Splende nei secoli l'Eterna (reloaded)

Turno 89 480 DC

"E come mai abbiamo invertito la rotta con tanta fretta ?" Il giovane decurio navis, Decimus Agrippa, domandava al nocchiere anziano, un occhio su di lui e l'altro sul cassero della Testugo, dove risiedeva l'onnipotente; l'unica divinità riconosciuta a bordo, il caput navis Tarquinus Armalione.

Navis Testugo...bella e terribile


"Ah...i giovani ufficiali sono sempre gli ultimi ad apprendere le notizie" disse di rimando il nocchiere..."pare che gli orizzonti si stiano oscurando nei confronti dei Polinesiani. La barcaccia postale...possano gli dei maledirla...da quando abbiamo la scrittura è tutto un moltiplicarsi di quelle inutili e fastidiose barchette che ronzano intorno a noi in tutte le insenature...ha portato nuovi ordini per la nostra gloriosa Testugo...pattugliamento e vigilanza dei confini marittimi tra noi e l'onorabile proconsole Ahamaba, che a Roma si crede non sia poi così rispettabile".

"Per gli Dei...è la guerra ??"

"Chi può dirlo...per il momento andiamo a tenere d'occhio i catamarani del proconsole...dicono sino molto belli con il loro doppio scafo...e molto veloci".

"Bene...speriamo di ritrovarci in qualche azione spettacolare...il gazzettino navale è pieno delle gesta dell'Audax e dice nulla su di noi...relegati sino ad oggi a compiti di mera scorta".

"mera...non mera...non mi rompere i testicules con queste coglionerie...Agrippa...a nord l'esercito è impegnato in uno scontro all'ultimo sangue con i barbari, per il possesso di uno scoglio...si vocifera che i barbari siano stati armati da Honolulu, che gli avrebbe fornito archi compositi per ammazzare meglio i Romani".

"Andiamo...quei trogloditi non saprebbero neanche cos'è un arco composito...cercherebbero di usarlo per pescare".

"Intanto tu i barbari non li sottovalutare...è un tipico vizio che insegnano in caserma...ma nella realtà, se li sottovaluti sei morto".

"Avete sostenuto molti scontri con i barbari in mare"?

"Qualcuno".

 

Turno 90 500 DC

Armalione malediceva il maledetto nocchiere della Testugo per aver portato la nave abbondantemente fuori rotta..."Se non fosse un ufficiale, lo farei legare all'albero e gli farei amministrare 100 frustate"...pensava mentre studiava la carta nautica.

Per un banale errore di rotta, probabilmente causato da inesperienza nell'uso dei nuovi strumenti che la barcaccia postale aveva consegnato, la Testugo si trovava ora ad est di Horia invece che ad ovest da dove i suoi ordini erano di intercettare le navi polinesiane che si erano, secondo i dispacci provenienti da Roma, avventurate nelle acque territoriali romane, e di vigliare che non combinassero nulla di pericoloso.

"Gli idioti di Roma"...pensò Armalione, che non aveva in gran conto l'atteggiamento prudente del consiglio di corte; "I dannati numidi non dovrebbero neanche essere nelle nostre acque, altro che vigilare ! Occorrerebbe affondarne un paio per fargli capire il concetto di acque territoriali altrui".

Nell'intimità della sua cabina, unica della nave, Armalione consultava nervosamente gli altri dispacci provenienti da villa cassia. La campagna a nord non proseguiva molto bene; i Rurales erano oramai ridotti male, ed i barbari non erano ancora stati eradicati da Islava. Dal lato buono della bilancia, La familia Lucinia aveva concesso, dopo negoziazioni con gli Horioni, che la loro squdra di operai venisse dirottata su Horia Ulterior per cominciare l'estrazione del ferro su Bramur. Sinceramente Armalione sperava che con un paio di torme di armati con armi di ferro, i Cassii si decidessero a dare il via alla conquista della Polinesia.

Al momento a lui non rimaneva che fare vela e remi verso ovest e sperare di riuscire a venire in contatto con le zattere dei polinesiani prima che questi iniziassero a menare le mani contro Roma. Armalione era sicuro che il proconsole Ahamaba fosse un infido bastardo e che non ci si potesse fidare di lui.

1. La campagna su Islava probabilmente necessita di almeno un rinforzo
2. Lavoratori dei Lucinii in rotta per Horia Ulterior
3. Flotta polinesiana in movimento verso sud
4. Trireme Testugo ben più ad est di dove dovrebbe trovarsi (devo aver fatto qualche casino con il mouse alla fine del turno precedente, ma la colpa l'ho data a Valerio Sfada, nocchiere del vascello da guerra romano.

 

Ti farei legare all'albero e ti farei amministrare 100 frustate

 

ma usi una qualche mod?

 

Infoaddict e enhanced interface

 

Turno 100 800 DC

La corte del nuovo re Marcus Delio Rotilio era in sessione, presenti tutti i nobili del consiglio.
La situazione generale dello stato non si poteva dire ideale...il regno era cresciuto troppo in fretta e adesso c'erano problemi vari di ordine pubblico.

Si era completamnte sbagliato il conto dei benefici religiosi. Si faceva affidamento sui benefici a livello di salute pubblica (mentale) data dalla costruzione dei giardini, ma non si era calcolato che questi potevano essere costruiti solo in presenza di acqua dolce confinante con la città.

Per questo grossolano errore si era già proveeduto a crocifiggere il fondatore della religione romana, Libeo...tanto era uno schiavo e da schiavo crepava.

In breve, il regno era nella merda fitta.

Era stata nonostante questi problemi fondata la città di Antium nella parte meridionale di Latina, e per tamponare le falle a livello di felicità pubblica, erano in costruzione ben 4 "palazzi dei maestri" (colossei per Civilizzation) dove avvenivano i tornei dello sport nazionale romano, i latrunculi, chiamati poi nelle generazioni future scacchi. Per il completamento di queste strutture erano previsti da 8 a 29 turni, ed avrebbero naturalmente pesato sulle finanze pubbliche.

Si era cominciato a costruire le miniere di ferro sull'isola di Bramur e a capire come costruire in futuro armi di ferro. I maggiori sforzi degli ingegneri e scienziati romani erano però stati compiuti nel campo navale, con il perfezionamento degli strumenti di navigazione ed il completamento di un nuovo rivoluzionario prototipo di vascello di grande potenza e che poteva combattere a distanza; la galeazza. Si andava anche perfezionando la tecnica di costruzione dei ripari per le unità navali presso le città; i cosiddetti porti riparati.

Ultima, ma non meno importante notizia, un manipolo di esploratori al confine con la Polinesia aveva notato che i vicini del nord imbarcavano macchine da guerra pesanti sul loro naviglio da trasporto. Si era pure individuato un aumento dell'attività esplorante polinesiana al limite dei territori posseduti da Roma sia sull'isola di Latina che su quella di Horia.

Militarmente i Romani non erano impreparati, avendo costituito unità militari volte a controbilanciare quelle polinesiane, ed avevano, secondo i servizi di informazione dei Cassii, un netto vantaggio tecnologico; in particolare l'arco composito, la Ballista, una macchina da guerra superiore a quella polinesiana, e soprattutto, la futura galeazza, per dominare le acque del mondo conosciuto.

Naturalmente queste forze militari pesavano anch'esse sul bilancio dello stato, ma in questo campo Roma stava meglio sia della Polinesia che di Bisanzio, che avevano entrambe gravi problemi di disavanzo, specialmente la prima.

Infine i diocleziani ed i rurales avevano portato a termine la bonifica dai barbari dell'isola di Islava, ma per il momento di fondare nuove colonie, non se ne poteva parlare.

 

Turno 111 1020 DC

Situazione politico militare
Non molto è cambiato dal punto di vista diplomatico; rinnovato il trattato di amicizia con la Polinesia, stabilita una rotta commerciale con Singapore che garantisce 3 punti felicità e 11 monete d'oro (l'intero attuale sovrappiù del tesoro romano).
Costruiti anche un pugno di colossei per stabilizzare la felicità del regno.

Addestrata la prima legione romana (I Legio Aquileia), con situazione militare stabile al confine con la Polinesia. La Trireme Audax viene adibita ad uno stabile servizio di pattuglia tra Latina ed Islava per la sorveglianza del confine marittimo ovest con la Polinesia.


I Diocleziani scoprono una nuova isola ad ovest di Islava; con l'aiuto di un Dromon bizantino la ripulisce dai barbari locali. L'isola risulta ricca di risorse...occorrerà fondarci sopra una nuova colonia, prima che ci pensi qualcun altro.


Si prende contatto con una nuova civiltà (Siam), gente contenta, ma piuttosto arretrata.

 

Forse è per quello che sono felici

 

concordo pienamente

 

1080: I Diocleziani in esplorazione verso nord ovest, vengono in contatto con la città di Genova.


1100 La Seconda Legio Silvania, di stanza nella città di Lucinia, viene dotata di Picche.
Cominciano ad agitarsi a Roma movimenti per l'allargamento della rappresentanza politica al di là delle famiglie nobili.



La costruzione del secondo porto del regno ad Horia, permette di collegare questa con la capitale, via mare, stimolando i commerci tra i due centri.

 

1270
La Terribilis, prima galeazza della flotta romana viene varata. Un altro di questi vascelli è in costruzione ad Horia.


Intorno ad Horia Ulterior, pirati si presentano imbarcati su una nave di nuovo tipo, molto simile alla nuova galeazza romana. Si ipotizza, che i selvaggi, meno selvaggi di quanto non vogliano far credere, abbiano rubato i piani agli ingegneri romani.

Riamane il dubbio per la Testugo se ingaggiare o meno la potente unità pirata, pure indebolita dal fuoco della città. Il comandante della Testugo, si sa, è una pellaccia e decide per l'attacco. Con l'aiuto delle catapulte della milizia cittadina, la Testugo riesce a danneggiare gravemente l'unità pirata.



Non appena Horia avrà completato la seconda galeazza (Atrox), si procederà all'attacco dell'accampamento barbaro a nord dell'isola di Bramur. I pianificatori militari romani intendono utilizzare la Atrox e la I Legio Aquileia, al momento stanziata al confine con la Polinesia.

 

1320
Roma completa il circo massimo, dove si svolgeranno i campionati nazionali ed internazionali di "latruncoli" i primi ogni anno ed i secondi ogni quattro, per stabilire il campione del mondo.

La Polinesia completa un'impresa storica; quella della grande muraglia.


1410
I Romani raccolgono le forze per la spedizione a nord di Horia Ulterior e per la colonizzazione dell'isola di Hispalia a nord di Roma.

Si unisce alla prima spedizione la Galeazza Atrox, varata a Horia.


1430
Fondata la città di Ispalia

 

Roma è caduta!!! Viva Roma! !!!!

 

Commento solo ora, anche se ho seguito tutto l'AAR.

I Polinesiani sono senza dubbio i nemici più pericolosi, soprattutto in una mappa di tipo arcipelago, dal momento che possono viaggiare negli oceani sin dall'inizio della partita, senza dover scoprire le relative tecnologie. Tu invece dovrai attendere, come tutti, di entrare nell'età rinascimentale.
Questo significa che possono colonizzare ogni angolo del pianeta prima di chiunque altro.

Una bella partita @Luigi Varriale e ben narrata. Ti suggerisco di scoprire quanto prima la tecnologia "Tipografia", che ti renderà il creatore nonché presidente del Congresso Mondiale (una sorta di ONU). Avrai il maggior numero di delegati e potrai imporre tutte le risoluzioni che vorrai, anche a danno delle altre civiltà. Ma fai attenzione che ti potrebbero soffiare il ruolo di leader!

 

Mmm...sei sicuro? Mi sembra che oltre alla Tipografia, devi aver avuto almeno un contatto diplomatico con ogni popolo della mappa..

 

Giusto, avevo dimenticato questo particolare.
In ogni caso i Polinesiani potrebbero essere i primi a fondare il Congresso Mondiale. Per lo stesso motivo di prima, cioè che, grazie al fatto che possono viaggiare nell'oceano prima di chiunque altro, potrebbero aver scoperto già tutte le civiltà esistenti. E non mi stupirei se avessero fondato nuove città che al momento non possiamo vedere sulla mappa.
Io, se dovessi pianificare una guerra di conquista, inizierei proprio da loro, che su una mappa di tipo arcipelago sono l'avversario più temibile. Inutile dire che la chiave del successo è il dominio dei mari: se non hai abbastanza navi pesanti (galeazze e, più tardi, fregate) per scortare i trasporti, le truppe imbarcate coleranno a picco sotto i colpi delle navi nemiche, delle città e del tiro degli arcieri.

 

oppure puoi spostargli le truppe già sui suoi confini, così appena gli dichiari guerra ad inizio turno sbarchi. Però così facendo rischi che l'ia ti chieda se vuoi fargli guerra, perchè nota diverse tue unità sui suoi confini. a quel punto se gli dici di sì, la guerra scatta nel turno avversario e dunque colpisce per primo lui. se gli dici di no, lui ti crede ma tradendo la parola data otterrai un malus permanente a livello diplomatico con tutte le altre ia.

 

ragazzi; grazie per i commenti ed i suggerimenti...l'avventura dei romani ha subito un rallentamento dovuto all'inizio della scuola di mia figlia (che con questa partita sta imparando CIV) ed alla coppa del mondo di scacchi a Baku.

Ma i Romani torneranno presto.