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Discussione in 'Strategici - Generale' iniziata da albertismo, 3 Giugno 2025.

  1. albertismo

    albertismo

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    hai perfettamente ragione. Tema ricerca, siamo indietro su tutto. Non abbiamo carri moderni, artiglieria decente. Solo lato missilistico non siamo messi malissimo. Stiamo ricercando due nuovi rada per fare un "salto" generazionale ed avere almeno cacciabombardieri decenti. Lato AA, possiamo sviluppare una contraerea non male. Sono riuscito a scambiare qualche tech con i sauditi, ma i rapporti ora sono tesissimi.
     
  2. albertismo

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    purtroppo il trattato si concentra su regioni. La partita non è chiusa, per niente! sconfinano, provocano...
     
  3. albertismo

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    Il Dubbio della Vittoria

    Il dibattito, tra i generali, è acceso. Abbiamo sbagliato? O abbiamo fatto bene? Dovevamo finire il lavoro?

    Certo è che controlliamo le risorse più importanti della Turchia: I giacimenti petroliferi, I centri logistici a sud.
    Ma non abbiamo colpito il cuore industriale turco, non abbiamo scalfito la loro capacità produttiva. La Turchia conserva la capacità di assemblare e addestrare 7 unità contemporaneamente; produrre due F-16 o chissà cosa altro, in parallelo ma, soprattutto, sviluppare mezzi tecnologicamente superiori ai nostri.

    Noi abbiamo 8 linee, ma di modelli obsoleti, e due linee per l'aviazione, di modelli super obsoleti. battaglioni leggeri, tank di vecchia generazione, cacciabombardieri vetusti. Il tempo non è dalla nostra parte.

    Ma, d'altronde, non avevamo la forza di avvicinarci al confine est dell'Europa e per continuare la campagna. Inoltre, se la Nato avesse attaccato in massa, saremmo stati travolti. non abbiamo cercato la guerra, non eravamo pronti.

    Ma ora la Turchia potrà ricostruire il suo esercito ad un ritmo altissimo e, tra qualche mese, saranno pronti per la vendetta.

    I generali più risoluti sono chiari: “Servono 10-15 mesi per colpire ancora. Prima che si rafforzino.” Un’offensiva preventiva. Ma prima dobbiamo ricostruire le nostre linee, avere molti, molti missili per uno strike immediato e devastante su tutte le linee di assemblaggio e sul bosforo, sulle loro unità.
    Sfrutteremmo la superiorità numerica e l’indebolimento interno turco. Perché sì, la Turchia è più debole. Ha perso 224.000 km², ha 7 volte il nostro debito.

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    Il confine occidentale è fragilissimo. “Un attacco da parte dell’Iraq dividerebbe il nostro esercito e spezzerebbe in due la nazione, come un cracker.”

    Le unità stanziate in Anatolia sarebbero completamente isolate, indifendibili, in caso di attacco iracheno. I rapporti con Iraq e Siria sono, tra l'altro, tesi. Abbiamo smesso di supportare il governo di Bagdad da mesi.

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    Siria e Iraq. Invaderli significa scatenare l'ira dei sauditi e, forse, la discesa in campo di Israele.

    Eppure, i nostri generali sono convinti: una campagna di terra è difficilissima per l’Arabia, devono attraversare il deserto. E noi avremmo l'Eufrate, protetto dalle basi tra i due fiumi, le contraeree piazzate, le artiglierie puntate a sud. E nel frattempo, avremo la possibilità di uno strike missilistico sulle loro unità in movimento.

    Nelle stanze presidenziali, già circolano i piani d'attacco dell'ipotetica operazione militare speciale. Nome in codice: Euphrate Shield.

     
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    Ultima modifica: 25 Luglio 2025 alle 21:55

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