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SPWW2 AAR Naia in tempo di guerra; c'ero anch'io

Discussione in 'Le vostre esperienze: AAR' iniziata da Luigi Varriale, 31 Ottobre 2019.

  1. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Riunione di compagnia giugno 1940 da qualche parte in territorio francese


    Nella valletta tra il massiccio montuoso appena conquistato ed il successivo sul quale si credeva esserci la linea principale di resistenza nemica, vi era una piccola fattoria composta da due edifici. Proprio lì il Maggiore Visconti riunì i comandanti dei suoi plotoni ed i relativi sergenti di plotone per fare il punto della situazione prima della seconda missione forzatamente assegnata alla compagnia. Il Comandante del IX battaglione di fanteria, Ten. Col. Ciccoletti era assente, le male lingue attribuendo tale assenza al fatto che aveva acconsentito con il comando reggimentale che il IX fosse lasciato in testa per sfruttare il successo acquisito il giorno prima sulle Alpi Occidentali.


    Si era chiesto gentilmente alla famiglia che abitava e lavorava nella fattoria di mettere a disposizione la stalla, cosa che il capo famiglia fece con riluttanza e per causa di forza maggiore. Gli Italiani, traditori e pugnalatori alle spalle non erano benvenuti lì ed il piccolo latifondista che governava la zona voleva che fosse ben chiaro. Il Maggiore fece buon viso a cattivo gioco e ringraziò per la stalla.


    Una grande mappa topografica dell'intera zona di competenza del battaglione era stata appesa ad una delle pareti, mentre i vari ufficiali comandanti sedevano per terra accanto ai loro sergenti.


    -Il battaglione ci ha dato ordine di proseguire l'avanzata verso ovest- cominciò il maggiore una volta che aveva ottenuto l'attenzione di tutti. -Il nemico è in ritirata spinta- si affrettò ad aggiungere con aria vagamente difensiva, percependo il disappunto dei suoi uomini che lo stavano ascoltando. -Noi eravamo ancora il battaglione meglio piazzato per sfruttare il successo. Sfortunatamente le altre compagnie sono ancora piuttosto indietro e non c'è modo di averle qui in tempo per rilevarci in questa azione.-


    -Signor Maggiore- intervenne il S.Ten Angeli dopo aver alzato la mano, il mio plotone è ridotto a ventun uomini, e mi risulta che abbiamo anche perso la sezione mitraglieri di compagnia, con la scomparsa del Sergente Muscarello. E dovremmo affrontare un'offensiva in piena regola?-


    La risposta del maggiore sarebbe stata molto più brusca se chi aveva parlato non era un comandante con sei squadre nemiche distrutte al suo attivo e che aveva praticamente sopportato da solo il peso del contrattacco francese nella battaglia appena conclusa.


    -Tenente, le garantisco che sono in arrivo dal comando divisionale reparti di supporto che ci sono stati appositamente assegnati per questa missione allo scopo di compensare le perdite che abbiamo subito. Addirittura il 7° reggimento bersaglieri della divisione celere Duca d'Aosta ci ha messo a disposizione una sezione di motociclisti per la ricognizione vicina. Ho anche ottenuto dal comando divisionale una sezione contraerea che ci garantirà contro ulteriori attacchi dell'aviazione francese. La sezione è motorizzata, il che vuol dire che potremo usarla anche contro bersagli a terra. Si tratta di mitragliatrici pesanti da 20 millimetri.-


    Il Tenente Acerbi, anziano della compagnia e comandane in seconda della stessa, srotolò la carta topografica sulla parete, abbastanza vicina perché tutti potessero osservarla bene. Quello che apparse su detta parete fece gelare il sangue nelle vene a tutti i comandanti. Le presunte posizioni nemiche erano situate in una dannata depressione "sul versante opposto della collina" alla Wellington. Per arrivare anche solo vicino a queste posizioni, sarebbe occorso scalare un paio di vette di grande altezza per poi trovarsi praticamente in faccia al nemico. Un vero e proprio lavoro da alpinacci rotti ad ogni esperienza e non certo ad una compagnia di fanteria di linea. Il Maggiore Vicari, sempre pronto a vedere il lato positivo della situazione si affrettò a far notare che l'ubicazione delle probabili posizioni avrebbe consentito un avvicinamento occultato in massima parte alla sua vista, e ricordò a tutti che proprio perché l'ambiente di combattimento al quale erano stati destinati era aspro, era stata assegnata alla compagnia una batteria organica di mortai medi. -Con questa dotazione di mortai,- il maggiore ricordò ai suoi uomini con un sorriso ironico, -diventiamo automanticamente "fanteria da montagna".- I sorrisi che ottenne in risposta furono alquanto forzati.


    Secondo quanto indicato dal servizio di ricognizione aerea, a sud i Francesi avevano stabilito le loro posizioni difensive in quota, essendo la depressione quasi totalmente sprovvista di terreno adatto alla difesa. La zona di resistenza era quasi totalmente percorsa da un torrente che si sviluppava in lunghezza da nord a sud e che costituiva sopratutto a sud un ostacolo difensivo rilevante, perché dominato dalle posizioni che avrebbero avuto modo di sfruttare il rallentamento imposto alla fanteria italiana dal corso d'acqua stesso. Il sistema stradale, da ultimo, era costituito da una singola rotabile in terra battuta, con natura di sentiero montano che percorreva l'area di operazioni, dipanandosi verso nord ad un crocevia a circa un terzo della percorrenza in direzione ovest. Il sentiero aveva anche un ponte che offriva un facile attraversamento del corso d'acqua e che stava nel bel mezzo della depressione, in posizione probabilmente molto esposta al fuoco di arresto nemico.


    Pur osservando la sorpresa mista ad incredulità che si andava disegnando sulle facce dei suoi subordinati, il Maggiore Vicari, si accinse ad esporre il suo piano di attacco. I suoi ufficiali erano preoccupati certamente, ma i valori morale di tutte le squadre, incluse quelle del comando di plotone erano saliti dopo il primo scontro col nemico, così pure come quelli dell'esperienza. Avevano dimostrato che lo si poteva battere il nemico, esattamente come aveva previsto il Duce nel suo discorso della settimana precedente. I suoi uomini erano giustamente preoccupati, ma certo non spaventati.

    Situazione del terreno, rappresentata dalla mappa srotolata dal Tenente Acerbi di fronte ai vari comandanti di plotone.
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    La situazione organica della 17a compagnia al momento di cominiciare la sua seconda missione.
    Notate con R il rally factor del comandante dell'unità, Con E l'esperienza, con M il morale, con I o A il rating comando fanteria o artiglieria. Gli asterischi rappresentano il numero di unità nemiche eliminate, ed il numero tra parentesi gli effettivi di ogni unità. A pieno organico una squadra di fanteria italiana, non importa se di assalto o di appoggio, dispone di 11 effettivi, un caposquadra e 10 uomini; una sezione mortai su due pezzi dispone di 8 mortaisti, 3 serventi ed un capo pezzo per ogni tubo. La sezione osservazione di artiglieria dispone di un ufficiale ed un osservatore del tiro. Come potete vedere dallo specchio incluso sotto, il plotone del S,Ten. Galliano è quello ridotto peggio con un numero di effettivi totale pari a 21 uomini, contro i 44 dell'ordine tabellare.
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  2. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Mar Ligure Giugno 1940


    Il Tenente di Vascello Brignole non aveva ancora messo la testa sul cuscino che già sentì bussare alla sua porta. -Diavolo; cosa può essere successo in cinque minuti!- pensò tra se mentre si rialzava dal letto per andare ad aprire la porta della sua piccola cabina.


    Naturalmente era Lipari che lo informava che un nuovo messaggio da Genova dava un secondo contatto relativo a forze nemiche, presumibilmente sempre francesi: un altro incrociatore, scortato da un cacciatorpediniere, questa volta su rilevamento 253 con rotta approssimativa 90 gradi ed una distanza di circa 16 miglia dalla nave italiana. Anche questa formazione si dirigeva decisa verso le coste italiane; non era ancora chiaro se liguri o toscane


    -Cristo!- si limitò a sospirare Brignole. Poi recuperò rapidamente il contegno di fronte al suo primo ufficiale.


    -Daccordo Lipari; la nostra situazione non cambia. Non potevamo vedercela contro un incrociatore e tre caccia e non possiamo vedercela nemmeno contro due incrociatori e quattro caccia.-


    Rimase un attimo pensoso calcolando rotte e velocità nella sua testa.


    -Portiamoci sul secondo rilevamento. Tentiamo di impegnare il secondo gruppo francese, magari questo spingerà anche il primo a venire contro di noi ed a distogliere la forza da battaglia nemica da qualunque obiettivo le è stato assegnato. La missione non cambia: distrarre i nemico e rimanere vivi per dare tempo all'aviazione ed alle batterie costiere di entrare in azione. Continuate a tenere le orecchie tese per ogni possibile cambiamento di rilevamento del nemico e rafforzate le vedette. Adesso lasciatemi riposare una mezz'oretta- aggiunse Brignole con un largo ed aperto sorriso di ottimismo al suo primo ufficiale


    -Signorsi comandante, nuova rotta 257, intercettare secondo gruppo da battaglia francese.- E si incamminò verso la plancia a prendere il comando della torpediniera.
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  3. StarUGO

    StarUGO

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    La vedo dura come missione. L'unica speranza e' che l'IA non si sia piazzata come si deve in difesa.
     
  4. billo

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    "Zitto e mangia...sempre a lamentarti"
    "Pensa a quei poveri cristiani del 2 plotone, per loro la guerra è finita"
    "Si come il mio rancio, questa robaccia è buona per i maiali..."
    "Silenzio arriva il Tenente!"
     
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  5. Angiel

    Angiel

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    Complimenti come sempre per l'AAR.
    Un'informazione, ma l'AI di Steel Panther è valida? Negli scenari che ho fatto io, nonostante l'AI sia in difesa, non è molto brillanre......anzi !!
     
  6. DistruttoreLegio

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    Apri una discussione apposita se no si rischia di scrivere mille messaggi e disturbare
     
  7. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Mi piacciono i mille messaggi...significa che qualcuno apprezza l'AAR, che qualcuno si diverte a leggerlo.
    Grazie per l'incoraggiamento Angiel.
    A me l'AI pare decente. Certo un giocatore umano sarebbe un osso molto più duro da rodere, ma lo scopo di queste battaglie, non è testare l'AI ma creare qualcosa di divertente per voi.
    Steel Panthers è comunque una gran bella realizzazione. quando ero piccolo mi piaceva molto squad leader. Ecco penso che questo gioco sia di quanto più vicino ci sia a sqad leader per computer
     
    Ultima modifica: 10 Novembre 2019
  8. Angiel

    Angiel

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    Se ti piace Squad Leader ho una sorpresina......;)
     
  9. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    Che infanzia meravigliosa la tua
     
  10. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Nooo!!! Squad Leader per computer !!!!

    Ci puoi giurare. Il mio primo wargame è stato "Rommel" della mitica International Team. Ricordo che mi aspettavo un wargame sulle operazioni in Libia ed invece quello era sulla battaglia di Kasserine. Rimasi un po' deluso; all'epoca manco lo sapevo che c'era stata una battaglia per la Tunisia.
     
  11. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    La pianificazione di quella che veniva chiamata oramai la battaglia di sfondamento proseguì fino a notte inoltrata, e la mattina dopo al quartier generale della 17a compagnia venne convocata una nuova riunione plenaria degli ufficiali. I Tenenti questa volta si recarono da soli a scoprire che cosa Vicari si era inventato, lasciando i loro sergenti anziani a vigilare e sovraintendere alla preparazione delle singole unità.


    Il Tenente Angeli fu tra i primi ad entrare nella stalla della fattoria che serviva da posto di comando ed a dare un’occhiata alla grande carta murale. Ciò che vide, per dire il vero, non gli piacque neanche un po'. Il Tenente Acerbi, vicecomandante della compagnia e compagno anziano di accademia di Angeli, entrò dopo di lui ed andò a piazzarsi alle sue spalle.


    “Allora Angeli” disse quello facendolo sobbalzare di brutto, “sembra che questa volta debba farti da riserva; ed io pensavo che i guai grossi non arrivassero mai all’inizio di una guerra.”


    Riavutosi dalla sorpresa, il comandante del 3° plotone si affrettò a replicare per le rime al suo collega.


    “Te lo sei inventato tu questo capolavoro?” rispose senza girarsi, continuando a fissare la carta e fingendo di aver sempre saputo che Acerbi fosse lì.


    “No, è opera del capo, in collaborazione con il Tenente Colonnello, che è venuto apposta per curare la preparazione di questa operazione.”


    Mentre avveniva questo scambio di idee, gli altri ufficiali cominciarono ad entrare nell’edificio. Il S.Ten. Galliano, che aveva con sé il Sergente Santini, unico sopravvissuto della 2a squadra, e poi il Tenente Visconti del 1° plotone. Dopo un po’ di tempo arrivò un sergente maggiore dei bersaglieri con in mano il suo elmetto piumato, che fece un regolamentare saluto militare e si presentò come Sergente Di Stefano; era il comandante della sezione da ricognizione aggregata alla compagnia da parte della divisione Duca d’Aosta. Per ultimo arrivò un altro sottufficiale di artiglieria mai visto prima, in compagnia del Tenente Morelli, comandante della batteria di mortai. Questo sottufficiale, Angeli venne a sapere che comandava la sezione antiaerea aggregata dal comando divisionale. Per ultimo arrivò il S.Ten. Garibaldi del collegamento con l’artiglieria, in compagnia di un altro ufficiale che Angeli non conosceva, anche lui con le mostrine dell’artiglieria sul colletto.


    La stalla cominciava ad essere alquanto affollata, anche senza i sergenti di plotone e qualcuno aveva predisposto delle casse e delle balle di paglia su cui sedersi, in maniera da poter meglio seguire la riunione che oramai era in procinto di cominciare. Angeli si avvicinò a Galliano che vide isolato in un angolo in evidente stato di demoralizzazione. Il suo plotone le aveva prese sode dai Francesi, ma con qualche aiuto da parte di altre unità aveva tenuto comunque le sue posizioni. La squadra comando del Sottotenente poi, si era particolarmente distinta in tenaci combattimenti difensivi.


    “Galliano!” Angeli si avvicinò a lui con la mano tesa. “Volevo che tu sapessi che quello che hai fatto a Luc sur le Mont è la cosa più coraggiosa che abbia mai visto” si indirizzò al collega con un aperto e sincero sorriso. “Se tu avessi fallito, la compagnia sarebbe stata spacciata” sottintendendo che l’azione del 2° plotone era stato tutto meno che un fallimento.


    Galliano alzò la sua faccia imberbe da bambino alla volta del nostro. “Ti ringrazio Angeli; mi sono sempre portato appresso questa reputazione da ultimo plotone della compagnia. Adesso il plotone dovranno cambiarmelo. Magari con questo riesco a fare meglio.”


    “Idiozie Galliano; i tuoi uomini ti seguirebbe ovunque, e le burbe che arriveranno è meglio che imparino subito con che marcia cammina il nostro 2° plotone.”


    Il sorriso che Galliano rivolse al suo collega fu interrotto dall’entrata degli ufficiali superiori nell’edificio, il che portò anche alla cessazione del vociare e dei reciproci convenevoli. Il personale in comando della compagnia, preceduto dal Maggiore Vicari ed dal comandante del IX in persona, entrarono nella stalla senza fare caso alle balle di paglia ed allo sterco di mucca presenti un po’ dovunque. Tutti si misero sugli attenti in attesa dell’ordine di fare altrimenti.


    “Signori; comodi per favore” interloquì il Maggiore. “Questa è l’ultima riunione prima di cominciare le operazioni che porteranno al definitivo disfacimento delle forze nemiche che ci stanno di fronte. I rapporti della ricognizione aerea confermano che si tratta di truppe in uno stato prossimo alla ritirata generale, con la paura sempre presente che i Tedeschi li aggirino da nord. Il nostro compito è quello di formare una grossa tenaglia strategica con le forze germaniche avanzanti, sfondare le linee alpine di fronte a noi e sboccare in pianura dove concluderemo questa guerra con la vittoria finale delle forze dell’asse.”

    Angeli e Galliano si guardarono con una mezz' aria perplessa.


    “Le forze che ci stanno davanti presidiano la catena difensiva alpina. Si tratta è vero di posizioni forti, ma il nemico non è abbastanza forte lui per presidiarle adeguatamente. La ricognizione strategica crede che ci sia un punto dove è possibile realizzare una penetrazione e su quello noi batteremo.” Il maggiore puntò lo sguardo proprio su Angeli.


    “Come sapete, la compagnia è stata incaricata di realizzare lo sfondamento e si trova tutt’ora in avanguardia del 47° reggimento. Gli altri reparti non ce l’hanno fatta a tenere dietro al nostro iniziale successo ed il tempo per farli serrare sotto non c’è. Quindi io ed il Tenente Colonnello Ciccoletti abbiamo congegnato il piano che ci darà il successo.”


    “Nessun piano sopravvive al contatto col nemico” mormorò senza farsi sentire il Tenete Visconti al comandante dei mortai.


    Il Maggiore Vicari si avvicinò alla carta murale dove c’erano tutti i dettagli del piano di attacco della compagnia.


    “Il plotone del Tenente Angeli rappresenterà lo sforzo principale” cominciò a gesticolare sulla carta, con un asta di legno; “procederà da sud dove crediamo che esista un passaggio facile nella linea di cresta delle presunte posizioni nemiche, con l’obiettivo di aggirare il fianco destro del nemico e coglierlo di sorpresa. Come ho detto, questo è lo sforzo principale. Per le comunicazioni il Tenente Angeli si avvarrà della stazione radio del S.Ten Garibaldi e di quella del mio plotone comando che costituirà il suo rincalzo in caso di necessità per alimentare lo sforzo.”


    Il Maggiore fece una pausa in maniera da dare il tempo alla platea di assorbire bene il significato della missione di Angeli e l’importanza ad essa attribuita assegnandole il plotone comando come riserva.


    “Al centro” proseguì il comandante di compagnia, avverrà la finta del plotone del S.Ten. Galliano. Sappiamo tutti quanto questo plotone abbia sofferto durante l’ultimo scontro con i Francesi e come abbia inflitto al nemico perdite triple di quelle che ha subito. In ogni caso, il 2° plotone per il momento non è in condizioni di sostenere altri sforzi massicci, e quindi in questa operazione assumerà la responsabilità di trovare e fissare il nemico nelle sue posizioni principali lungo il sentiero montano. Sarà appoggiato dalla sezione bersaglieri e da quella antiaerea gentilmente concessi dal comando di corpo d’armata e divisionale, e si limiterà a simulare una manovra offensiva che in realtà ha il solo scopo di distrarre il nemico dalle nostre operazioni principali.”


    “Lo sforzo sussidiario” continuò il Maggiore, avverrà sul fianco sinistro del nemico, ed avrà carattere di puntata offensiva con immediato sruttamenteo di ogni successo dovesse presentarsi. Questa azione sarà naturalmente condotta dal Tenente Visconti con il suo 1° plotone, che si avvarrà per le comunicazioni della squadra comando del battaglione. Il Rincalzo di compagnia sarà rappresentato dal mio plotone che come detto opererà a sud. L’unità più isolata sarà quella del S.Ten. Galliano, che abbiamo visto avere un ruolo relativamente di riposo in questa operazione.”


    Il maggiore si fermò e rivolse lo sguardo al Tenente Colonnello Ciccoletti che se ne era rimasto seduto e zitto fino a quel momento. L’ufficiale superiore si alzò e si diresse verso il suo subordinato, misurando ogni singolo passo con i suoi lucidi stivali neri.


    “Signori” attaccò osservando bene le facce di tutti gli ufficiali presenti. “Da questa operazione dipende gran parte dell’esito delle nostre operazioni su questa porzione di fronte. La divisione Lucca è in avanguardia nel settore centrale, che rappresenta lo sforzo massimo della 6a armata. La divisione Tridentina guarda il fianco nord, mentre sulla costa i progressi sono stati limitati. Tocca a noi stroncare i Francesi per poi sfruttare il successo nella direzione che sarà più propizia. L’operazione rappresenta l’intento offensivo del comando divisionale ed al nostro battaglione, uk glorioso IX, è stato assegnato il compito primario. La 17a è la migliore unità di cui dispongo e lo ha già ampiamente dimostrato. Io ho fiducia in questa compagnia e non solo a parole. La mia squadra comando sarà in prima linea insieme al plotone del Tenente Visconti. Quando sono in prima linea è perché credo fermamente in un operazione; e questa è l’operazione principale della divisione Lucca sul fronte occidentale. Vediamo tutti di fare il nostro dovere. I Tedeschi sono sul punto di ottenere la resa dalla Francia e noi non possiamo starcene con le mani in mano. E’ una questione politica e militare. Buona fortuna a tutti.”

    Mormorii di assenso "In sala".


    Dopo il suo nrevissimo intervento, il Tenente Colonnello si incamminò verso l’uscita della stalla. Non era certo un ufficiale di molte parole, cosa sempre apprezzata dai subordinati. Tutti gli ufficiali si alzarono e si misero sugli attenti. Il resto della riunione riguardò i dettagli del collegamento con l’artiglieria e delle frequenze radio da utilizzare. L’ufficiale ai rifornimenti si assicurò che tutti i plotoni avessero le loro dotazioni di guerra quanto più possibile complete per l’inizio dell’azione che sarebbe cominciata il giorno seguente subito dopo pranzo.


    Ultimato il chiarimento degli ultimi dettagli, il Tenente Angeli si incamminò lesto alla volta del suo plotone per portarlo immediatamente nella sua zona di schieramento e per pianificare l’azione che avrebbe dovuto condurre. Questa volta il peso principale dell’operazione gravava su di lui e se questa cosa lo preoccupava alquanto, almeno avrebbe avuto il supporto e la vicinanza del comando della compagnia e di tutto il suo apparato di comunicazioni. In più c'era la possibilità di copreirsi di gloria, cosa che per un ambizioso ufficiale come lui, diplomato alla scuola della fanteria tedesca di Brandburgo, non era certo di poco conto. Fu anche lieto di avere ancora la collaborazione della sezione per l’osservazione del tiro. Mentre camminava, cominciò a pensare come avrebbe potuto instillare nei suoi subordinati il massimo di fiducia nonostante la gravità del compito assegnato. Lui ne aveva in quantità limitata, ma non lo avrebbe mai dato a vedere.

    Il "Piano" scarabocchiato con i pastelli dal Maggiore Vicari nella stalla sulle montagne francesi
    1.jpg
     
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  12. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Fronte alpino giugno 40 Mont Bercher (zona del Piccolo S.Bernardo)

    Il 3° plotone comincia la marcia di avvicinamento ai suoi obiettivi da sud. Le formazione del plotone prevede la 3a squadra del Sgt. Allegretti in avanguardia, affiancata sulla destra dalla 1a squadra assaltatori del sgt. Lapina. Arretrate, in colonna la mia squadra comando e la 2a squadra armi di accompagnamento. 100 metri più indietro segue la sezione del S.Ten. Garibaldi con la radio ed il collegamento don l’artiglieria e dietro di questa il plotone comando del Magg. Vicari.

    La marcia è molto faticosa, su un terreno accidentato ed acquitrinoso che impedisce un movimento agevole e rende difficile tenere uniti i reparti. Il nostro compito è quello di prendere d’assalto le presunte posizioni francesi da sud, prendendo possibilmente il nemico di sorpresa. Rappresentiamo lo sforzo offensivo principale di compagnia.

    Giunti al turno 8, la squadra di Allegretti è al di là dalla fascia di boschi che segna la prima linea di elevazione sulla mappa topografica. Si tratta adesso di cominciare la salita: inizia la parte più pruriginosa della missione.

    Al turno 11 arriva una staffetta dal comando di compagnia che mi trasmette l’ordine del maggiore Visconti di affrettare le cose; a nord la sezione bersaglieri ha incontrato il nemico e già si sono verificate le prime perdite. Peraltro, ci sono anche meno forze italiane di quelle previste rispetto al piano iniziale perché le squadre più malconce del 1° e 2° plotone hanno dovuto essere lasciate indietro per via del fatto che accumulano soppressione ad ogni turno senza nemmeno essere impegnate dal nemico.

    Al turno 12 arrivano precisi i colpi di mortaio sulla rotabile e pure l’aviazione francese, che mitraglia a bassa quota le nostre truppe. Sento alla radio di Garibaldi le urla concitate dei nostri sotto il fuoco. Uno dei camion della sezione antiaerea viene distrutto. Con fatica il mio plotone comincia la scalata al Mont Bercher.

    Garibaldi mi riferisce che la situazione lungo la rotabile del passo è critica. Una delle mitragliere da 20 della contraerea e stata distrutta dal fuoco a tiro teso probabilmente di mortai. Il nemico è vicinissimo ma rimane invisibile. Le sue posizioni devono essere davvero ben nascoste. La nostra salita avviene in colonna di compagnia. Gli uomini marciano in fila indiana in uno sfibrante lavoraccio da alpini; ma hey...siamo stati magicamente trasformati in fanteria da montagna, perché due chilometri a valle abbiamo una batteria di mortai che ci appoggia. Improvvisamene ci arriva attutito l’ululato della nostra artiglieria in arrivo a nord. Segue il boato delle esplosioni, che possiamo udire chiaramente anche dalla nostra posizione. La squadra di Allegretti fa sempre da apripista, seguita da quella di Lapina. Avanzo pietra dopo pietra, sperone dopo sperone in un bagno di sudore. Aiuto un paio dei miei serventi a trasportare le Breda, che cambiamo di mano quasi ad ogni turno che passa.

    Al turno 15, mentre continuiamo l’ascensione in fila unica del Bercher, ancora una volta Garibaldi mi manda la sua staffetta; la sua sezione è rimasta di nuovo attardata rispetto alla mia. Il Capr. Malgioglio mi informa che è stata individuata una piazzola per mortai, con pezzi attivi proprio sull’asse della nostra avanzata. Quasi in vetta al monte. Il comando del battaglione ha informato il S.Ten. Garibaldi che ha chiesto l’intervento della nostra batteria organica di mortai, e che tra poco su quella cresta comincerà a piovere piombo. Ascolto soddisfatto questa relazione, e mi preparo mentalmente ai cimenti che verranno. Oramai l’intero plotone è abbastanza esausto, e si allunga per quasi un chilometro lungo le pendici dello Chabert.
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    Situazione a sud nel settore del 3° plotone e del rincalzo di compagnia
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    Situazione al centro, dove operano una semisezione di bersaglieri, la sezione antiaerea, il plotone di Galliano ed il comando di battaglione.
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    La situazione della branca nord dell'attacco italiano
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    La situazione generale
     
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  13. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Turno 16

    Nella sua scalata la squadra del Sgt. Allegretti, tra i turni 16 e 17 ha il primo contatto con il nemico, che identifica immediatamente e me ne fa rapporto a mezzo verbale, come mitragliera antiaerea di calibro imprecisato. Questa posizione nemica è ubicata in un punto vitale, in un boschetto posto in cresta da cui si domina l’asse di avanzata del plotone. E’ evidente che i Francesi hanno scelto con cura la disposizione di questa arma. Quando essa apre il fuoco sulla squadra di Allegretti, la fortuna assiste il sergente, il quale nonostante il volume del fuoco nemico non deve registrare perdite. Conoscendo il mio modus operandi, Allegretti di iniziativa fa fumo e ripiega anch’egli all’interno del bosco da cui era sbucato. Do rapidamente ordine di far venire avanti Garibaldi, che colleghi l’ubicazione della posizione nemica ad una delle nostre batterie a valle, in maniera da poterla prendere a cannonate. Nel contempo ordino al Sgt. Lapina di buttarsi in un campo coltivato presente sulla destra dell’asse di avanzata del plotone allo scopo di impostare una manovra aggirante. E altresì mio intento impiantare una base di fuoco d’appoggio nello stesso margine del bosco dove Lapina si è ritirato per prendere d’infilata con il fuoco delle mie Mg il nemico.

    Contemporaneamente a questi miei ordini, mi giunge comunicazione dal comando di compagnia, il quale serra sotto per alimentare eventualmente la nostra avanzata, che il 3° plotone ha anch'esso preso contatto col nemico, sul versante nord del pendio e che con questi ha iniziato uno scontro a fuoco. Prima che possa diramare ulteriori ordini, e conoscendo il mio intento operativo, il Sgt. Gallina si affianca nell’area boschiva alla squadra di assaltatori di Allegretti ed apre il fuoco di iniziativa con tutte le armi a disposizione, avendo anche lui individuato la mitragliatrice anitaerea francese di cui sopra. Noi serriamo sotto con la squadra comando me dopo un po’ non sentiamo più il latrato della mitragliera francese di grosso calibro. Buon segno penso tra me mentre arranco alla volta del margine del bosco. Adesso l’unico guaio per noi potrebbe essere il fuoco indiretto, ammucchiati come siamo nello stretto margine nord dell’aerea di vegetazione e prego con tutte le mie forze che questo non avvenga prima che possa schierare i reparti.

    A questo punto incito a gran voce, nel sopraggiungere in zona, la squadra di Allegretti a riprendere l’attacco adesso che il nemico è in difficoltà. Il sergente obbedisce prontamente e riprende ad avanzare ed a sparare con i fucili, visto che la sua squadra d’assalto mitragliatrici non ne ha. Naturalmente l’obiettivo è quello di saturare il nemico con il fuoco e convincerlo ad arrendersiv o ad abbandonare l’arma.

    Da ultimo continuando ad origliare alla radio di Garibaldi mi giungono concitati appelli del comando di battaglione per riprendere il controllo di quello che mi pare essere uno sgangheratissimo 2° plotone che non si riesce, pare, a far entrare in azione compiutamente. Odo anche un paio di minacce del Ten. Col. Ciccoletti, ed intimazioni perentorie a muoversi. La situazione a nord non deve essere proprio rosea, ma comunque la nostra azione prosegue.
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  14. StarUGO

    StarUGO

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    Ella madonna....cosi' scarsi?
     
  15. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    sono le squadre che hanno subito considerevoli danni nella battaglia. La squadra del Sergente Santini per esempio è ridotta al solo sergente Santini.

    Oh...tra l'altro. Com'è che il gioco più quotato in tutto il forum (Steel Panthers) l'ultimo post ce l'ha nel 2018??
     
  16. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Turno intorno al 20

    Mentre stavo per predisporre l’attacco decisivo alla postazione della mitragliatrice pesante francese in cresta, odo la squadra immediatamente alla mia sinistra aprire il fuoco con le Breda. Si tratta degli uomini del Gallina che avendo visto il nemico ripiegare, cercando di trascinarsi dietro l’arma, avevano aperto il fuoco su di esso finendolo. A questo punto ordino verbalmente al Sgt. Lapina di convergere a destra per cominciare l’avanzata sui primi obiettivi del nostro settore, sui quali ancora nessun nemico è stato individuato.

    Informo della direzione del mio movimento il comando del battaglione, che essendo il comando del Magg. Vicari mia riserva tattica, ha in questa battaglia preso direttamente le redini del fulcro dell’azione.

    Attraverso la radio del S.Ten. Garibaldi, l’ufficiale di stato maggiore del battaglione, il mio buon Ten. Acerbi, mi informa che c’è almeno un plotone francese tra la rotabile e me possibilmente in ripiegamento verso la mia posizione. Tale aliquota di truppe nemiche è stata presa sotto un preciso fuoco della nostra batteria mortai ed ha subito si stima, perdite considerevoli. Perciò mi ordina di avanzare con cautela onde non essere sorpreso da queste forze.

    Nel contempo, un fuoco non mirato di artiglieria pesante nostra si abbatte sulla posizione conosciuta dei mortai francesi in cima al monte, che vengono almeno temporaneamente ridotti al silenzio se non dalla qualità del tiro, per lo meno dalla sua quantità. Insomma mi pare di poter dire, che almeno stando alle informazioni in mio possesso, le cose stanno andando più o meno secondo i piani.

    Il Ten. Acerbi mi comunica pure che al centro il nostro schieramento si è parecchio in difficoltà sotto ripetuti attacchi aerei del nemico che la contraerea nostra, seriamente impegnata non riesce ad arginare. Anzi i Francesi si impegnano proprio in missioni di soppressione dalla difesa aerea, per avere presumibilmente campo libero nel prosieguo della battaglia. In parole povere, pur avendo apparentemente battuto il plotone degli alpini francesi con il fuoco indiretto, non esiste la possibilità di avanzare né per il plotone di Galliano, che in questa battaglia proprio non riesce ad incidere, né per il comando di battaglione, che certo non può attaccare da solo e né per la sezione contraerea, che è stata sonoramente suonata come una zampogna dall'aviazione nemica. Anche la semisezione dei bersaglieri aggregata al 2° plotone è stata distrutta ed i bersaglieri uccisi o gravemente feriti. Quindi ogni eventuale progresso al momento dovrà essere affidato al mio plotone o a quello di Visconti al nord.
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  17. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    John Rambo

    Ho fatto il quarto figlio:ROFLMAO::lol:
     
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  18. cohimbra

    cohimbra

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    mmm...ho i miei dubbi sia il gioco più quotato del forum. Non che abbia importanza ma qui per la maggiore vanno i paradox (miei primi amori ma adesso li vedo davvero troppo semplici) e l'immenso, unico ed innarrivabile War in the Pacific Admiral's Edition ;) tiè, distrurrorelegio :ROFLMAO:
     
  19. PanzerMeyer

    PanzerMeyer

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    Sempre disponibile per un PBEM ;)
     
  20. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    :piango: sei cattivo ... Poi non ci sono i pupazzetti nei vostri giochi :p ...
     

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