Questa mania di guardare le statistiche e decidere che bisogna avere più laureati e/o università di eccellenza in posizioni più elevate nella graduatoria mondiale, mi pare solo un modo per perdere di vista il vero obbiettivo, ossia fornire a tutti i cittadini equa possibilità di una buona istruzione. Se poi gli studenti non riescono a tenere il passo niente diploma o laurea, se la gran parte dei nostri atenei si trovasse nella graduatoria mondiale tra il 150° ed il 300° posto, su 1000, direi che disponiamo di un'istruzione di buona qualità, a confornto di nazioni con pochi atenei nei primi 100 posti e tutti gli altri dopo il 500° posto. Purtroppo però se ragioni solo sulle statistiche ossia sul numeri di diplomati e laureati annui e di posizione in classifica del miglior ateneo, allora operi con l'obbiettivo della quantità e non della qualità. Sia chiaro che con ciò non sto dicendo che la scuola Italiana non sia da risistemare, sto solo dicendo che forse non è da risistemare come la si sta risistemando negli ultimi 15 anni.
superquotone, infatti i governi non fanno altro che macellare la qualità dell'istruzione per farne dei ragazzi italiani una serie di impiegati,ingegneri e tecnici senza cervello purchè disposti ad adattarsi che ad esigere. Inoltre la cosa tragicomica è che smaniano di imitare le università europee e americane ( ah se è "europeo" o "anglosassone" è cool per forza... ) che rappresentano invece i peggiori modelli che si possa concepire ( cultura zero, tanta pratica ) in un contesto culturale e sociale assai impoverito qual'è quello italiano. Infine è triste che un idraulico guaagni di più di un laureato...
è triste per me e te che siamo laureati, ma per l'idraulico molto meno. Comunque si chiama libero mercato.