Immagino, per fare chiarezza su quel che segue, sia opportuno premettere: 1) vivo vicino Roma; 2) sono da sempre, 1970, contrario alle Regioni; 3) un convinto sostenitore del centralismo. Così, chi vuole può eventualmente tralasciare di leggere quanto segue. Questo referendum è l'ultimo esito della riduzione della politica a tifo calcistico. W il Veneto, no W la Romagna, no W la Basilicata. Perché...? boh, per lo stesso motivo per cui uno è del Milan o della Fiorentina. Utilizzare la retorica localistica produce oggi evidenti vantaggi, in termini di popolarità e, anche, di potere spicciolo da giocarsi nelle amministrazioni. IL che spiega il gran numero di "appassionati alla politica" che cavalcano questa onda-moda. Chiaramente chi percepisce un periocolo, sia per la disoccupazione sia per "l'invasione" di stranieri "pericolosi", cerca di aggrapparsi alle sicurezze e la "terra", il "popolo" ma anche il "sangue" diventano elementi potenti per ridefinire una identà in crisi, magari correndando questi elementi con parole tutto fare quali "libertà" e "autonomia" capaci di evocare sentimenti assai forti e coinvolgenti. Ora, sarebbe anche agevole, risalendo la catena del cui prodest identificare i soggetti che danno il via, di volta in volta, a simili iniziative e tuttavia questo non risolve il problema, perché il problema non è mai la presenza di un complotto, nemmeno quando il complotto è reale; il problema è quale logica produce una situazione (ed, eventualmente, lo stesso complotto). Ora, immaginiamoci, nella crisi generale di liquidità, nei processi di globalizzazione, nella gestione su scala mondiale dei mercati e delle produzioni, quanto potrebbe convenire ridurre (anzichè ampliare) l'area di gestione. Ad esempio: le banche, tutte, drenano denaro da dove c'è più risparmio (perché minori sono le opportunità di investimento), e cioè dal sud, per investirlo ove ci sono più opportunità o dove il potere politico è abbastanza forte da indirizzarlo; cioè il centro-nord. Una banca veneta avrebbe questa possibilità o questa forza? Le grandi arterie energetiche hanno bisogno di finanziamenti e di accordi politici ormai transcontinentali: avrebbe potere contrattuale un Veneto indipendente? La gestione delle correnti migratorie? La difesa del valore delle agricolture locali su scala europea? E' in grado il Veneto, visto che già l'Italia ha problemi a farlo unita, di trovare le risorse per la ricerca universitaria e tecnologica? E' facile inventare un cattivo, ad esempio la politica romana, e cavarsela con ricette semplici nelle discussioni da bar. Ma, appunto, con questo si fa del tifo e non un'analisi politica.
Comunque in queste ore, grazie e soprattutto alle affermazioni di molti Italiani mi sento sempre più indipendentista. C'è una cosa che si chiama opinione e una cosa che si chiama rispetto. Purtroppo non solo molti rifiutano le opinioni degli altri, ma le deridono con un senso di superiorità che nuoce alla convivenza. http://www.ilgiornale.it/news/interni/gi-mani-referendum-sul-veneto-libero-1003492.html
Peccato che NATO, euro e UE non dipendano in alcun modo dai veneti. Anzi, probabilmente se le scorderebbero proprio visto il veto italiano. E se provano a concedersi a Mosca assistiamo al remake di Ustica, Bologna, Piazza della Loggia, Moro, BR e NAR stavolta tutto in una sola regione.
Sono piuttosto sicuro che la cosa sta funzionando molto di più in maniera opposta. Non ho mai sentito tanto odio verso i veneti come in queste ore, basta fare un salto sui social network e similari. Considerato che, realisticamente parlando, alla fine dovrete convivere col resto degli italiani, non so quanto vi sia convenuto fare questo sondaggio.
Perché la gente comune ha sempre considerato i veneti come parte della famiglia italiana, come i piemontesi e i pugliesi.
dobbiamo rispettare l'opinione di chi per interessi economici, nel momento più difficile per tutta la nazione, vuole andarsene di casa sbattendo la porta? come se i veneti non avessero contribuito anche loro a mandare ladroni nelle poltrone romane dal dopoguerra a oggi, o dal '48 gli indipendentisti in veneto prendono percentuali di varie decine e quindi siete immacolate vittime di roma ladrona creata dalle altre regioni? ... voi come tutti gli altri italiani avete responsabilità nella creazione di roma ladrona, i ladroni a roma anche voi li avete sempre votati oppure il motivo per l'indipendenza non è interesse economico ma più nobilmente è per l'esistenza del popolo veneto e quindi il suo diritto all'autodeterminazione? sono palermitano, ho passato un anno al nord, la gente lì parlava la mia stessa lingua, scherzava nel mio stesso modo, aveva la mia stessa formazione, e a loro come a me piaceva la pasta e il giocare a calcio, non mi sono sentito un siciliano tra i "padani", ma un italiano tra altri italiani se l'accento e le piccole altre differenze sono sufficienti per reclamare il diritto all'autodeterminazione, allora reclamo il diritto all'autodeterminazione del popolo della mia città, è noto per chi conosce la sicilia quanto il palermitano abbia una cadenza diversa dal siciliano parlato nel resto dell'isola
E' tutto qui il motivo: Non è un odio antropologico. E' solo che quando uno ti dice: "senti, io sono superiore, perché devo stare con te? Mi stacco", ti girano un po' le palle. (e cohimbra aveva già espresso perfettamente il pensiero)
Detto poi da un siculo vale decuplo. Senza offesa eh, ma davvero. Se qualcuno può sentirsi ,"meno" italiano per me é un siculo o un sardo, non um veneto dai... Fa ridere solo il pensiero
A me viene sempre in mente EU3, dove quando creavi l'Italia i core non scendevano sotto Roma e addirittura nelle prime versioni era una decisione riservata alla cultura lombarda.
Beh, il primo regno d'Italia, quello medievale, l'hanno creato proprio i lombardi. La corona ferrea dovrebbe stare ancora a Monza.
Che poi sarebbe la cosa storicamente più sensata, a dirla tutta. Detto ciò, ormai una balcanizzazione dell'Italia mi pare decisamente anacronistica.