano ben poco da opporre efficaciemente ad un Typ XXI.

    Di converso, dubito che l'introduzione anticipata di Typ VIIC modificati con Schnorkel e migliori dotazioni AA avrebbe comportato grossi cambiamenti. Certo, la vulnerabilità dei sommergibili sarebbe grandemente diminuita ma la loro capacità offensiva non sarebbe aumentata di molto, quindi, lungi dal costituire una arma risolutiva in sé, una tale decisione avrebbe avuto senso solo per permettere, come adombri anche tu, una anticipata conversione della flotta sottomarina, con i nuovi Elektroboote pronti ben prima e con equipaggi veterani non ridotti al lumicino.
     
  9. rob.bragg

    rob.bragg

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    La loro capacità offensiva in senso stretto sarebbe rimasta invariata, ma in senso lato sarebbe migliorata come funzione delle nuove tattiche (che sarebbero evolute anche a vantaggio dei successivi Elektroboote), delle minori perdite (e quindi equipaggi migliori); ma soprattutto lo sforzo di contrasto richiesto agli alleati sarebbe stato molto maggiore, migliorando l'efficacia 'strategica' complessiva dell'offensiva nell'Atlantico.

    Esattamente quello che intendevo.

    L'Elektroboote (come concetto) avrebbe dovuto rappresentare l'obiettivo dell'OKM / BdU fin dalla metà degli anni '30.

    Rossler :

    "The November meeting (1942) would have ended on a disappointing note for the U-Boat Arm had it not been for two submarine engineers named Schurer and Brocking. Listening to Walter's lecture, they came up with a simplier solution to Donitz's probelm. If the Admiral wanted higher underwater speeds and longer ranges, then why not just add another hull full of batteries underneath an ordinary submarine ? The additional electrical capacity should provide the necessary power to meet requirements. A quick calculation showed the suggestion was indeed feasible. Thus at a stroke pre Word War I technology was adapted to the concept of the electro-submarine, which later became U-Boat Type XXI. In retrospect it appears strange that no one had thought of this earlier. ..."
     
  10. rob.bragg

    rob.bragg

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    Ellis ("Brute Force") stima che il 'cargo' affondato fu circa l'8% (1941), il 15% (1942) ed il 4% (1943). Ma i suoi dati in valore assoluto sono molto differenti da quelli riportati, per esempio, nei "Supply (Congressional Committee) Report" dell'USAAF (secondo i quali il cargo perso nel 1942 fu molto maggiore) o nei due volumi di Blair, citati da GyJeX (secondo i quali complessivamente il 99% delle navi partite arrivò in porto, quindi 'cargo' perso molto minore).

    IMHO, ritengo che, al di là delle contraddizioni - volute o meno - delle diverse fonti, il modo più corretto per valutare l'impatto complessivo della guerra al traffico non sia nel calcolare quante merci andarono distrutte, ma quali furono le riduzioni complessive ai traffici marittimi stessi, che furono negativamente influenzati anche dall' 'effetto della minaccia' e dalle inefficienze implicite nel sistema dei convogli. Quindi non solo effetti diretti ma anche indiretti.

    Esiste una fonte ufficiale molto interessante : un report pubblicato dal HMSO nel 1949, "British War Economy", dal quale ho tratto (assemblando alcune tavole) questi dati.

    [​IMG]

    link : http://imageshack.us/photo/my-images/705/britishwareconomy.jpg/

    Ebbene, prendendo a riferimento la media delle importazioni trimestrali degli anni '1934/'38, il valore complessivo durante la guerra si ridusse :

    1940 : 74%
    1941 : 62%
    1942 : 47%
    1943 : 58%
    1944 : 64%

    ed in particolare le importazioni di generi alimentari :

    1940 : 84%
    1941 : 67%
    1942 : 48%
    1943 : 52%
    1944 : 50%

    di materie prime ed altri 'supply' :

    1940 : 84%
    1941 : 58%
    1942 : 44%
    1943 : 49%
    1944 : 45%

    di prodotti petroliferi :

    1940 : 71%
    1941 : 83%
    1942 : 65%
    1943 : 92%
    1944 : 125%

    Ovviamente questi dati non comprendono il trasporto di uomini, equipaggiamenti, rifornimenti, viveri e carburanti dagli USA alla Gran Bretagna per le forze americane stanziate nell'isola e poi in Europa (perchè sono dati che riguardano la sola economia inglese).

    Prima considerazione : l'insieme degli effetti della diminuzione dei traffici e della necessità (dal 1942 in poi) di dirottare una larga quota di naviglio per il trasporto e la sussistenza delle immense forze americane, contribuirono a ridurre in modo più che significativo le importazioni, soprattutto di generi alimentari e dei prodotti non petroliferi.

    Si tenga conto che nel 1938 la Gran Bretagna importava i 2/3 del cibo, il 30% del ferro, il 90% del rame, il 90% della bauxite, il 95% dei prodotti petroliferi, il 100% della gomma, l'80% del legname (Ellis)

    Seconda considerazione : sembra abbastanza evidente che furono sacrificate le importazioni di cibo e materiali non strategici, rispetto a quelle petrolifere. La popolazione inglese non morì di fame, ma un calo del 33% della disponibilità complessiva di generi alimentari non è certo insignificante; fu gestito con il razionamento e con gli ... orti in città. Ma se l'impatto della guerra sottomarina fosse stato maggiore, probabilmente non ci sarebbe stato più spazio per ulteriori riduzioni nella quota alimentare ... L'impatto avrebbe avuto dirette (imprevedibili) conseguenze sulla produzione militare e sulla gestione della guerra.
     
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  11. Amadeus

    Amadeus

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    Interessanti tabelle, grazie per esserti preso la briga di catalogare e riassumere questi dati.

    Il numero che mi ha colpito di più tra quelli relativi alle importazioni di beni alimentari non è stato il (prevedibile) minimo assoluto del 1942 ma quello relativo del 1944.

    Così, su due piedi, l'unica spiegazione plausibile che mi viene in mente è che questa (piccola) diminuzione fosse dovuta alla nota diffidenza tra funzionari statunitensi e britannici del Combined Food Board. In pratica gli americani erano altamente sospettosi delle stime britanniche del loro fabbisogno alimentare. Tra l'altro, già nel 1939 questi ultimi avevano scasinato alla grande nelle previsioni (stimando che fosse assolutamente necessario mantenere scorte di farina per tredici settimane per evitare il collasso alimentare) e conservavano una eccessiva propensione ad ammassare riserve (con il risultato che talvolta alcune scorte di cibo andavano a male).
     
  12. rob.bragg

    rob.bragg

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    Lo stesso documento riporta anche l'andamento delle scorte di generi alimentari e di materie prime.

    La cosa particolarmente interessante è che le scorte, a partire dal 1941 (e con un calo solo nel 1942), seguirono un trend generalmente crescente (nonostante la forte riduzione delle importazioni), segno evidente che la Gran Bretagna 'temeva' una forte recrudescenza della guerra sottomarina.
     
  13. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Sempre sul libro di Frank, ho trovato uno specchietto riassuntivo che il comandante Winter, Asto 5 dello staff di Donitz, aveva preparato al 1° settembre sul primo anno di guerra:
    • consistenza in sommergibili all'inizio della guerra: 57
    • in servizio attivo nel primo anno: 28
    • perdite del primo anno: 28
    • consistenza al primo settembre del 1940: 57
    • di cui al fronte nel 1939: 39
    • di cui al fronte nel 1940: 27
    Motivi per la diminuzione del numero di sommergibili al fronte:
    1. Parecchi sommergibili si trovano ancora in addestramento;
    2. Tenendo in considerazione il fatto che nel 1941 il numero in servizio attivo sarebbe aumentato sono stati destinati più sommergibili all'addestramento.
    Dunque dopo un anno di guerra non più di 7-8 battelli si trova contemporaneamente in zona di operazioni.

    Winter inoltre riporta un altro schema in cui dice che con il 46% di perdite dei sommergibili impiegati sono stati ottenuti i seguenti successi in affondamenti:
    • 1 corazzata
    • 1 portaerei
    • 3 cacciatorpediniere
    • 2 sommergibili
    • 5 incrociatori ausiliari
    • circa 440 mercantili per complessive 2.330.000 tonnellate
    Se tutto questo è stato fatto con soli 7-8 battelli operativi alla volta immagino che i risultati ottenibili con 12-13 battelli sarebbero stati almeno di 1/3 maggiori sulle perdite mercantili, vale a dire 777.000 tonnellate in più arrotondando per eccesso.
    Immagino che un tale risultato avrebbe potuto incidere enormemente anche sulle risorse in uomini e materiali destinate ad altri fronti e trasportate via mare (Medio-Oriente, India ed Asia)
     
  14. MrBrightside

    MrBrightside

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    Ai battelli tedeschi in realtà andrebbero aggiunti quelli italiani che operavano da Bordeaux a partire dal secondo semestre del 1940. Anche loro hanno partecipato alla battaglia dell'Atlantico.
     
  15. cohimbra

    cohimbra Guest

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    A tal proposito http://digilander.libero.it/planciacomando/WW2/som2.htm
     
  16. rob.bragg

    rob.bragg

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    Un altro elemento critico nella Battaglia dell'Atlantico fu rappresentato dalla guerra elettronica ed in particolare dal sistema di comunicazioni tedesco, che aveva due enormi 'falle' :

    - le comunicazioni in mare tra U-Boote, via HF : gli anglo-americani riuscirono a costruire un sistema di rilevazione (HF-DF), in grado di determinare la sorgente delle comunicazioni, indirizzandovi gli aerei da pattugliamento dotati di radar ed i gruppi H-K ;

    - le comunicazioni tra BdU e U-Boote in mare e viceversa via ENIGMA : come noto gli Alleati riuscirono a decriptare ENIGMA (ULTRA) e a decifrare gli ordini inviati dal BdU ai battelli in mare, deviando i convogli ed attaccando i sommergibili ...

    Da un Report (SRH-023) della (US) National Security Agency.

    U-boat war from beginning of 1943 to end of war.

    The U-boat was at a distinct disadvantage throughout this period because it had lost its "invisibility."

    Its movements, were known, whether by decryption intelligence or D/F, or radar, or sonic devices -- or by a combination of all these Allied location devices. It was the U-boat that was more and more "surprised." ...

    Throughout the search for causes of the U-boats loss of "invisibility" and "its one advantage in, combat: surprise," there was one Allied location measure which remained unknown to the Germans. Behind D/F and radar there was a further locating device, decryption intelligence, whose existence the Germans may have feared on occasions but in which they apparently never really believed.

    At least those responsible for final decisions never acted as though they believed in it; the changes which might have countered the Allied cryptanalytic attack were never introduced. ...

    Every kind of U-boat radiation was studied: heat and electronic which might be picked up in special allied receivers, U-boat transmitter radiations in tuning, U-boat receiver radiations, and their, own radio transmissions D/F'd by Allied intercept net. In truth, the critical radiations were the radio transmissions and the receiver was the Allied intercept net. But the Allies were not simply D/F'ing the unit transmissions, they were reading the messages -- U-boat Command's as well as those from units. U-boat Command's messages were more revealing than those from individual U-boats.

    ...

    During the first 5 months of 1943, the primary use of radio intelligence was in convoy diversion, for at this stage sufficient anti-submarine and escort forces were not available for an immediate and direct offensive ... The defensive use of ULTRA intelligence continued throughout the war, but with the increase of anti-submarine forces the direct offensive use became more and more characteristic. One of the first instances of the US Navy offensive use of ULTRA was the attack delivered by the USS Bogue on U-boat group Trutz early in June 1943. From that time on U.S. Navy CVE forces carried out frequent attacks, giving special attention to U-boat refueling rendezvous in the Middle Atlantic. ...

    Il secondo gravissimo errore del BdU : non solo non aver compreso la necessità di passare dalle tattiche di superficie a quelle sottomarina (schnorchel prima e Elektroboote poi) ma aver totalmente sottostimato l'importanza del silenzio ... (i singoli U-Boote avrebbero potuto operare solo ricevendo, in totale silenzio elettromagnetico ... ).

    Il sistema HF-DF non era nulla di particolarmente rivoluzionario ed era assolutamente prevedibile il fatto che gli alleati avrebbero puntato a qualcosa del genere ... Eppure gli U-Boote continuarono a lungo a comunicare allegramente, richiamando aerei e navi da lontano ...

    E poi ENIGMA, ci sarebbe da parlarne per giorni ...

    Run deeply, run quietly, run silently ...
     
  17. Silvan

    Silvan

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    Prima della seconda guerra mondiale in tutte le maggiori potenze si è svolto un dibattico intellettuale sulle forze armate.
    A partire dall'analisi del quadro strategico in cui si trovava la nazione, e dagli obiettivi nazionali definiti dalla politica, si trattava
    di rispondere alle domande: quali forze armate servono per raggiungere gli obiettivi prefissati e come?

    Per la Germania il quadro strategico era dominato dalla minaccia del doppio fronte, la memoria della recente guerra persa ha influenzato parecchio questa idea, l'obiettivo politico: uscire dall'accerchiamento e conquistare quel famoso spazio vitale che per la Germania significava l'accesso alle risorse naturali indispensabili per la propria industria.
    I pensatori Tedeschi concepivano la Germania come una potenza di Terra. La risposta quindi all'obiettivo politico nel contesto di riferimento fu una focalizzazione sull'esercito per renderlo uno strumento capace di guerre veloci allo scopo di evitare l'attrito che il paese non poteva reggere a lungo, proprio per la carenza delle risorse naturali strategiche, e per scongiurare il rischio del doppio fronte.
    Il come fu lo sviluppo delle dottrine sulla guerra di movimento e l'uso dei mezzi corazzati.
    In questo contesto si inseri l'arma aerea che grazie ai notevoli progressi tecnici era finalmente in grado di fornire un valido supporto alle colonne dell'esercito che dovevano operare in profondità e senza il consueto appoggio del volume di fuoco prodotto dall'artiglieria.
    La marina era secondaria, non aveva un obiettivo politico e nel quadro strategico (percepito) non aveva uno scopo se non quello di disturbo del nemico.

    Cioè nell'analisi della quadro strategico in cui la Germania si sarebbe trovata nella futura guerra non fu compresa l'importanza del controllo del mare o la negazione del controllo del mare all'avversario.
    Questa semplice interpretazione fece si la Marina fosse la sorella minore tra le tre armi, in termini di peso politico, di spesa e di ricerca.
    Uomini come Raeder e Donitz andavano bene li dove stavano proprio perchè non erano innovatori e quindi non mettevano in dubbio questa impostazione.

    Quali furono le conseguenze:
    - gli U-Boote all'inizio della guerra erano pochi tecnologicamente poco evoluti e per nulla supportati dall'aviazione.
    L'impulso alla produzione fu dato solo dopo i primi clamorosi successi che mostravano chiaramente la convenienza nell'intralciare il nemico con l'arma subaquea.
    - La spinta all'innovazione tecnologica fu tardiva e lenta.
    - Alla Marina non fu mai affidato il compito di pensare ad un'aviazione di Marina. Cioè una forza aerea concepita con lo scopo di collaborare e coadiuvare la Marina per negare l'Atlantico al nemico. Questo non solo provoco i ritardi nel coordinamento le difficoltà di comando e comprensione tipiche di tutte le operazioni congiunte tra armi differenti, ma soprattutto impedi che ci fosse un lavoro progettuale a monte su quali dovevano essere gli obiettivi della forza aerea e con quanti e quali tipi di mezzi questi obiettivi si potevano conseguire. Su questo tema fu tutto un'improvvisazione, l'Fw-200 fu una improvvisazione, ecc. ecc.
     
  18. rob.bragg

    rob.bragg

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    Ma una qualsiasi analisi, anche superficiale, dell'evoluzione degli avvenimenti della Grande Guerra avrebbe dovuto 'illuminare' un qualsiasi pianificatore (OKW, OKM, BdU, a scendere, quasi indipendentemente dal livello di IQ, ma per sola deduzione logica) sul fatto che l'unica arma 'sostenibile' per l'economia tedesca ed in grado di avere un impatto strategico in una eventuale guerra su due fronti (con forse anche una valenza deterrente) era quella degli U-Boote e della relativa strategia di 'sea-denial' .

    Il 'sea-control' è invece logicamente un problema che devono / possono permettersi solo le grandi potenze navali (per la sopravvivenza) e/o le superpotenze (per il dominio globale); era al di fuori delle possibilità ma soprattutto delle necessità di una Grande Germania radicata nel Centro-Europa (quindi : follia dello 'Z-Plan').

    Il fatto che lo sviluppo, quantitativo e qualitativo, dell'arma subacquea, non fu perseguito non depone a favore della sagacia del 'grande' Stato Maggiore germanico (e penso che Hitler, tra il 1933 ed il 1939, sulla pura questione U-Boote, non abbia mai interferito, ma si sia sempre fatto guidare da Raeder).

    Esattamente quello che ho sostenuto, fin dall'inizio. :)

    Raeder era un uomo dell'era Tirpitz; completamente superato dagli eventi e dalla storia. L'errore di Hitler fu di non silurarlo subito, come fece con i vari vecchi marescialli dell'Esercito (a parte lo stupido Keitel, che aveva solo la funzione del cane da guardia).

    Il caso di Dönitz è molto più complesso : è stato a lungo (e lo è ancor oggi) mitizzato dalla storiografia ... e se questo fatto è comprensibile da parte anglo-sassone (per facilitare l' 'elaborazione dello spavento' e per rendere ancora più brillante la 'vittoria') è invece assolutamente incomprensibile da parte tedesca, se non per basse ragioni di politically correctness : era l'unico personaggio 'spendibile', non particolarmente coinvolto con il regime ...

    Ma così è stata falsificata la storia, perchè Dönitz, con le sue concezioni da I GM, fu, da un punto di vista intellettuale e pratico, un danno per la Germania, prima e durante la guerra. Alla marina tedesca e alla strategia germanica mancò un 'Guderian del mare'.
     
  19. Silvan

    Silvan

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    Esattamente, e anche meno avrebbe avuto conseguenze importanti.
    Manco anche un Guderian dell'aria, ma anche nell'esercito a parte le teorie sulla Guerra Lampo per il resto era improvvisazione.

    Domanda: se nel maggio del '41 al posto della Bismarck i Tedeschi avessere spedito in Atlantico due portaerei simil classe Shokaku equipaggiati con aerei da marina cioè con un raggio operativo di 1500km cosa sarebbe successo?
     
  20. rob.bragg

    rob.bragg

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    Ma Guderian non è semplicemente la Blitzkrieg (definizione inglese di un concetto tedesco peraltro parzialmente differente).

    E' la comprensione della rivoluzione militare avvenuta con l'introduzione del carro armato e dell'aereo e la capacità di trasformare questa rivoluzione in dottrine ed ordinamenti, integrati e consistenti, per uno scopo preciso ...

    Non plausibile. Gli U-Boote erano nelle corde, nella tradizione e nell'esperienza della Kriegsmarine. Ed erano cost-effective (facilmente costruibili e rimpiazzabili) ed LO strumento di 'sea-denial' necessario alla strategia tedesca.

    Le portaerei non erano né la prima cosa (nessuna tradizione, nessuna esperienza ed impossibilità di creare cose simili in 7-8 anni; ed impossibilità di rimpiazzare eventuali e prevedibili perdite, in breve tempo) nè la seconda (sono strumenti di 'sea-control', non necessario alla strategia germanica; e richiedono un enorme contorno di sistemi che il Reich non poteva permettersi, contemporaneamente al riarmo terrestre ed aereo).
     

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