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Li fermeremo sul bagnasciuga

Discussione in 'Wargames - Generale' iniziata da Luigi Varriale, 19 Settembre 2019.

  1. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Settembre 1943 turno 3 tedesco (ultimo sotto turno): Operazione Avalanche

    "Studiammo per un giorno intero il modo di tagliare la testa alla penetrazione britannica, ma dovemmo presto renderci conto che non avevamo né le forze, né la posizione per poterci riuscire." Feldmr. Albert Kesserling, cte gruppo di armate C

    "La mia maggiore preoccupazione non era lo sfondamento degli Inglesi, ma l'intenso logorio che le nostre forze avevano subito nella terribile battaglia per Salerno. Certamente, avevamo tenuto le posizioni per un mese intero, ma il prezzo fu molto elevato per noi" Generaloberst Von Vietinghoff, cte. X armata

    Avevamo abbandonato la linea dell'Ofanto in tutta fretta. Il nuovo ordine era tenere Foggia ed i suoi aeroporti, fino a quando una linea difensiva sugli appennini da Ortona a Cassino non fossero state approntata. Volli chiarire al comando che era meglio che si sbrigasse a preparare tale linea." General Erich von Fliegen, cte. IV corpo paracadutisti
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    Alla fine di settembre i Tedeschi sono costretti ad abbandonare la linea dell'Ofanto ed i massicci montuosi dominanti la forte posizione di Salerno per evitare un disastro di più grandi proporzioni. L'idea di Kesserling è quella di ritirarsi su successive linee fluviali e mantenerle fino a quando la linea d'arresto definitiva sul Rapido e su Gerigliano passane per gli appenini centrali non sia pronta e fortificata fino ai denti. Il mese prossimo arriva l'rganizzazione Todt con tutti i suoi lavoratori coatti.
     
    Ultima modifica: 2 Ottobre 2019
  2. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Passaggio dal turno 3 settembre 43 al turno 4 ottobre del 43.

    Gli alleati hanno le risorse per dichiarare una nuova operazione offensiva di 3 sotto turni in ottobre, che è ancora un mese di bel tempo, e si giocano la carta Generale "Mark Clark" per darvi inizio. Hanno nella loro mano un'altra carta che si tengono cara, che permette, giocata in qualunque momento di prolungare l'offensiva di un ulteriore sotto turno. Vedremo se sarà necessario giocarla.
    Gli Alleati hanno perso 5 divisioni, che sono state riportate in Africa per riconfigurarle e prepararle per lo sbarco in Normandia.
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    Si tratta di una grossa perdita, ma non vi era alternativa. Questi erano i piani concordati con gli Americani, ed il Generale Marshall, sull'operazione Overlord è assolutamente inflessibile.

    Churchill come parziale consolazione ha ordinato l'invio in Italia della 2a neozelandese, una magnifica unità meccanizzata in sostituzione delle due divisioni di fanteria inglese perdute.

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    "Il battaglione si riunì all'aeroporto militare di Napoli. Prese il nome della sua divisione antenata e gloriosa: 184° Battaglione Paracadutisti Folgore. Eravamo la prima unità del nuovo esercito della Repubblica Italiana. Il Re era scappato e quindi non eravamo più una monarchia. Il reparto fu posto agli ordini del Maggiore Ariosto, uno dei pochi ufficiali scampati alla battaglia di El Alamein e pluridecorato eroe di guerra. Il battaglione aveva spirito e morale altissimi, ma non aveva mezzi a motore ed era dotato solo di armi leggere. Eravamo comunque tutti pronti a compiere il nostro dovere fino alla fine. Il 2 ottobre, prima di partire per Napoli fmmo passati in rivista dal Duce che era sfuggito alla sua prigionia ed era di nuovo alla guida del paese. Arrivati all'aeroporto di Napoli con degli Ju 52, prendemmo contatto con la locale guarnigione tedesca composta da granatieri corazzati del 112° reggimento fanteria di non so più quale divisione. Ero presente quando il Maggiore Ariosto conferì con l'ufficiale germanico in comando. Eravamo stati aggregati come riserva tattica alla divisione di granatieri tedeschi che presidiava le pendici occidentali del Vesuvio, ultimo sbarramento prima di Napoli città. Nostro compito era quello di rimanere in attesa di ordini d'intervento sul quel fianco della divisione tedesca sul quale gli Americani avessero deciso di attaccare. Il colonnello tedesco ci informò che avevamo di fronte il II corpo d'armata americano e che a fronteggiarlo c'era la sua divisione, noi, ed un gruppo da combattimento a Napoli chiamato Kampfgruppe Brundel, dal nome dell'ufficiale che lo comandava. Con queste forze occorreva arrestare l'avanzata degli Americani." S.Ten. Benedetto Garzarella, cte. plotone mitraglieri 184° btg paracadutisti Repubblica di Salò. Ex Bersagliere nella guerra d'Etiopia, Ex A.D.R.A. della Regia Aeronautica.

    "Con la dipartita della 50a e della 51a divisione di fanteria, perdetti quelle magnifiche divisioni che avevano operato per quasi tutto il mese precedente direttamente ai miei ordini e che tanto avevano contribuito al successo dell'operazione Avalanche. Una volta ricevuta la 2a divisione neozelandese a rinforzo dell'armata, dovetti riorganizzare l'intero dispositivo. Il XVII corpo d'armata rimase la punta di diamante della 5a armata americana, mentre il XXX corpo, che fu quello che ricevette la 2a neozelandese, cedette in cambio l'8a indiana al XIII corpo di Stuart. I commandos rimanevano anche loro alle dipendenze degli Americani, mentre la 1a aerotrasportata rimaneva in riserva d'armata. Con questa nuova disposizione speravo di creare due forti e ben bilanciati corpi d'armata con cui proseguire le operazioni offensive. Per il momento gli Americani lasciavano in Italia solamente 4 divisioni, più la divisione paracadutisti in riserva, ed era chiaro che l'8a armata per il momento avrebbe avuto la responsabilità di portare il peso della campagna" Gen. Oliver Leese, cte 8a armata britannica
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  3. Luigi Varriale

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    Ottobre 1943 sotto turno 1 alleato (tre rimanenti): Operazione Melvin

    "Il gruppo d'armate attacca sul tutto il fronte; occorre sfruttare la posizione dispersa delle forze tedesche di fronte a noi, prima che riescano a raggrupparsi di nuovo in una difesa coerente e solida. Il II corpo d'armata USA prende d'assalto le pendici del Vesuvio, scacciandone la 15a divisione panzer grenadieren che la difendeva. Pattuglie da ricognizione della 36a divisione riferiscono di retroguardie tedesche alla periferia est di Napoli. Scontri segnalati con paracadutisti italiani nella zona dell'aeroporto. Battaglia di carri alle foci del Fortore, dove la 7a corazzata subisce perdite pesanti nell'assalto alla 60a panzer grenadieren. La divisione tedesca si ritira lungo la sponda del fiume per evitare di essere agganciata e distrutta. La 23a brigata corazzata, sul fronte del XIII corpo deve subire un attacco della 16a panzer che esce dalla città per distruggere la puntata dei carri britannici. La battaglia tra Shermans e Panzer IV è furibonda. La 23a perde 60 carri e deve essere rititrata dalla linea. Le perdite dei tedeschi non sono minori. Primo tentativo della 2a neozelandese sugli aeroporti militari intorno alla città. I difensori, i super veterani della 1a paracadutisti respingono l'assalto.
    L'obiettivo che mi sono dato è ambizioso: sboccare nella valle del Liri, prima dell'arrivo delle piogge autunnali." Diario di guerra del XV gruppo di armate

    Usciti dalla testa di ponte di Salerno, l'armata è senza copertura aerea. Si impone l'occupazione di un aeroporto immediatamente, o le operazioni di attacco rischiano di stallare. Senza copertura dei caccia, la Luftwaffe minaccia di prendere l'iniziativa.
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  4. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    2a settimana di ottobre: i tedeschi contrattaccano caparbiamente ovunque possono per guadagnare tempo nella preparazione della linea Gustav. La forza degli attacchi tedeschi stupisce gli alleati.
    • La divisione H.goering coglie di sorpresa la 45a USA al passo della Cava a nord est di Salerno, ricacciandola nell'abitato. La divisione tedesca però si spinge troppo avanti e mette in pericolo le sue stesse linee di comunicazione con le retrovie.

    • Il 184° battaglione paracadutisti, dopo occasionali scontri con pattuglie della 36a di fanteria USA, viene rischierato sulla statale tra Napoli e l'aeroporto per fungere da collegamento tea il Kampfgruppe Brundel e la 15a panzer grenadieren che assume la difesa dell'aeroporto. Scopo dell'operazione, negare l'accesso all'installazione agli alleati il più a lungo possibile.

    • La 1a divisione paracadutisti lancia un contrattacco a sud degli aeroporti di Foggia. Neozelandesi e inglesi della 50a divisione di fanteria "London" ripiegano dietro lo schermo della 78a divisione.

    • La 16a e la 26a attaccano brutalmente il XIII corpo britannico, ed agganciano in combattimento la 46a e la 5a divisione inglese.
    "Non avrei mai immaginato che i Tedeschi si sarebbero ripresi tanto in fretta dalle mazzate subite nella battaglia per la testa di ponte. In quei giorni capii in maniera definitiva, che la campagna per la penisola italiana sarebbe stato un affare molto duro". Gen. Mark Clark, cte. 5a armata USA
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  5. Luigi Varriale

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    Terza settimana di ottobre 1943: I Tedeschi in crisi sul fronte adriatico.

    "Il comando del XXX corpo non accettò la sconfitta subita ad opera della divisione paracadutisti tedesca ed ordinò un immediato contrattacco della divisione neozelandese e della 78a divisione di fanteria sull'aeroporto di Foggia. Non avevamo protezione aerea è ci dovemmo arrangiare con l'artiglieria di corpo d'armata. I Tedeschi, giudicarono la nostra pressione troppo forte e si ritirarono lungo la costa del Gargano per poi andarsi ad installare nella zona montagnosa di questo." Gen. Geoffrey Slater, cte. XXX corpo britannico

    "Il 21 ottobre si presentò presso il mio comando un motociclista tutto trafelato, che mi informò che fanteria corazzata nemica ere all'aeroporto e che minacciava di investire Foggia direttamente da ovest. Gli domandai dove erano i paracadutisti, ma quello mi rispose che non lo sapeva. Chiamai quindi immediatamente il comandante della 26a panzer e lo informai circa pericolo imminente che le nostre due divisioni venissero chiuse in una sacca nella pianura pugliese. A quell'epoca non sapevamo ancora che i canadesi erano giunti alle foci del Fortore, altrimenti ci saremmo veramente persi di coraggio. "Generalleutnant Adolf Grienke, cte. 16a divisione panzer

    "La sera del 21 si verificò un miracolo: un convoglio di viveri e munizioni arrivò fino a noi chissà da dove. Lo accolsi personalmente andandogli incontro con il mio carro comando. Chiesi al tenente che lo comandava come diavolo erano arrivarti fino a lì senza essere stati attaccati e quello mi rispose che erano passati lungo le foci del Calore protetti da alcune postazioni difensive della 3a divisione panzer grenadieren. Pensai che qualosa doveva essere mutato nello schieramento nemico". Hauptmann Reinold Kaan cte compagnia carri, divisione Hermann Goering.

    "Avevamo appena preso contatto con alcune pattuglie tedesche del Kampfgruppe Brundel che operavano a nord di Napoli. Un capitano tedesco che comandava uno dei distaccamenti si lamentava che non gli mandavano il materiale da demolizione per distruggere città e porto. Mi disse che se le cose continuavano così, avremmo consegnato agli Americani un bel porto intatto nel quale far sbarcare tonnellate e tonnellate di rifornimenti. In cuor mio ringraziai l'inefficienza momentanea dell'intendenza tedesca, e continuai a discutere con l'Hauptmann su come coordinare il pattugliamento della statale. Quello mi rispose che tanto non era necessario visto che da lì a breve sarebbe arrivato l'ordine di ripiegare sul Volturno. Loro erano ancora lì giusto per vedere se fosse arrivato il materiale da demolizione, nel qual caso il loro battaglione del genio avrebbe trasformato la città in una trappola esplosiva aa base di macerie minate per gli Americani. La discussione fu interrotta dal grido di allarme di uno dei miei capi squadra che aprì nel contempo il fuoco con la sua Breda. Il plotone si buttò a terra lungo l'argine della statale ed una serie di fiammate apparse dall'altro lato lato della strada, lontano a destra. Era fuoco di armi leggere proveniente dalla zona industriale ad un trecento metri dalla statale verso nord est. Ci fu un breve scambio di fuoco, difensivo nostro, di copertura quello avversario. Poi la fanteria americana venne avanti coperta dal tambureggiare dei mortai. Era il nostro primo vero scontro. Salutai il capitano tedesco che era rimasto impalato a bocca aperta e corsi verso i miei uomini acquattati lungo l'argine. Ordinai di non aprire il fuoco fino a quando il nemico non ci fosse sfilato davanti lungo la strada. La fanteria americana veniva avanti per penetrare alla periferia est della città. I tedeschi cominciavano in quel momento a rispondere al fuoco anche se il buio impediva di identificare i bersagli con precisione. Colpi di mortaio cadevano sul margine dell'abitato ed ai due lati della strada, con rumore assordante e bagliori accecanti, ma noi grazie a Dio ne eravamo fuori. Il nemico non si era accorto della nostra presenza e veniva avanti guardingo sotto il fuoco impreciso dei Tedeschi. quando furono a cento metri, ordinai un contrattacco sul loro fianco destro. Una sezione doveva aprire il fuoco sugli Americani dalle sue posizioni, mentre le altre due comandate personalmente da me si sarebbero lanciate sul nemico per stroncarne la puntata. Avevo atteso a lungo questo momento, sin dai tempi di El Alamein; e quando ebbi il nemico direttamente di fronte, gridai alle mie due sezioni di assalto di cominciare l'attacco. Mi buttai in avanti con il MAB ben imbracciato e le bombe a mano tedesche assicurate alla cintura. Ci mettemmo a correre, chi impugnando la mitragliatrice, chi il moschetto con baionetta innestata ed io con il MAB che vomitava corte raffiche mentre correvo. Gli Americani furono sorpresi da questo attacco e furono altrettanto sorpresi di combattere per la prima volta in vita loro a quelle distanze corte. Noi invece dopo El Alamein, ci eravamo abituati. Al primo Americano che mi si parò di fronte a meno di trenta metri squarciai il collo con una raffica di MAB, un paracadutista dietro di me sulla sinistra mi copriva con la mitragliatrice e falciava grappoli di nemici. Con le mie due sezioni arrivammo dritti sul fianco di quello che mi parve essere un plotone di Americani con due semicingolati tipo quelli tedeschi. I miei mitraglieri li avevano già sotto il fuoco e le scintille schizzavano via provocate dall'impatto dei proiettili sui veicoli. Rumore infernale e grida degli Americani; i miei svolsero il lavoro metodicamente e con efficienza. Una squadra americana saltò giù da un veicolo ed alzò le mani per arrendersi. Gli tirai una bomba a mano e quelli volarono a brandelli insanguinati ai due lati della strada. Uno di questi con le gambe mozzate sull'argine sinistro vedendomi arrivare si coprì il viso con le mani, ed io lo finii con gli ultimi proiettili nel caricatore del MAB. Buttai dentro un altro caricatore e mi preparai ad andare avanti, Ma gli Americani erano scomparsi, in fuga verso i capannoni a sud della strada. Non appena il flusso dell'adrenalina cessò di irrorarmi il sangue, mi sedetti su un ceppo ai lati della strada perché non riuscivo a stare in piedi. Ordinai ai miei di prendere copertura lungo l'argine sinistro nel caso in cui gli Americani avessero fatto un secondo tentativo. Dopo una decina di minuti arrivò un altro ufficiale tedesco a chiedermi se il nemico aveva ripiegato. Con il poco tedesco che avevo imparato in Africa gli risposi: Italia 1 America 0." Sottotenente Benedetto Garzarella, 184° battaglione paracadutisti Folgore
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    "Nel Foggiano l'accerchiamento delle due divisioni panzer fu evitato di stretta misura grazie al provvidenziale intervento della 1a divisione paracadutisti, che riuscì a tenere aperto un tenue corridoio di fuga attraverso la città. Mancò pochissimo che l'intero corpo d'armata venisse spacciato. La crisi poté dirsi contenuta, ma non certo stabilizzata, in quanto entrambe le divisioni panzer erano esauste e necessitavano di essere rilevate. Per altro i neozelandesi non ci concessero tregua; erano decisissimi a conquistare la città oltre che l'aeroporto e dovemmo combattere ancora a lungo per trattenerli a sud di Foggia." Gen. Erich von Fliegen, cte. IV corpo paracadutisti

    "Riuscimmo dopo varie peripezie a prendere contatto con le avanguardie della 3a divisione panzer grenadieren ed a organizzare il ripiegamento della divisione attraverso di essa fino ad un'altura chiamata quota 2428, sulla sponda sinistra del fiume Calore. Mimetizzammo i carri ed i cannoni semoventi, anche se sapevamo bene che quella nuova posizione di contenimento era tutt'altro che sicura. Secondo me dovevamo portarci sulla sponda opposta che era tra l'altro in posizione ancor più sopraelevata rispetto a quella dove ci trovavamo. Il comando di battaglione però aveva ricevuto ordini precisi di attendere la coda della divisione e proteggerne il ripiegamento. Tanto per cambiare il reparto era posto come carne da macello al servizio degli altri. Non che la cosa mi disturbasse, ma si poteva eseguirla meglio." Hauptmann Reinold Kaan cte compagnia carri, divisione Hermann Goering
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    Luigi Varriale

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    Ultima settimana ottobre 1943: i Tedeschi sul filo del rasoio

    Continuano sporadici combattimenti sulla costa tirrenica presso Napoli. Elementi della 15a panzer grenadieren, sostenuti dal battaglione italiano, che si è fino ad ora particolarmente distinto sotto la guida del suo comandante Maggiore Ariosto. Ne ha fatto le spese la 3a divisone di fanteria USA che è stata respinta fin quasi a Salerno. Non si è purtroppo potuto sfruttare il successo per un motivo tattico in primo luogo; due divisioni di fanteria americane occupano le pendici del Vesuvio e sbarrano la via verso occidente, e per il principale motivo strategico: metà della 10a armata tedesca rischia il tracollo sulla costa adriatica. ciò nondimeno, gli Italo-tedeschi resistono a qualsiasi tentativo della 34a e della 45a divisione USA di impossessarsi dell'aeroporto militare di Napoli e della città vera e propria, ancora tenuta dal Kampfgruppe Brundel.

    Riguardo al fronte est, come ebbe modo di commentare il Generale Fliegen comandante del IV corpo paracadutisti, Vietighoff aveva commesso l'errore di voler tenere l'area di Foggia e relativi aeroporti troppo a lungo. Il XVII corpo britannico aveva compiuto una spettacolare avanzata tra il Fortore ed il Biferno e improvvisamente aveva tagliato fuori il IV corpo paracadutisti e parte del XXIV corpo corazzato. Solo il provvidenziale intervento della 3a divisione panzer grenadieren a trattenere la divisione canadese aveva impedito che questa chiudesse completamente la porta della sacca sulle alture a nord ovest di Termoli. Ma la situazione era tutto meno che risolta. Adesso era una gara tra i Tedeschi che tentavano di uscire dalla sacca, possibilmente per stabilire una nuova linea difensiva sul Trigno, e gli Alleati che invece cercavano di insaccarli definitivamente prima che attraversassero il Trigno verso nord. Se questi ultimi fossero riusciti a completare una simile manovra, per i Tedeschi si sarebbe registrato un disastro del calibro di Stalingrado, e la campagna d'Italia si sarebbe probabilmente conclusa.
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  7. Luigi Varriale

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    Novembre 1943 turno alleato

    La 7a divisione corazzata viene ritirata dal fronte e sostituita dalla 1a divisione corazzata USA. A seguito di questo avvicendamento, il Generale Alexander decide di assegnare la 23a brigata corazzata al XVII corpo britannico, facente parte della 5a armata USA. Essa riceve anche la nuova divisione corazzata che è inserita nel II corpo. Il Generale Leese è arrabbiatissimo per questi sviluppi che lo privano di una importante pedina operativa proprio mentre voleva completare il tentativo di accerchiamento delle forze tedesche sul versante adriatico.

    I Tedeschi per parte loro perdono la 2a divisione paracadutisti che viene ritirata dalla bella vita che faceva a Roma e spedita d'urgenza sul fronte russo dove le cose stanno precipitando. Accorre a sostituirla la 90a divisione panzer grenadieren che però viene assegnata al XIV corpo panzer nel Napoletano. Il XXIV corpo panzer ed il IV corpo paracadutisti rimangono provvisoriamente con due divisioni ciascuno, entrambi concentrati sul front est, in quanto la 16a divisione panzer è stata ritirata dal fronte e posta in riserva per ricostituirsi dopo le tremende mazzate prese nel turno precedente. Parimenti in riserva si trova il nucleo sopravvissuto della 60a divisione panzer grenadieren, e per gli stessi motivi.

    Le abbondanti piogge di inizio mese hanno trasformato il campo di battaglia in un pantano. Le operazioni vere e proprie avvengono in un momento di schiarita, ma il terreno è ancora di gran lunga difficile e tutt'altro che praticabile. Nonostante ciò, gli alleati vogliono fare un ultimo sforzo sia per impossessarsi di Napoli prima dell'inverno, sia per infliggere una sonora sconfitta al nemico sul versante adriatico.

    La divisione canadese viene a trovarsi in una situazione scabrosa al di là del Biferno, a quota 2531 e deve essere ritirata ai piedi dell'altura, sganciandosi dalla 3a divisione panzer grenadieren; era diventato impossibile rifornirla in quella posizione, neppure con muli e portatori umani. Il XXX corpo entra in Foggia e senza fermarsi lancia un assalto nei confronti della 1a divisione paracadutisti e della 16a panzer, appoggiato da aliquote del XIII corpo sulla sinistra. Le due divisioni tedesche riescono a trafilare attraverso la 29a panzer grenadieren, complice anche la mancanza di coordinamento con l'azione della 23a brigata corazzata nei confronti di quest'ultima, che peraltro riesce con una sagace azione di retroguardia a trattenere i carri inglesi sulla sponda destra del Fortore.

    Sul fronte napoletano, la H.Goering a quota 2428 non ha nessuna difficoltà ad impegnare i rangers americani ed a fissarli sul posto, mentre immediatamente a sud di Napoli il battaglione di paracadutisti italiani tiene alta la fama e la gloria del suo nome Folgore; combatte isolato contro elementi di quattro divisioni americane, tra cui la nuova giunta 1a corazzata. Al prezzo della sua totale distruzione, e contro ogni umana aspettativa, riesce a fermarli, causando per altro perdite sanguinose alla divisione di testa; la 34a. Gli Italiani da soli, hanno frustrato ogni speranza degli Alleati di entrare in Napoli forse fino alla fine dell'anno. I pochi cenciosi superstiti, vengono raccatati da elementi del Kampfgruppe Brundel col cucchiaino, ed inviati negli ospedali militari del nord. Il S.Ten Garzarella, insieme ad altri camerati è decorato con Croce di Ferro di prima classe dal Generale Hube in persona. Seriamente ferito all'addome ed alle gambe, protesta che vuole rimanere. Il generale gli assicura che il reparto verrà ricostituito a livello di reggimento, gli ordina di rimettersi in forze al più presto, e gli promette un comando di compagnia quando ritornerà al fronte.
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  8. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    quanto tempo hanno ancora gli alleati? non mi sembra manchi molto alla vittoria dell'asse.
     
  9. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Tutt'altro caro Matthew, tutt'altro. Il prossimo controllo punti vittoria avverrà al turno 8, turno in cui se i Tedeschi hanno almeno 19 punti vittoria provocheranno il siluramento di Alexander (Non si può perdere in vittoria subitanea se il comandante iniziale non è stato sostituito o si controlla almeno un esagono di Roma). Ma gli Alleati non paiono correre questo rischio al momento, visto che se fosse adesso il turno 8, i Tedeschi al momento hanno solo (già ora che siamo al turno 5) solamente 13 punti vittoria (16 in mappa meno 3 punti evento persi, l'ultimo dei quali perché il tempo fangoso gli ha impedito di sostituire prontamente la 2a paracadutisti a guarnigione di Roma). Considerato che prima del turno 8 gli Alleati potrebbero prendere Napoli ed il suo aeroporto (altri due obiettivi in mappa), direi che essi sono ancora in gara e comodamente.

    Novembre 1943 Turno tedesco

    I due corpi d'armata tedeschi adriatici si schierano a difesa delle sponde del Biferno, con la 16a divisione panzer in riserva tattica. La 3a panzer grenadieren tiene sempre la cerniera centrale a quota 2529, mentre le altre due divisioni di Hube più il Kampfgruppe Brundel mantengono lo schieramento nel Napoletano. La 15a panzer grenadieren corre verso Roma per ricostituirne la guarnigione adesso che la 2a paracadutisti è partita La linea Gustav non è pronta per via dei problemi logistici nell'affluenza dei materiali da costruzione, quindi Vietinghoff dovrà tenere duro su queste posizioni provvisorie il più a lungo possibile.

    Nota tecnica: la guarnigione di Roma deve essere almeno di 5 punti combattimento e va mantenuta a 3 esagoni dalla città fino a quando un'unità alleata non si trova almeno a due esagni a nord di Napoli. Pena la perdita di un punto riserva o di un punto vittoria evento per ogni turno in cui la guarnigione è assente.
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  10. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Dicembre 1943

    Stabilito il comando supremo delle forze armate italiane a Terni, il Generale Rodolfo Graziani diventa capo di Stato Maggiore di un esercito inesistente. A disposizione, un nucleo di paracadutisti del disciolto battaglione Folgore che per il momento consiste in una compagnia arditi al comando del Capitano Garzarella, ancora in convalescenza dopo le ferite riportate a Napoli.

    Il tempo è proibitivo specialmente in quota, dove pioggia, vento e neve, impediscono ogni attività bellica. Le due parti utilizzano questo tempo di inattività per riorganizzare i rispettivi schieramenti.

    Kesserling, dopo una visita a Berlino a perorare la sua causa di difendere ad ogni costo il sud della penisola italiana, riesce a far prevalere il suo punto di vista su quello di Erwin Rommel. Di conseguenza ottiene da Hitler che la sua 10a armata venga portata a livello di gruppo di armate e che riceva consistenti rinforzi. Viene quindi costituito il comando della 12a armata, affidato al Generaloberst Fridolin Senger und Etterlin. La nuova armata viene ad essere costituita dal XXXV corpo d'armata formato dalla 15a divisione panzer grenadieren sottratta al XIV corpo panzer e dalla 60a divisione panzer grenadieren prelevata dalla riserva generale, e dal nuovo VIII corpo alpino, formato dalla 5a divisione da montagna e dalla 71a divisione di fanteria, entrambe provenienti dalle riserve dell'OKW. In riserva generale, la 26a divisione panzer e la 334a divisione di fanteria. Con queste forze, il Feldmaresciallo Kesserling si ripropone di stoppare una volta per tutte l'offensiva alleata a sud di Roma, presumibilmente sulla linea d'inverno che l'organizzazione Todt va costruendo attraverso la dorsale appenninica abruzzese che va pressapoco da Gaeta ad Ortona, passando per Cassino e basata sui fiumi Rapido, Garigliano e Sangro.

    Ora, uno degli scopi che mi prefiggevo con questa ricostruzione storica, era vedere se fosse davvero possibile fermare gli Alleati a sud di Roma con una resistenza decisa e più caparbia di quella che il Kesserling storico mise in atto. E' quello che vedremo. E' mia profonda convinzione che la linea Gustav rappresentasse l'unico vero baluardo difensivo sul quale era possibile resistere ad oltranza: tenere ad ogni costo Ortona, Cassino ed il massiccio del Monte Lungo a sud di Gaeta, sono le condizioni imprescindibili per le quali questo possa avvenire. Occorre anche difendere ad ogni costo le foci del Sangro con il loro strategico sbocco sul passo appenninico che sfocia sulla statale che collega Ortona con Roma, che se occupato minaccerebbe alle spalle l'intero schieramento tedesco. La 12a armata è stata costituita e verrà impiegata appositamente per rendere possibile la difesa della linea Gustav.

    Da parte loro gli Alleati si trovano probabilmente in uno dei momenti più bassi della loro avventura italiana: hanno appena perso altre due divisioni, prelevate per lo sbarco in Normandia: la 1a divisione aerotrasportata inglese e l'82a americana, fronteggiano condizioni meteorologiche proibitive, e non sono riusciti a distruggere nessuna delle forze principali schierate dai tedeschi. Ciò non di meno, mantengono una netta superiorità di risorse, aerea e navale e stanno ricevendo anche loro un certo numero di rinforzi. In questa pausa dicembrina hanno rimesso a numero tutte le loro divisioni, e attendono l'arrivo dell'avanguardia del corpo francese del Generale Juin, di una magnifica divisione di fanteria inglese mandata da Churchill che l'ha strappata all'operazione Overlord, e di una nuova divisione indiana. La divisione da montagna marocchina, particolarmente adatta al terreno della campagna d'Italia è stata addestrata da personale francese ed equipaggiata con i più moderni crismi dagli Americani. E' la prima unità di un futuro corpo d'armata interamente francese che opererà agli ordini della 5a armata.

    Dietro insistenza caparbia del governo provvisorio de Sud è stato consentito l'allestimento di una unità da combattimento italiana a livello divisionale; il cosiddetto Corpo Italiano di Liberazione (CIL) al comando del Generale Vincenzo Tapino, armato ed inquadrato dagli Inglesi. Questa forza sarà inquadrata da qualche parte nell'8a armata.

    Il programma questo mese e di passare un buon capodanno 1943 e prepararsi alle operazioni dell'anno prossimo. I Tedeschi completano tre nuovi esagoni id fortificazione, facendo lavorare gli operai coatti come schiavi sotto la neve e le intemperie. La 94a divisione di fanteria si dà da fare per render la città di Termoli una fortezza, visto che costituisce un posizione forte posta com'è su un saliente formato da una curva del Biferno. L'VIII corpo da montagna comincia a prender posizione sulle alture intorno a Cassino ed all'omonimo monastero, e la 5a divisione Alpenjager si installa nella città vera e propria, anch'essa fortificata fino all'inverosimile.

    Rimanete collegati con radio da qui non si passa.
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  11. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Gennaio 1944

    Turno topico questo nella mia personalissima campagna d'Italia; gli Alleati lanciano l'operazione Shingle ancor prima di essere giunti a contatto con la linea Gustav. Un classico esempio di senno di poi del wargamer: gli Alleati sanno che probabilmente verranno stoppati sulla famigerata linea Gustav e si premuniscono con uno sbarco preventivo alle spalle dei Tedeschi.

    Invece che sbarcare ad Anzio, come fu storicamente, gli Alleati sbarcheranno ad Ortona, per provare a tagliare fuori dal mare il XXIV corpo di von Noven e la 1a divisione paracadutisti, che difendono il fronte adriatico. Le regole dicono che dopo il primo sbarco nella penisola, ogni sbarco successivo costa 1 punto evento vittoria per ogni LST dispiegato. Gli Alleati disporranno 2 LST per gli sbarchi ad Ortona ed hanno un cuscino di sicurezza di 3 punti vittoria evento. Con questa operazione, se ne fumano 2.

    Verranno messi a terra il I corpo USA del nuovo arrivato Generale John Lucas ed il già ben conosciuto XVII corpo britannico del Generale Francis Newcombe, che è stato sottratto al comando della 5a armata, appositamente per questa operazione. I due corpi d'armata d'invasione sono così composti:

    I corpo USA: 45a divisione di fanteria, 36 divisione di fanteria, 4° reggimento rangers (portato a livello reggimentale nel turno scorso, in previsione dell'operazione).

    XVII corpo britannico: non ha cambiato la sua composizione ed è tutt'ora formato dalla 1a divisione canadese, dalla 4a divisione indiana e dalla brigata dei servizi speciali.

    Al comando di tutte queste forze è il Generale Lucian Truscott, americano che comanda l'intera forza da sbarco con un comando provvisorio a livello d'armata. Alla conclusione, si spera con successo, dell'operazione, i corpi da sbarco rientreranno nelle rispettive armate originarie.

    Obiettivo dell'operazione è la conquista di Ortona e del suo piccolo porto, la costituzione di una solida testa di sbarco, e l'avanzata successiva lungo la strada per Roma, allo scopo non tanto di prendere Roma, quanto di circondare tutte le forze tedesche che difendono il fronte sud provocandone la resa e provocando di conseguenza il collasso della difesa tedesca della penisola. Progetto ambizioso ma non impossibile, almeno sulla carta. Obiettivo di primissimo tempo è l'accerchiamento del XXIV corpo germanico che difende la costa adriatica. Presa la città, queste truppe tedesche sarebbero costrette ad una difficile e di esito incerto ritirata attraverso gli appennini in direzione di Cassino o ad un disperato contrattacco presi tra due fuochi tra i corpi sbarcati e l'8a armata.

    I Tedeschi si aspettano più uno sbarco sulla costa tirrenica, dove hanno schierato le due nuove divisioni del IV corpo paracadutisti, e cioè la 4a divisione paracadutisti e la 44a divisione di fanteria, rispettivamente ad Ostia e ad Anzio. La terza divisione di questo corpo, vale a dire la 1a divisione paracadutisti è ancora distaccata nel settore adriatico, provvisoriamente assegnata al corpo di von Noven. Vicino ad Ortona, l'unica divisione tedesca disponibile è la 334a divisione di fanteria, unità che ha da poco avuto l'assegnazione al XXIV corpo e che sta lavorando alle fortificazioni sul Sangro proprio ad ovest di Ortona. Non vi è dubbio che gli Alleati avranno la sorpresa tattica nel corso dell'operazione.

    Entrambi i partiti hanno ricevuto in questo turno consistenti rinforzi. Il Comando del XV gruppo di armate alleato ha trattenuto tutte queste nuove forze in riserva strategica, nell'attesa di vedere come procede l'operazione shingle, mentre il Generale Kesserling, che ha ottenuto finalmente il completo rilascio di quasi tutte le divisioni che erano precedentemente schierate a nord sotto il comando di Rommel, le ha impiegate nella quasi totalità per rinforzare i suoi striminziti corpi d'armata. Alexander quindi, trattiene in riserva strategica la 3a divisione algerina nonostante le proteste di Clark che la voleva assegnata per cominciare a formare il corpo d'armata francese da montagna, la 5a divisione corazzata canadese, per un suo eventuale impiego a sfruttamento del successo sulla direttrice Ortona - Roma, e la 3a divisione polacca; tutte unità appena giunte sul fronte italiano. Rimane anche in riserva la magnifica 1a divisione di fanteria inglese, regalo personale dei Churchill alla campagna d'Italia per compensare la mania da ritiro delle migliori forze voluto dagli Americani, per prepararle all'operazione Overlord. Tutte queste divisioni rimarranno a disposizione in attesa di osservare gli esiti di Shingle.

    Si preannuncia quindi un turno della Madonna dell'Incoronata, per cui rimanete collegati con radio sbarco per gli sviluppi.
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  12. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Seconda settimana gennaio 1944


    Giuseppe Abbondi stava mescendo il vino nella sua cascina in una desolata frazione alla periferia ovest di Ortona, quando improvvisamente si accorse che qualcosa non andava.


    Stavo aspettando il solito drappello di tedeschi che venisse a prendersi la damigiana settimanale del mio vino rosso. Normalmente i Tedeschi scendevano dalla collina con un piccolo camion, caricavano il vino, sorridevano e ringraziavano nello scarso italiano che avevano imparato da noi. Erano lì da poco più di un mese e stavano lavorando a qualche segreto progetto militare. A noi non era mai permesso di avvicinarci alla loro zona, che tra l'altro era totalmente circondata da campi minati. Ad un certo punto vidi dei soldati venire avanti guardinghi a piedi.Alcuni avanzavano inpiccole strane vetture scoperte. Fui molto sorpreso di apprendere che i Tedeschi avevano messo un distaccamento in Ortona, perché secondo le notizie, gli Inglesi erano ancora al confine tra Puglia a Molise e stavano essendo trattenuti assai bene dai Tedeschi in quelle posizioni. Quando guardai quei solatipiù da vicino, mi accorsi che c'era qualcosa di sbagliato. Prima di tutto avevano uniformi a chiazze grigie, ma di un grigio più chiaro di quello dai Tedeschi. La seconda cosa che notai era che non portavano gli stivali dei tedeschi, ma scarponi di tipo diverso; e la terza cosa era l'elmetto. Alcuni non lo indossavano proprio ed avevano invece un berretto nero di lana in testa, mentre altri avevano un elmetto di forma completamente diversa da quello dei Tedeschi. Avevano le facce dipinte di varie tonalità di grigio e nero. Erano tutti armati fino ai denti, ed indossavano uniformi larghe ed imbottite contro il freddo pungente. Si avvicinarono abbassando le armi quando videro che ero parecchio spaventato. Tra un gesto ed una parola mi chiesero se sapevo dov'erano i Tedeschi e la loro espressione era una di quelle che non ammetteva silenzi o bugie. Dissi loro che le loro posizioni erano sulle colline ad est, una decina di chilometri lontano verso ovest. Il gesto della mano lo capirono, la distanza un po' meno fino a quando non arrivò un soldato che parlava l'Italiano; un perfetto italiano ricordo: disse di chiamarsi Pasquale e che loro erano rangers americani appena sbarcati ad Ortona. Mi disse di prendere la mia famiglia e tutto quello che potevo e sparire. Lì ci sarebbe stata battaglia, ed il mio podere ci si sarebbe trovato proprio in mezzo.


    La notizia che gli Alleati erano sbarcati ad Ortona si propagò come un incendio da un isolato caccia Messershmittd-110 in crociera sulla costa adriatica, a tutti i comandi tedeschi. Contemporaneamente, il XXX corpo sferrò il suo attacco alla città di Termoli. Il Generale von Noven ordinò alla 94a divisione di fanteria, che si era fortificata all'interno della città, con grave disagio per la popolazione civile, di abbandonarla immediatamente e di ritirarsi verso l'interno verso Cassino, che con la strada costiera adriatica interrotta, rappresentava ora il principale deposito di rifornimenti per le truppe tedesche. In immediato pericolo ci accerchiamento si trovarono quasi immediatamente la 29a divisione panzer grenadieren e la stessa 334a di fanteria, che difendeva il punto più ad est della linea Gustav. Era chiaro che occorreva prendere provvedimenti adeguati ed immediati. Sul versante tirrenico si sentirono altresì gli effetti della mossa alleata, in quanto la difesa della 90a divisione panzer grenadieren e della 60a divisione panzer grenadieren nel Napoletano, si rivelò poco convinta. Il II corpo d'armata USA occupò senza molti patemi sia la città che l'aeroporto, i combattimenti intorno al quale furono particolarmente cruenti. Le due divisioni ripiegarono insieme al Kampfgruppe Brundel più o meno in ordine sul Volturno. l'VIII corpo da montagna venne messo in stato di allarme e si diede a rafforzare le sue posizioni sul Rapido e sul Garigliano.


    Adesso tutto dipendeva da come l'operazione Shingle si sarebbe sviluppata. Era chiaro che se non si riusciva a stroncarla o per lo meno a contenerla, si imponeva l'abbandono dell'intera linea Gustav.

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  13. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    2a settimana gennaio 1944 turno tedesco.


    La reazione del Feldmaresciallo Kesserling agli sbarchi ad Ortona fu immediata ed efficiente: senza alcun indugio rilasciò alla 10a armata tutte le riserve disponibili, vale a dire la 26a panzer e la 65a divisione di fanteria che furono instradate immediatamente lungo la costa adriatica da Rimini. Poi autorizzò von Noven a compiere tutti i movimenti necessari per mettere in sicurezza le sue divisioni minacciate di isolamento. I Tedeschi dovettero abbandonare la linea del Trigno e passare una nottata sulle mappe a pensare come impostare sia la difesa fonte ad est contro gli sbarchi alleati, sia il rinforzo di tale difesa con divisioni provenienti dall'altra costa e sia un possibile quanto tempestivo contrattacco per ributtare questa volta gli Alleati a mare.


    Il tempo, in senso cronologico e meteorologico lavorava in favore dei Tedeschi; la presa di terra della divisione canadese e della 36a USA incontrava difficoltà per le condizioni del terreno sulle spiagge ridotte ad una palude dal maltempo dei giorni precedenti allo sbarco. Era di vitale importanza impadronirsi del nodo stradale strategico che si dipana da Pescara a Roma, ma fu subito chiaro che i commandos britannici avevano sarebbero arrivati prima su quell'obiettivo; quindi sarebbe occorso impadronirsene con la forza. In ogni caso questo era un momento in cui le cose erano molto fluide, ed il più piccolo errore tattico poteva provocare una catastrofe.


    Ad un'analisi della situazione all'indomani dello sbarco, appariva come la metà occidentale della linea Gustav non era affatto stata pregiudicata dall'operazione. Praticamente il comando tedesco giudicò che se si fosse riusciti a contenere la testa di sbarco sulla costiera adriatica ed a stabilire una linea di difesa sugli appennini centrali fronte ad est, la crisi poteva agevolmente essere superata. In caso contrario, per i Tedeschi sarebbero stati guai grossi.
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  14. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    3a settimana gennaio 1944 turno alleato: operazione Shingle

    Il Generale Alexander decide che questo è il momento di operare la spinta decisiva e mette in campo tutte le sue riserve.

    I commandos britannici vengono spinti lungo la linea costiera per prendere il controllo del bivio strategico per Roma sul fiome Tronto e trattenere le riserve tedesche provenienti da Rimini. Queste forze speciali prendono posizione lungo il fiume e si preparano alla difesa.

    Sulla testa di sbarco di Ortona prendono terra ben tre nuove divisioni: la 1a britannica, la 5a corazzata canadese e la 3a algerina: compito sfondare verso occidente attraverso gli appenini e aggirare la linea Gustav. Con questo le due armate alleate rimangono temporaneamente senza riserve strategiche, in quanto l'ultima divisione americana che le componeva, la 45a divisione di fanteria sbarca a Napoli per rinforzare il corpo d'armata del Generale Walker.

    Dal canto loro anche i Tedeschi hanno impegnato le loro ultime riserve assegnandole ad un nuovo corpo corazzato; il XX al comando del Generale Hans Frieke.

    La situazione sul campo in questo delicato momento è osservabile nella figura sottostante. Il Corpo del Generale Lucas ha fatto progressi sulla testa di sbarco di Ortona e la divisone neozelandese, appoggiata dalla 56a si sono inoltrate nelle difese del XXIV corpo tedesco. La 60a divisione panzer ed il Kampfgruppe Brundel si sono ritirati al di là del Garigliano, lasciando solamente il corpo di Hube a difendere le sponde del Volturno attraverso le quali per altro la 1a divisione corazzata USA e la 3a di fanteria hanno già gettato una testa di ponte.

    La situazione è quindi molto fluida in questo momento e basta poco a provocare un disastro da una parte o dall'altra. Gli alleati hanno sempre lo svantaggio del terreno fangoso che limita le loro operazioni.
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    Ultima modifica: 12 Ottobre 2019
  15. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    3a settimana 1944 turno tedesco: operazione Shingle


    La reazione del Generale Kesserling alle decisive mosse alleate sono rapide e risolute: senza alcuna esitazione ordina a Vietnghoff di mettere a disposizione un corpo d'armata in riserva tattica centrale contro entrambi gli assi di penetrazione alleata, in maniera da poter contrastare quello che si manifestasse più pericoloso. La scelta cade sull'unità più potente del gruppo di armate germanico: il XIV corpo panzer del Generale Hube. La divisione panzer H.Goering e la 90a panzer grenadieren vengono di conseguenza ritirate in tutta fretta del Volturno e spedite in posizione centrale nella valle del Liri. La 3a panzer grenadieren che ne ha protetto il ripiegamento si attarda momentaneamente la di là del Rapido, ma con l'idea di ritirarsi anch'essa appena le circostanze lo consentiranno.


    Il IV corpo paracadutisti viene anch'esso reindirizzato, per quanto il terreno difficile lo consente, con la 4a divisione che si avvia verso la testa di ponte di Ortona e la 1a che si ritira dal Trigno fino al monastero di Montecassino. La 44a divisione di fanteria rimane a presidio di Roma e della zona costiera occidentale.


    Il Comandante della 12a armata von Senger ordina al suo XX corpo panzer di spazzare via il battaglione di commandos e paracadutisti britannici dalla strada costiera per Ortona, allo scopo di andare a colpire la testa di sbarco. I combattimenti sono selvaggi tra un pugno di forze speciali inglesi e le due divisioni tedesche. Gli Inglesi combattono come cavernicoli da postazioni semi preparate sulla sponda destra del fiume Tronto, si fanno annientare sul posto, ma i tedeschi non passano, perdendo un migliaio di uomini e una quarantina di cannoni semoventi. Combattimenti inconcludenti avvengono anche sullo spigolo del fronte del XXIV corpo tedesco alle foci del Sangro, quando la 2a divisione neozelandese e la 56a inglese tentano di forzare le posizioni fortificate della 29a panzergrenadieren, allo scopo di sboccare a nord degli appennini e circondare la difesa tedesca ad occidente della testa di pone di Ortona. Si tratta di uno sforzo speditivo e non troppo convinto da parte delle due divisioni britanniche che non hanno ancora il supporto del resto del loro corpo d'armata. Si capisce subito che la posizione tedesca è un osso assai duro e il tentativo cessa quasi subito.


    Confermo che i prossimi turni saranno decisivi. Probabilmente gli Alleati vorranno lanciare una nuova operazione in semi turni all'interno del turno 8 (febbraio 44) allo scopo di sbilanciare la difesa tedesca non ancora ben assestata. Magari in questa campagna i sanguinosi combattimenti di Cassino non avranno luogo.
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  16. Luigi Varriale

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    Febbraio 1944 introduzione al mese


    In fase di pianificazione dell'invasione dell'Italia peninsulare, uno degli scopi che gli Alleati si erano prefissi era quello di attirare sul XV gruppo di armate il più alto numero possibile di forze tedesche da altri fronti, in maniera da agevolare sia i Russi che stavano combattendo al coltello sul fronte orientale, e sia la preparazione dell'offensiva principale attraverso la Francia. Non vi è alcun dubbio che con l'inizio di Febbraio 1944 gli Alleati riuscissero in pieno in questa impresa con il loro sbarco ad Ortona che mise in allarme rosso il comando supremo tedesco, il quale avviò come previsto dagli Alleati un grande anzi grandissimo numero di unità in Italia, profondendo il massimo sforzo per fermare l'offensiva alleata; ed anzi secondo gli ordini di Hitler, per mettere in atto una decisa controffensiva che capovolgesse le sorti della campagna. Segue un breve prospetto delle nuove divisioni e reparti vari spediti d'urgenza in Italia dall'OKW:


    24a divisione Panzer e 16a divisione SS panzer grenzdieren. Assegnate al XX corpo panzer del Generale Frieke sulla costiera adriatica.


    715a motorizzata e 92a divisione di fanteria. Assegnate al XXXV corpo del Generale Nelson sugli appennini ad occidente di Ortona


    309°Reggimento Lehr, 508° battaglione carri pesanti e 1° reggimento carri pesanti. Assegnati al XIV corpo panzer del Generale Hube, destinato a sopportare lo sforzo della progettata controffensiva nel settore centrale di Cassino.


    114a divisione alpenjager, 157a divisione alpenjager, 98a divisione di fanteria e 362a divisione di fanteria. Poste in riserva generale.


    Dal canto loro anche gli alleati ricevettero qualche divisione di riserva e precisamente:


    5a divisione polacca. Assegnata al XXX britannico corpo del Generale Slater.


    4a divisione marocchina. Assegnata al II corpo USA del Generale Walker.


    Gli Alleati inoltre rimisero insieme la brigata dei servizi speciali inglese, da i sopravvissuti della battaglia del Torto, ed assegnarono anche questa al corpo di Slater, che in cambio di questa e della divisione polacca, cedette al XIII corpo del Generale Stuart sia la divisione neozelandese che la 56a di fanteria.


    Quindi in definitiva grossi rimaneggiamenti di forze, voluti mi sono dimenticato di dirvelo, dal nuovo comandante in capo delle forze alleate in Italia, Generale Mark Clark, che aveva lasciato il comando della 5a armata americana al Generale Lucian Truscott, per andare a sostituire Alexander al comando generale. Che Dio aiuti dunque gli alleati con questo megalomane al comando.


    In definitiva quindi all'inizio di febbraio 44 le 25 divisioni alleate presenti sul teatro italiano, si contrapponevano alle 28 divisioni tedesche di cui 24 schierate in teatro e 4 in riserva di pronto intervento. Senza dubbio sarebbe stato una fine d'inverno molto dura per gli alleati.
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  17. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Febbraio 44 semi turno 1 alleato: operazione Slingshot

    Il tocco schizzoide di Mark Clark si vede subito in questa fine di inverno 43-44: decide di lanciare un'operazione offensiva con tempo cattivo nel bel mezzo degli appennini abruzzesi allo scopo come dice lui di non dare tregua al nemico. Incurante del fatto che i Tedeschi occupino le sponde del fiume Tronto, Clark lancia il XVII corpo britannico verso l'entroterra lungo le sponde del Tordino, operando una conversione a sinistra con tre divisioni allo scopo di sboccare al di là degli appennini abruzzesi, alle spalle della linea Gustav, puntando deciso su Roma; questo nonostante il servizio informazioni lo abbia messo al corrente del fatto che il XX corpo panzer è stato rinforzato con almeno due divisioni di cui una corazzata. La manovra è audace ma anche un po' incosciente, dal momento che se i Tedeschi dovessero sfondare lungo la costa, l'intero corpo britannico si ritroverebbe accerchiato. Tale corpo avanza infatti da est a ovest con il fianco destro totalmente scoperto. A copertura di tale spericolata manovra, Clark ordina al XXX corpo britannico di seguire il movimento del XVII sistemandosi a difesa sulla sponda destra del summenzionato Tordino. Disgraziatamente la meteorologia avversa ritarda il movimento di queste forze, e nel momento in cui Newcombe inizia la conversione a sinistra, in difesa del fiume arrivano solamente la 78a divisione di fanteria ed il corpo di Liberazione Italiano (cobelligerante) del Generale Tapino. Frettolosamente queste truppe si mettono a scavare posizioni difensive per sostenere l'inevitabile contrattacco di Frieke. In rapido afflusso da Ortona sono anche le rimanenti divisioni del XXX corpo, vale a dire le due divisioni polacche, la 4a indiana ed i cocci del battaglione Servizi speciali appena rabberciato per essere rimandato in linea. Se queste truppe arriveranno in tempo per contenere i Tedeschi, è tutto da vedere.


    "Fummo mandati avanti con l'intera compagnia motociclisti a perlustrare la zona tra il Tordino ed il Tronto, lungo la litoranea e le collinette circostanti. Arrivammo in un paesino chiamato Busta ed i civili, dopo aver mostrato sorpresa nel vedere militari italiani armati in giro, ci dissero che a nord del fiume vi era gran quantità di carri armati tedeschi. Ci dissero anche che la zona brulicava di Tedeschi fino ad Ancona e che era pericolosissimo per noi stare lì". Capitano Giorgio Arnesi compagnia esploratori CIL.


    Mentre si svolgevano questi avvenimenti, il Generale Clark ordinava al I corpo USA del generale Lucas di darsi da fare a mettere il pepe al deretano dei Tedeschi sugli appennini, cosicché la la 3a divisione algerina e la 36a americana salivano in quota ad ovest di Ortona per prendere d'assalto le posizioni fortificate della 15a panzer grenadieren. questa con le sue posizioni speditive preparate su terreno montagnoso opponeva però una fanatica resistenza, che se le causava perdite gravi ne infliggeva però altrettante se non più gravi alle due divisioni alleate che erano costrette a desistere per mancanza di forze, dopo tre giorni di combattimenti in stile preistorico, dove si giungeva all'uso di clave, vanghe e morsi.


    Il XIII corpo britannico si sistemava invece in posizione di contenimento nella zona di Cassino, ma non era qui che Clark aveva predisposto lo sforzo principale, giudicando l'area troppo favorevole alla difesa. Lo sforzo sussidiario a valle era previsto invece sul fronte costiero occidentale, dove il II corpo USA tentava di forzare sia la posizione di Gaeta, tenuta del Kamfgruppe Brundel, che quella dei monti Aurunci, tenuta dal VIII corpo alpino germanico; entrambi i tentativi si risolvevano con un nulla di fatto ed anzi contro le posizioni in caverna tenute dagli uomini del Colonnello Brundel sulla costa, la 34a di fanteria USA ci lasciava pure parecchie penne. Sarebbe stato giocoforza attendere che la 45a USA si districasse dal fango in pianura ed arrivasse a rinforzare la 4a marocchina, per tentare un nuovo assalto alle posizioni fortificate della 305a divisione di fanteria germanica.


    Tutto sommato si può dire che Clark abbia messo tutte le sue fiches sul tavolo con questa operazione e che ora la sua unica chance sia quella di perseguirla a fondo. Sul risultato, nessuna garanzia.

    Kesserling, allarmato dalle notizie di pericolo di aggiramento, si preparava intanto a predisporre le sue riserve per contenere la mossa di Clark allo sbocco degli appennini.


    Rimanete collegati con radio inverno sulle montagne per gli sviluppi.
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  18. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Febbraio 44 semi turno 1 tedesco: operazione Slingshot


    Il Generale Kesserling da consumato stratega qual'era, si rese immediatamente conto che gli ordini di Hitler concernenti un'immediata controffensiva in Italia non erano eseguibili. La stagione in corso impediva ogni serio movimento ad ampio respiro e la natura del terreno non era adatta alle forze corazzate che gli erano state assegnate in rinforzo. Se il terreno fosse stato asciutto ed agibile, se ne sarebbe potuto parlare, ma con i movimenti confinati alle strade, non vi era abbastanza spazio di manovra per poter far valere la potenza dei carri. Quello che però poteva fare era cominciare a riunire le forze del XIV corpo panzer nei dintorni di Cassino per una possibile offensiva quando il tempo fosse migliorato, e così senza alcun indugio trasmise gli ordini relativi al Generale Hube, intimandogli però di distaccare la 90a divisione panzer grenadieren a supporto del Kampfgruppe Brundel. Hube eseguì la manovra in maniera molto efficiente, ritirando la 3a panzer grenadieren dalla posizione esposta in cui si trovava al di là del Rapido e spostandola in Cassino città, ed ammassando le rimanenti truppe del suo corpo in una posizione dalla quale in caso di necessità avrebbe potuto farle intervenire in appoggio sia del XXXV corpo della 12a armata sugli appennini che del IV corpo paracadutisti della 10a, che stava accorrendo a difesa della breccia del Tordino. Tra l'altro quest'ultimo corpo d'armata era stato appena rinforzato da due divisioni di fanteria tratte dalla riserva generale: la 114a alpenjager e la 362a di fanteria. Si trattava di una misura tappabuchi fino a quando la 4a paracadutisti e la 44a di fanteria non fossero giunte dalla periferia della capitale alle loro posizioni difensive assegnate sull'appenino centrale, fronte ad est.


    L'unica azione offensiva che Kesserling autorizzò per quel semi turno fu il contrattacco del XX corpo panzer ai danni della 78a divisione di fanteria e del corpo italiano di liberazione che la appoggiava in riserva tattica. L'attacco fu abbastanza violento con la dovuta preparazione di artiglieria. Reparti di granatieri tedeschi tentarono di attraversare il Tordino a più riprese, appoggiati dall'artiglieria ed anche dai cannoni dei carri armati appostati sulla sponda opposta. Gli Inglesi tuttavia tennero duro, appoggiati dall'artiglieria divisionale e dal battaglione dei 75 millimetri del generale Tapino e l'attacco dovette essere interrotto.


    A bilancio della settimana dunque, i Tedeschi riuscirono a tappare provvisoriamente lo sfondamento alleato del corpo canadese come era stato ridenominato il XVII britannico, giacché aveva due divisioni canadesi, ed a stabilizzare il fronte nella zona Cassino Gaeta. Adesso la palla passava di nuovo nel campo degli alleati.
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  19. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Febbraio 44 semi turno 2 alleato: operazione Slingshot


    Terza settimana di febbraio e terza settimana di pesanti combattimenti sugli appennini abruzzesi. Il XXX corpo britannico si spiega dietro a quello canadese, che attacca pesantemente gli sbocchi su Roma e Terni. Le due divisioni tedesche di fanteria e di alpini vengono mezze massacrate ma tengono la posizione in attesa del rinforzo delle unità più valide del IV corpo paracadutisti in afflusso.


    La divisione corazzata canadese faticosamente avanza tra i sentieri di montagna compiendo sforzi indicibili per far passare i carri armati. Il suo obiettivo è quello di tagliare la strada Ancona Roma lungo il Tronto per allargare il fronte di attacco del corpo canadese. La divisione deve però guardarsi le spalle contro colpi di testa del XX corpo panzer ed a tale scopo la 5a divisione polacca si predispone ad occuapre le alture as est della foce del fiume.


    Lo stesso XX corpo tenta un secondo attacco alle posizioni del XXX britannico sul Tordino, ma nel frattempo il CIL e la 78a divisione sono stati rinforzati dal battaglione commandos ed i Tedeschi devono ancora una volta desistere.


    Sul fronte di Ortona, il XIII corpo cerca di disporsi per proteggere il I corpo USA, che trovandosi in inferiorità numerica conro le quattro divisioni tedesche del XXXV corpo tedesco hanno sospeso gli attacchi.


    sul fronte di Gaeta, la 34a divisione USA lancia un attacco diversivo alle difese di Cassino, mentre lo sforzo principale è rivolto le posizioni della 305a di fanteria che tiene i monti Aurunci. Nonostante l'appoggio di due divisioni da montagna marocchina, l'attacco della 45a USA deve arrestarsi abbastanza presto di fronte alla decisa resistenza tedesca. Nel prossimo semi turno, il Generale Walker ha già predisposto una ripetizione del tentativo anche con l'appoggio della 1a divisione corazzata dalla sinistra.
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    I combattimenti sono accaniti, ma mi sa che prima della bella stagione non si cava un ragno dal buco.
    Vedremo nel prossimo turno con i Canadesi in posizione ed il II corpo USA che ritenterà l'attacco con una divisione in più.
     
  20. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Febbraio 44 semi turno 2 Tedesco: operazione slingshot


    "Il servizio di informazioni dell'Ammiraglio Canaris ci diede improvvisamente una notizia che pareva assolutamente attendibile circa il fatto che gli alleati avrebbero ricevuto nei prossimi due mesi cinque o sei divisioni di rinforzo. Questo mi fece venire una gran paura che avrebbero potuto organizzare nuovi sbarchi alle nostre spalle che sarebbero stati potenzialmente fatali per noi. Per questa ragione decisi di ritirare il XIV corpo panzer dalla linea di battaglia per concentrarlo a disposizione come riserva strategica nella area di Roma e nella zona costiera limitrofa alla capitale. Richiesi poi all'OKW nuove forze per presidiare i vari punti sensibili sulle due coste italiane. In mancanza, avrei dovuto costituirmi delle riserve con le truppe di cui già disponevo". Feldmarshall Kesserling, cte. Gruppo di armate C in Italia.


    "Non appena la 4a divisione Fallschirmjager e la 44a divisione di fanteria entrarono in linea, organizzammo subito un contrattacco contro i Canadesi e la 1a divisione inglese che ci stavano di fronte, tanto per alleggerire la pressione allo sbocco degli appennini. Il nemico sorprendentemente si ritirò senza offrire molta resistenza; evidentemente voleva attirarci in una trappola. Diedi ordine alla mie divisioni di non avanzare, e forse fu un errore." Gen Erich von Fliegen, cte. IV corpo paracadutisti.


    "I picchetti che pattugliavano le sponde del fiume Tronto mi informarono che al di là del Tordino si andavano ammassando ingenti truppe nemiche; in più erano stati identificati elementi corazzati canadesi che tentavano di infiltrarsi lungo la strada per Ancona. dovetti interrompere gli attacchi verso Ortona ed ordinare alla 26 panzer ed alla 65a di fanteria di prendere posizioni difensive alla foce del fiume. La 24a panzer e la 16a SS avrebbero tenuto le posizioni a valle sulla costa. In mancanza d queste misure, correvamo il rischio di essere accerchiati lasciando aperta la strada per Ancona e Rimini. Questo assolutamente non potevo permettermi di rischiare. Informai il Generale Senger und Etterling della nuova situazione." Gen. Hans Frieke, cte. XX corpo corazzato sulla costiera adriatica.


    "Facemmo fronte ad un ennesimo attacco americano a base di carri armati sherman e fanteria cingolata. Grazie alle nostre posizioni in caverna preparate con cura riuscimmo a respingere anche questo, ma ricevemmo la notizia che i carri armati di Hube stavano essendo ritirati dalla linea per essere posti in riserva su Roma. Inutile dire che la notizia abbatté il morale di tutti, anche se a parziale consolazione ci fu detto che il prestigioso reggimento Panzer Lehr ci era stato assegnato in rinforzo." Col. Manfred Brundel, appena promosso Generalmajor e posto al comando dell'appena formata brigata panzer grenadieren Brundel.


    "Vedemmo tristemente le truppe di Hube abbandonare le posizioni alle nostre spalle. Ci fu lasciato il 1° reggimento Panther ed il 508° battaglione Tiger in riserva tattica. Entrambi questi reparti passarono sotto il mio comando. Avevo ancora fiducia di difendere ad oltranza la linea Gustav." Gen Alabin von Terein, cte VIII corpo d'armata alpino.
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